Messaggio di René González Sehwerert

a Sara González

 

 

8 febbraio 2012 -  www.granma.cu

 

 

"La Trova Cubana non si deve tradire perchè è la Patria stessa" Vicente Feliú

 

Il miglior paradigma di Sara è stata lei stessa.

 

Una mancanza temporanea di comunicazione mi ha costretto non rivelare le parole di ricordo che devo a questa donna con la maiuscola che è stata Sara González.

 

I giorni trascorsi al ristabilimento di questo vincolo con il mondo non possono essere una scusa per non trasmetterle ora.

 

A volte mi sono chiesto se per caso i fondatori della Nuova Trova hanno un’idea esatta di quello che hanno fatto per noi, la generazione dei loro fratelli minori; per noi che ricordiamo prodezze come Girón, la Crisi d’Ottobre o la Campagna d’Alfabetizzazione come in una nube di memorie diffuse, nelle quali si mescolano confusamente ricordi veri e leggende epiche.

 

Le canzoni di quei giovani sono state agglutinanti e ci hanno strasmesso l’essenza dei fatti, ossia il loro spirito.

 

Dotata d’una voce la cui forza era sufficiente per renderla unica, Sara è andata al di là della consegna di un sentimento per ogni nota, la cui autenticità è il privilegio dell’assoluta sincerità.

 

Con quella sua voce mi aveva risposto al telefono l’ultima volta che abbiamo parlato, alcune settimane fa. Sara riuscì ad ingannarmi, e con la stessa forza e gli stessi sentimenti il suono delle sue parole mi riempì di speranza e mi illusi che ci sarebbe stata l’occasione di abbracciare lei e in lei, a tutti quelli che ci hanno mandato abbracci, in questi lunghi anni, senza che noi si potesse esprimere con questo semplice gesto, tutta l’ammirazione e l’affetto che con il loro esempio hanno seminato in noi.

 

Oggi lei se n’è andata fisicamente, come altri, per fondersi per sempre nei ricordi del popolo generoso e grato del quale io sono parte.

 

Anche se è rimasto pendente l’abbraccio, mi resta la consolazione d’averla animata e l’ onore d’essere stato animato da lei. Era impossibile che si comportasse in altro modo, affrontando gli ultimi giorni come gli eroi che hanno ispirato le sue canzoni.

Vale la pena dirlo: Sara non necessitava paradigmi, il suo miglior paradigma era lei stessa ed e stata degna di sè sino alla fine.

 

Sventola in pace Sara González.

 

Con affetto.

 

René González Sehwerert.

 

Antonio Guerrero saluta senza lacrime

la cantautrice Sara Gonzalez

 

 

3 febbraio 2012 - Prensa Latina traduzione di Ida Garberi

 

 

Tony GuerreroDa una cella dell’Istituzione Correttiva Federale di Marianna, in Florida, Antonio Guerrero - uno dei Cinque cubani prigionieri dell’impero 1998 - ha scritto una lettera di omaggio e dolore per il decesso della cantautrice Sara Gonzalez.

 

Nella sua missiva - pubblicata oggi dal sito web Cubadebate - Guerrero si dispiace per la dolorosa notizia e l’assenza fisica dell’artista “nel momento del ritorno alla nostra amata patria, la nostra Cuba che lei tanto amò e difese col suo canto e col suo agire quotidiano”.

 

Ricorda inoltre un paio di brevi conversazioni sostenute tra loro due nel dicembre scorso, nelle quali -assicura – la fondatrice della Nuovo Trova cubana rifletteva ottimismo, desiderio infinito di continuare a creare, di continuare a cantare, di continuare a dare il meglio di sè per la Rivoluzione.

 

“Nessuno avrebbe potuto credere, ascoltandola parlare così che in quel momento, che il suo stato di salute era già molto grave”, afferma Antonio, condannato negli Stati Uniti – insieme a Gerardo Hernandez Nordelo, Fernando Gonzalez Llort, Ramon Labañino Salazar e Renè Gonzalez Sehwerert – per il suo lavoro di informazione sulle attività contro il suo paese di gruppi non governativi dell’estrema destra anticubana in Florida.

 

Ugualmente include nel messaggio un suo poema  -interpretato dalla cantautrice nell’album di poesie musicate “Regresaré” -, che la stessa Sara Gonzalez sentì come proprio, come gli aveva confessato.

 

Commentando passaggi di uno dei temi antologici del repertorio della cantautrice (il “Su nombre es pueblo”, di Eduardo Ramos), Guerrero dice che la popolare cantante vivrà eternamente nel nostro popolo, preparato a lottare ed a continuare l’opera rivoluzionaria.

 

La ricorderemo senza pianto, assicura.