Reclamata la libertà per i 5 antiterroristi in 25 paesi

 

 

23.04.12 - ww.granma.cu  http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=R-8Xe0e6BCg#!

 

 

Numerose attività di solidarietà in 25 paesi hanno accompagnato la chiusura della Campagna internazionale “Cinque giorni per i Cinque”, che reclama la liberazione degli antiterroristi condannati negli Stati Uniti.

Cinque giorni per i Cinque alla Casa Bianca. Foto: Bill Hackwell
5 giorni per i 5 alla Casa Bianca.
 

 

Anche se le giornate iniziate il 17 aprile hanno avuto come scenario principale Washington, le espressioni d’appoggio alla causa di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González sono avvenute nei più diversi punti del mondo.

 

I membri del Movimento Messicano di Solidarietà hanno realizzato un meeting davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, nella capitale del paese, ed hanno gridato parole d’ordine in appoggio alla libertà dei Cinque ed hanno distribuito volantini con la spiegazione del caso.

 

Il movimento russo Vinceremo si è riunito davanti alla missione diplomatica di Washington a Mosca ed ha consegnato una dichiarazione indirizzata al presidente degli USA, Barack Obama.

 

A Puerto Rico, una ventina d’organizzazioni hanno diffuso una dichiarazione congiunta che esige dall’amministrazione della Casa Bianca la scarcerazione immediata di tre prigionieri politici portoricani e dei Cinque antiterroristi cubani.

 

“Obama: libera i Cinque, già”, è stata la domanda dei guatemaltechi solidali con i combattenti cubani davanti all’ambasciata degli Stati Uniti in questo paese.

 

“Anche Germania, Argentina, Australia, Belgio, Bolivia, Brasile, Cile, Costarica, El Salvador, Spagna, Italia, Nicaragua, Perù, Regno Unito, Turchia, Svezia e Ucraina sono stati paesi sede di azioni di solidarietà”, ha informato Graciela Ramírez, coordinatrice del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque.

 

“La campagna, ha aggiunto, vuole richiamare l’attenzione sul caso, coinvolgere persone che non lo conoscono ancora e bussare alla porta del Congresso degli Stati Uniti, per chiedere che prestino attenzione all’ingiustizia e la facciano terminare.

 

Danny Glover: “lottare per i Cinque

è lottare per l’umanità”

 

 

21.04.12 - da www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi

 

 

“Lottare per i Cinque è lottare per l’umanità” ha assicurato l’attore nordamericano Danny Glover in un emotivo atto durante la Giornata “Cinque giorni per i Cinque Cubani” che si celebra nella capitale statunitense, auspicato dal Comitato di Solidarietà per lDanny Glovera Liberazione dei Cinque.

 

“Prima di pensare alla mia vita come artista, sento una responsabilità per pensare alla mia vita come cittadino”, ha detto Glover. “Non possiamo dimenticare le responsabilità che abbiamo tutti come cittadini”, e spiegò “che abbiamo una responsabilità civica di difendere i Cinque.”

 

Danny Glover è stato uno degli invitati speciali di questo incontro convocato con la frase “Obama give me Five!”, nel quale sono intervenuti, inoltre, Dolores Huerta, Josè Pertierra, James Early, Saul Landau, Wayne Smith, Mavis Anderson, Salim Lamrani, Norman Paech, tra gli altri. Ha anche assistito il Capo della Sezione di Interessi di Cuba a Washington, Jorge Bolaños.

 

Glover, leader della Campagna degli Attori e Artisti statunitensi per la liberazione dei Cinque, ha detto al settimanale cubano "Trabajadores" che si deve continuare a diffondere il tema in tutto il mondo per ottenere giustizia.

 

Il protagonista della saga "Arma letale", ha sostenuto che "stanno succedendo cose" che fanno sperare e danno forza alla battaglia por la liberazione degli agenti Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González. I Cinque prigionieri cubani facevano parte della detta rete "Avispa", smantellata nel 1998, e sono stati dichiarati colpevoli nel 2001 di cospirazione e d’aver operato come agenti stranieri senza averlo notificato al governo di Washington.

 

Glover ha sottolineato la necessità d’approfittare tutte le opportunità per spiegare la situazione dei Cinque, perchè i grandi media della comunicazione non pubblicano una parola sul caso.

 

Questo attore protagonista del film "Il color porpora", ha richiamato ad usare con maggior frequenza i media di comunicazione sociali.

 

Gli Stati Uniti non sono riusciti ad abbattere Cuba, nonostante tutte le risorse spese, perchè il popolo cubano crede fermamente nella sua sovranità e nel suo diritto a determinare come vuole essere governato.

 

Huerta, una delle fondatrici del movimento sindacalista agricolo statunitense (gli United Farm Workers-UFW), ha esortato tutti col grido “Sì, si può” che Cesar Chavez e lei adottarono come slogan delle campagne per ottenere giustizia lavorativa nei campi degli Stati Uniti. Lei ha ricevuto in regalo un ritratto che ha dipinto Antonio Guerrero, uno dei Cinque, e che l’Eroe incarcerato le ha inviato attraverso Alicia Jrapko, coordinatrice del Comitato di Solidarietà.

 

L’avvocato Josè Pertierra, rappresentante legale del governo del Venezuela per l’estradizione del terrorista Luis Posada Carriles, ha ricordato che quando è andato via da Cuba con la sua famiglia visse in California, “mi allevarono coi valori di Cesar Chavez e Dolores Huerta, e non con la mancanza di valori di Posada Carriles e Mas Canosa”.

 

Pertierra ha richiamato l’attenzione sul fatto che nell’anno 1982 gli Stati Uniti misero Cuba nella lista dei paesi che appoggiano il terrorismo, ed a proposito si è fatto tre domande: “(1) quante persone hanno torturato ed assassinato gli ufficiali del governo degli Stati Uniti dal 1982?, (2) quanti paesi hanno invaso gli Stati Uniti dal 1982?, e (3) quanti paesi hanno tentato di destabilizzare gli Stati Uniti dal 1982? Cuba non ha torturato o assassinato nessuno. Neanche ha invaso o destabilizzato nessun paese.”

 

Intervenendo davanti ad un auditorium che ha riempito il teatro, con persone che stavano in piedi nei corridoi, Wayne Smith ha affermato: “il bloqueo statunitense contro Cuba è una stupidità. Me lo promisi a me stesso: non mi fermerò fino a quando non si ristabiliscano le relazioni tra USA e Cuba.” Ed ha aggiunto: “i Cinque sono una fonte di ispirazione” per quelli che difendono la giustizia.

Il canale CubaenWashington di Justin TV ha trasmesso integralmente il pannello che durò 2 ore e 28 minuti, che si può scaricare nella seguente direzione: Trasmettendo dal vivo in Justin.Tv

 

Celebrato nel Festival Center - 1640 Columbia Road, NW, Washington D.C. -, tutti gli oratori della notte hanno denunciato la situazione del caso dei Cinque, un processo inquinato dall’ingiustizia e dalle lunghe condanne che hanno ricevuto negli Stati Uniti, questi uomini che monitoravano gruppi terroristi a Miami, responsabili della morte di più di 3000 persone sull’Isola.

 

Questo sabato, l’ultima giornata, arriveranno autobus da vari punti dal paese alla Casa Bianca, con cartelli, bandiere, striscioni per inviare un forte messaggio al presidente Obama: Viaggi di Libertà per i Cinque Cubani, ed avrà luogo, a partire dalle 4:00 pm (20:00 GMT), una presentazione alla quale assisterà l’attivista Cindy Sheehan.

 

Si sono impiegati cartelloni in luoghi strategici della città e annunci pagati in giornali locali, mentre l’udienza della capitale e di aree confinanti ha ascoltato i programmi alla radio sul caso e gli ostacoli per la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi.

 

Il passato martedì ed il mercoledì, 25 amici di questa causa hanno visitato gli uffici di 19 dei 100 senatori e circa 20 congressisti nel Campidoglio di Washington, per far loro conoscere il dramma che vivono i Cinque Eroi: Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.

 

Questo sforzo segna la prima volta che questo caso è portato al Campidoglio di Washington.

 

I Cinque presenti nei

corridoi del Campidoglio

 

 

20.04.12 - articolo di Katrien Demuynck, coordinatrice della campagna europea per la libertà dei Cinque da www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi

 

 

Katrien Demuynck, a destra. Foto: Marco PapacciIl 17 ed il 18 aprile un fantasma ha percorso il Campidoglio, il fantasma della giustizia. Per la prima volta, un gruppo d’attivisti internazionali per la causa dei Cinque Cubani decise di fare lobby negli eleganti uffici dei congressisti e senatori nel Congresso degli USA. E tutto fu un successo!

 

Tuttavia, il fatto che 25 persone provenienti dagli USA, Canada ed Europa siano state ricevute negli uffici di varie decine di membri del Congresso degli Stati Uniti d’America non è stata notizia per i grandi mezzi di comunicazione. L’impunità, l’esistenza in territorio statunitense di terroristi confessi, le violazioni flagranti dei diritti umani dei Cinque prigionieri cubani in carceri nordamericani, non sono temi attraenti per le grandi corporazioni mediatiche e meno ancora per quelli che abitano i quartieri generali di chi sostiene il sistema negli USA.

 

Il fatto strano di essere stati ricevuti negli uffici di un numero importante di membri del Congresso statunitense, c’indica che lo sforzo della solidarietà internazionale comincia ad avere il suo impatto.

 

Dopo uno spossante viaggio dall’Europa, approdiamo a Washington lunedì 16 aprile. C’aspettava ancora una riunione intensa. La compagna Ellen Bernstein c’informò sul lavoro preparatorio per gli appuntamenti con i congressisti. Non è possibile entrare in contatto con un deputato o senatore senza appuntamento previo. Alicia Jrapko, del Comitato Internazionale e gli amici solidali che arrivarono previamente, prepararono le cartellette e le buste con l’informazione che sarebbe stata consegnata loro: Giudizio del Gruppo di Lavoro su Detenzioni Arbitrarie dell’ONU, Dichiarazioni emesse da Amnesty International ed altri importanti documenti sul caso furono compresi nell’informazione consegnata ai congressisti. Tra gli amici solidali del Canada, Italia, Germania, Belgio e vari stati degli USA si distribuirono i compiti da realizzare.

 

Il martedì 17, presto nella mattinata cominciò il nostro lavoro. Come europea ero un po’ sorpresa che si permettessero l’entrata senza identificarsi ai distinti edifici del Campidoglio. Quindi osservai che il controllo di sicurezza è molto stretto. Abbiamo trascorso due giorni negli interminabili corridoi degli edifici del Senato e del Congresso che si trovano dispersi in tutto il Campidoglio. Non è stato semplice incontrare gli uffici dove in seguito ci avrebbero ricevuti, ma li abbiamo trovati.

 

In varie occasioni siamo stati ricevuti dai segretari o assistenti dei politici, sono stati sempre molto gentili, in alcuni casi cauti, ed a volte, perfino entusiasti. Io ho portato con me una lettera firmata da due senatori e cinque membri della Camera del parlamento federale del Belgio diretta ai loro colleghi nordamericani. I congressisti si mostrarono impressionati. Ci hanno chiesto:”com’è che un caso che quasi non si conosce negli USA gode di tanto appoggio in tutto il mondo?

 

Alcuni commenti sono stati i seguenti:

 

* “Fino ad ora la politica degli USA verso Cuba non ha avuto nessun risultato e tuttavia rimaniamo bloccati nella retorica della guerra fredda.”


* “Hanno già l’appoggio d’altri congressisti? Quindi possiamo discutere con loro quello che possiamo fare su questo .”


* “In un anno elettorale, non possiamo fare molto”.


* “I cubani hanno la sensazione che sono trattati in maniera differente ad altri, e hanno essenzialmente ragione. Questo deve cambiare. La nostra politica verso Cuba si mantiene stagnante nel medioevo”;


* “Bisogna concentrarsi sul fattore umanitario e nel fatto che il caso dei Cinque Cubani è un ostacolo per qualunque progresso nelle relazioni Stati Uniti-Cuba”;


* “Siamo tanto frustrati come voi su questo”;


* “Complimenti per la vostra iniziativa e che bello che sono numerosi, perché abbiamo bisogno di un esercito per liberare i Cinque ‘”;


* “In principio è possibile fare un disegno di legge per la liberazione di Cinque. Ma quando arriveremo a questa situazione ideale? “;


* “Potremmo, con alcuni membri del Congresso inviare una lettera al Presidente Obama chiedendogli che liberi i Cinque per ragioni umanitarie. Verificheremo quale dei congressisti vorrebbe prendere l’iniziativa “;


* “La proibizione di viaggiare a Cuba dei cittadini statunitensi è una sciocchezza che non conduce a niente”;


* “Ho visitato L’Avana, e quando sono tornata a casa, mi sono sentita come se fossi stata cubana in una vita anteriore.”

 

Siamo riusciti a visitare niente meno che 19 dei 100 senatori, un successo inaspettato. Abbiamo anche visitato circa 20 congressisti e consegniamo ad altri abbondanti informazioni sui Cinque. A volte ci hanno ricevuto in uffici eleganti, con altri c’è stato solo poco tempo, per una breve riunione informativa nei corridoi, lobby in realtà!

 

Una cosa è certa: la nostra “cospirazione” è stata un successo inaspettato che c’incoraggiò molto. Posso assicurarvi che il fantasma della giustizia continuerà a camminare in questa direzione, benché i grandi mezzi vogliano ometterlo, con o senza elezioni.

 

Segua dal vivo in Internet il pannello

“Cinque giorni per i Cinque” (+ Streaming)

 

 

Questo venerdì, a partire dalle 6:00 pm, ora locale (22:00 GMT), il canale CubaenWashington di Justin TV  trasmetterà un pannello dedicato ai Cinque lottatori che compiono sanzioni negli USA, come parte della Giornata “Cinque giorni per i Cinque Cubani” che si celebra nella capitale statunitense.

 

Il pannello, convocato col titolo “Obama give me five”, ha come invitato speciale l’attore nordamericano Danny Glover, ed intervengono inoltre Dolores Huerta, James Early, Salim Lamrani, Saul Landau, Wayne Smith, Josè Pertierra e Mavis Anderson.

 

Celebrato nel Festival Center - 1640 Columbia Road, NW, Washington D.C. -, gli attivisti commenteranno la situazione del caso dei Cinque, celebre per le ingiuste e lunghe condanne che hanno ricevuto negli Stati Uniti i Cinque.

 

Durante la Giornata, convocata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Cubani, attivisti di varie parti del mondo si sono riuniti con congressisti, leader comunitari, accademici ed altri gruppi, per reclamare appoggio alla causa della liberazione di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e Renè Gonzalez.

 

 

Dal vivo in internet

 

 

21 aprile, attraverso il canale CubaenWashington di Justin TV si trasmetterà dal vivo in Internet i dettagli dell’incontro per i Cinque dalla capitale degli Stati Uniti. Come annuncia il sito, le trasmissioni si apriranno a partire dalle 6:00 pm (22:00 GMT) il venerdì 20, e dalle 4:00 pm (20:00 GMT), il sabato 21.

 

La Campagna per la libertà dei

Cinque negli Stati Uniti

 

 

19.04.12 - www.granma.cu

 

 

Italia-Cuba a Washington

 

19.04  - Iniziata e conclusa la prima delle cinque giornate a Washington dedicate ai Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti. La delegazione composta dai compagni statunitensi, italiani, belgi, tedeschi e canadesi è stata ricevuta in diversi momenti da una decina di senatori o da appartenenti al loro staff.

In tutti gli incontri è stato esposto il caso dei Cinque ed è stato consegnato un fascicolo contenente materiale relativo al caso. Molto significativo il passaggio della comitiva internazionale nei corridoi del Senato statunitense perchè ogni compagno sfilava con un vistoso adesivo sul petto che richiama lo slogan della manifestazione: "Obama give me Five".

Dopo l'incontro con i senatori, la delegazione internazionale ha esposto uno striscione di fronte al Campidoglio di Washington reclamando la libertà dei Cinque.

La prima giornata per i Cinque si è conclusa con una presenza politica nell'Ufficio di Interessi di Cuba a Washington che ha visto oltre alla presenza degli organizzatori e della delegazione, quella di numerose personalità straniere tra i quali Wayne Smith, Josè Pertierra, l'Ambasciatore Jorge Bolaños e tanti altri.

Per l'Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba.

Marco Papacci

Azioni di lobby e distribuzione d’informazioni nel Congresso hanno marcato a Washington la seconda giornata della Campagna “Cinque giorni per i Cinque”, che reclama dal governo statunitense l’immediata liberazione degli antiterroristi cubani, ha informato PL.

 

L’iniziativa auspicata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Cubani durerà sino a sabato 22. Ieri ci sono stati incontri con senatori, rappresentanti e membri del Capitolio.

 

 

“Le cause trascendono quando sono assunte e appoggiate non solo da un popolo, non solo da un individuo, ma da molti popoli e milioni di d’individui”, ha detto Jorge Bolaños Suárez, capo della Sezione d’Interesse di Cuba a Washington.

 

Uno dei momenti più significativi sarà il dibattito “Obama: Give me Five”, il 20 e il 21, in cui si tratteranno temi come la necessità di porre fine al blocco degli USA contro l’Isola, l’eliminazione delle restrizioni di viaggio e la liberazione dei Cinque.

 

Tra gli invitati, Padre Miguel d’Escoto, ex presidente dell’Assemblea Generale della ONU e come oratori l’ex diplomatico degli USA in Cuba, Wayne Smith, il giornalista cubano-americano José Pertierra e l’attivista nordamericana Cindy Sheehan.

Per l’ultimo giorno di attività è annunciato l’arrivo di autobus da vari punti del paese, con cartelli, bandiere, manifesti, per inviare un forte messaggio al presidente Obama.

 

“Il viaggio della libertà per i Cinque Cubani”, precisa la pagina digitale del Comitato.

 

 

Risoluzione del Parlamento del Nicaragua

 

 

Il Parlamento del Nicaragua ha approvato una risoluzione che domanda al Governo degli Stati Uniti la liberazione dei Cinque.

 

In accordo con un decreto letto dalla Prima Segretaria dell’Assemblea Nazionale, Alba Palacios, l’esigenza ha il proposito di rimediare l’ingiustizia e rendere possibile il ritorno immediato a Cuba di Fernando, Ramón, Antonio, Gerardo e René.

 

Il deputato Carlos Emilio López ha ricordato che l’attuale dichiarazione è una reiterazione di quella approvata l’anno scorso, con la medesima richiesta, che Obama liberi immediatamente i Cinque Patrioti cubani.

 

 

Sollecitano al Congresso USA

 

libertà per i Cinque

 

 

 

18.04.12 - da www.cubadebate.cutraduzione di Ida Garberi

 

 

Incontri con senatori, rappresentanti ed assistenti nel Campidoglio degli Stati Uniti hanno segnato il primo giorno d’attività della giornata “Cinque Giorni per i Cinque” che da martedì e fino a sabato si svolge a Washington, auspicata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque Cubani.

 

“Non eravamo arrivati mai col nostro messaggio in forma diretta agli uffici congressuali  - ha detto Bill Hackwell -. Ci stiamo aprendo il cammino nel lavoro di fare coscienza sul caso dei Cinque.”

 

C’era un miscuglio di stanchezza e di lucentezza sui volti, sudati alcuni, dopo lunghi viaggi ed un giorno agitato negli sconosciuti corridoi del Congresso degli Stati Uniti.

 

Per questo motivo ci sono stati quelli che si sono sdraiati sulle sedie per ripassare il giorno, agitato ed eccitante, di questa prima giornata a Washington, mentre aspettavano per il benvenuto di gratitudine che tributerebbe loro la Sezione di Interessi di Cuba.

 

Ma nella ventina di uomini e donne arrivati da distinte latitudini e stati dell’unione per questi giorni di appoggio alla causa dei Cinque cubani c’era soprattutto una spinta che sollevava loro lo spirito: il giorno era stato positivo, ed utili le ore di viaggio ed in seguito gli incontri nel Campidoglio.

 

L’Ambasciatore Jorge Bolaños Suarez, capo della Sezione di Interessi di Cuba a Washington, li ha salutati tutti, “viandanti infaticabili”, ha detto, il cui “nobile sacrificio ed abnegata consacrazione e consegna non saranno mai dimenticate dal popolo cubano.” Le cause giuste, ha detto Bolaños, “trascendono quando sono assunte ed appoggiate non solo da un popolo, non solo da un individuo, bensì da molti popoli e da milioni di individui.”

 

Questo mercoledì nella mattina continuano le attività di lobby e distribuzione di informazione nel Congresso.

 

Nel pomeriggio si produrrà una conferenza sul giudizio realizzato ai Cinque a Miami, a partire dalla presentazione dello scrittore canadese Stephen Kimber, autore del libro “Quello che si incontra attraverso l’acqua: La vera storia sui Cinque Cubani.”

 

Alle 7:00 pm, nel Centro Culturale Nyumburu dell’Università del Maryland, si presenterà il documentario del cineasta statunitense Saul Landau “Che il vero terrorista si alzi in piedi.