Unificazione familiare

dei Cinque

 

 

29 marzo 2012 - Radio Cubana www.granma.cu

 

 

Per l’unificazione familiare dei Cinque antiterroristi cubani, vittime dell’ingiusto procedere delle autorità statunitensi e per l’unità della famiglia cubana, è stata creata una Piattaforma Pastorale, della quale formano parte, la maggioranza delle maggiori tendenze religiose nell’Isola, distinte dalla diversità e dalla fraternità di coloro che professano differenti credo.
 

Le chiese cristiane e le loro istituzioni ecumeniche, ebrei, yoruba, islamici, buddisti, yoga, spiritisti e altre manifestazioni di fede religiosa, fanno parte di questa piattaforma che domanda l’intervento del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, per far sì che Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero, siano liberati e che con René possano tornare a Cuba assieme alle loro famiglie.

 

Damaris González Naranjo, Direttrice dell’Area di Formazione e Studio del Consiglio del Chiese di Cuba, considera che la Piattaforma pastorale sia un modo d’andare uniti nella lotta, per un obiettivo che sarebbe difficile realizzare in maniera indipendente, ed ha segnalato che si tratta d’uno spazio d’incontro tra leader di varie organizzazioni che stanno presentando il tema, sottolineando la grande preoccupazione che genera il tema della famiglia, per il problema che costituisce.
 

L’integrazione dei differenti credo in una stessa piattaforma è la grande opportunità per fare insieme grandi cose, perchè non possiamo seminare il nostro piccoli pezzo se non siamo capaci d’articolare le nostre potenzialità, ha segnalato ancora Damaris González Naranjo.
 

“Quello che sentiamo, ha detto la religiosa cubana, è il richiamo di Dio e dei nostri fondamenti cristiani o ideologici. Io credo che la grande opportunità è che Dio ci dia la possibilità di fare e agire uniti. E uniti siamo una voce più forte, più ascoltata, che forse può essere più ascoltata nel mondo intero.

 

Leader religiosi cubani chiedono

la liberazione dei Cinque

 

 

22 marzo 2012 - www.granma.cu

 

 

I leader religiosi di Cuba hanno sommato le loro voci a quelle degli altri settori della società cubana che reclamano la libertà ed il ritorno in Patria dei Cinque, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

 

Fernando Gonzalez, Ramon Labañino, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero e Gerardo HernandezI rappresentanti delle molteplici realtà religiose che si praticano a Cuba considerano una necessità la liberazione di Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez assieme ai giovani, le donne, i contadini, i lavoratori e gli intellettuali.

 

“Sarebbe bello che il governo degli Stati Uniti fosse misericordioso e mettesse in libertà questi uomini, colpevoli solamente d¡ aver cercato di difendere il loro paese da azioni orribili di terrorismo”, ha detto il presidente della Lega Islamica di Cuba, Pedro Lazo.

 

“Mi addolora molto vedere che non permettono alle mogli di alcuni di loro di visitarli, quando si tratta di un diritto umano elementare”, ha osservato.

 

La direttrice generale dell'organizzazione buddista-laico Soka Gakkai di Cuba, Joannet Delgado, ha definito triste il caso dei Cinque, quattro di loro sempre reclusi, mentre Renè sta scontando tre anni di libertà vigilata negli Stati Uniti, una decisione considerata dagli attivisti come una pena addizionale.

 

“Non c'è nulla di più triste della mancanza di rispetto della dignità della vita, e questo lo fanno con i Cinque, che semplicemente cercavano d’ostacolare le azioni dei terroristi; per questo hanno tolto loro la libertà e li hanno allontanati dalle loro famiglie, ha sostenuto.

 

Il presidente della Chiesa Presbiteriana Riformata in Cuba, Daniel Izquierdo, ha reclamato il ritorno di Gerardo, Renè, Antonio, Ramon e Fernando nel loro paese.

 

I leader religiosi hanno sottolineato l'importanza dell’unione delle diverse componenti della società nello sforzo per rendere concrete le loro aspirazioni e per la difesa dei valori come l'umanesimo.