Il Canada nega l’entrata ad un

partecipante in eventi per i Cinque

 

 

25 settembre 2012 - www.cubadebate.cu

 

 

Funzionari della dogana canadese hanno negato il visto di entrata al pacifista statunitense Stansfield Smith, che si dirigeva all’assemblea ed al tribunale popolare organizzato a Toronto sul caso dei Cinque cubani.

 

Secondo un messaggio di Smith, al quale ha avuto accesso Prensa Latina, le autorità gli hanno proibito l’entrata al paese per un anno e mezzo, senza apportare nessun argomento.

 

L’attivista ha raccontato che la polizia lo aveva fermato nel punto limitrofo di Port Huron-Sarnia ed interrogato circa i propositi del suo viaggio in Canada.

 

Dopo aver risposto che avrebbe assistito ad un evento a Toronto su Cuba e che sarebbe ritornato lunedì, negli Stati Uniti, ha dovuto parcheggiare la sua automobile e dare la stessa spiegazione ad altri doganieri, che inoltre lo hanno condotto verso un ufficio, con tutte le sue appartenenze.

 

Secondo Smith, la funzionaria di questo dipartimento ha fatto domande simili e si é rifiutata di comprovare in Internet la realizzazione dell’assemblea e del tribunale popolare per diffondere l'irregolarità nel processo legale di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.

 

Alla fine gli ha impedito di entrare in Canada dopo aver controllato i suoi dati personali.

 

Il pacifista nordamericano si domanda perché se Ottawa mantiene relazioni con L’Avana si preoccupa della sua partecipazione in entrambi gli appuntamenti solidali, aperti dal venerdì fino a domenica, nel municipio di Toronto.

 

Smith è membro del Comitato di Chicago per la liberazione dei Cinque ed è stato uno dei promotori delle proteste contro il Vertice del G-8 e della NATO nel maggio scorso.

 

Aveva previsto sommarsi agli attivisti di vari paesi col fine di rompere il silenzio mediatico nel caso di questi uomini, sottomessi a severe sanzioni da settembre del 1998 per monitorare i gruppi violenti radicati a Miami, che pianificano azioni come quelle che hanno causato più di 3400 vittime a Cuba, negli ultimi 53 anni.

 

 

 

Cindy Sheehan esorta a divulgare

la realtà sui Cinque

 

 

25 settembre 2012 -  www.granma.cu

 

 

La pacifista statunitense Cindy Sheehan ha esortato dal Canada la comunità internazionale a divulgare di più la realtà dei Cinque cubani detenuti nel suo paese dal settembre del 1998 per aver combattuto contro azioni terroriste organizzate a Miami.

 

Sheehan ha inoltre manifestato il suo appoggio alla lotta mondiale per la scarcerazione immediata ed incondizionata di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, conosciuti internazionalmente come I Cinque dal nome del movimento in favore della loro libertà.

 

Allo stesso modo ha ribadito la sua posizione contro la politica bellicista degli Stati Uniti e della morte dei giovani soldati nelle guerre che Washington ha in corso in varie nazioni del pianeta.

 

L’attivista parteciperà in un tribunale ed in una assemblea popolare organizzate a Toronto per denunciare le violazioni giudiziarie commesse contro i Cinque.

 

Quattro di questi combattenti affrontano severe condanne per aver monitorato gruppi violenti con base a Miami, i quali pianificavano azioni come quelle che negli ultimi 53 anni hanno provocato più di 3400 vittime a Cuba.

 

René invece è uscito di prigione il 7 di ottobre del 2011 dopo 13 anni di carcere, e adesso è sottoposto ad un castigo addizionale di tre anni di libertà vigilata nella stessa città, sede dell’estrema destra anticubana.

 

Entrambi gli appuntamenti riuniscono familiari di questi uomini e personalità internazionali tra cui lo scrittore cubano Miguel Barnet, il cineasta statunitense Saul Landau, l’avvocato José Pertierra; il presidente del Sindacato Canadese dei Lavoratori Postali, Denis Lemelin; il sindacalista britannico Tony Woodleye le attiviste Alicia Japko e Gloria La Riva.

 

Il tribunale ha come obiettivo quello di divulgare le irregolarità del processo legale contro I Cinque ed emetterà una dichiarazione basata sulle testimonianze relative alla sentenza, il pagamento effettuato a giornalisti per incolparli con diffamazioni, il trattamento disumano che ricevono in prigione ed il diniego dei visti ai loro familiari per potergli far visita.

 

L’assemblea invece elaborerà ed approverà un piano d’azione per fare pressioni sul governo del Canada ed al presidente statunitense Barack Obama, per liberare i Cinque e permettergli di far ritorno alla loro Patria.

 

I partecipanti si riuniranno di fronte al consolato degli Stati Uniti a Toronto per esigere la scarcerazione degli antiterroristi cubani.