Sarà sollecitata la revoca della

condanna a Gerardo Hernández

 

 

20.08.12 - www.granma.cu

 

 

La difesa dell’antiterrorista cubano Gerardo Hernández Nordelo, prigioniero negli Stati Uniti, presenterà lunedì 20 agosto alla Corte Federale del Distretto di Miami, Florida, una nuova petizione per la revoca della sua condanna.

 

L’avvocato Martin Garbos presenterà un ricorso basato sulla figura giuridica del denominato “habeas corpus”, che esige il diritto di Hernández a comparire dinnanzi ad un giudice per verificare se il suo arresto fu legale, ha informato la pagina digitale del Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque.

 

Il testo riferisce che il Governo statunitense incorse in una cattiva condotta pagando milioni di dollari a giornalisti di Miami durante il processo del 1998, per influenzare negativamente il risultato.

 

Se la giudice Joan Lenard non revocherà la condanna di Hernández, il ricorso legale sollecita la diffusione di documenti ufficiali che dimostrano l’esistenza di suddetti pagamenti.

 

Allo stesso modo il documento reclama un’udienza pubblica nella quale denunciare quella che la difesa considera un’operazione illegale e segreta di Washington.

La notizia dei pagamenti del governo a giornalisti cosiddetti “indipendenti” fu rivelata per la prima volta in un articolo del quotidiano The Miami Herald, l’8 settembre del 2006, ha ricordato il sito digitale.

 

Secondo il documento, ogni dollaro di ogni articolo, immagine, radio o televisione, speso in quel programma segreto, viola l’integrità del processo.

 

Hernández, insieme a Fernando González, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e René González, conosciuti mondialmente come I Cinque, scontano lunghe condanne negli Stati Uniti per monitorare le azioni terroriste di gruppi anticubani situati nel sud della Florida.

 

Gerardo sconta la condanna più severa, due ergastoli più quindici anni di privazione della libertà.

 

Numerose personalità internazionali, associazioni civili e rappresentanti governativi li hanno difesi e reclamano la loro liberazione immediata. Nella lotta guidata dal Comitato e grazie a molte richieste, suffragate dalla Legge sulla Libertà d’Informazione, è stata scoperta l’esistenza di una profonda connessione tra il governo di Washington ed i giornalisti implicati.

 

Migliaia di pagine di contratti provano che l’Ufficio di Radiodiffusione del Governo, l’agenzia che dirige l’illegale Radio e TV Martí, utilizzò una squadra di giornalisti legati alla destra di Miami.

 

Sono inoltre venuti alla luce dei pagamenti da parte del governo degli Stati Uniti per un ammontare di circa 1 milione di dollari a 27 giornalisti. È stato provato, inoltre, che gli articoli pubblicati prima e durante il processo, venivano pagati in segreto dal demandante nel caso, il governo degli Stati Uniti.

 

Queste esplosive rivelazioni, sconosciute ai tempi del processo, afferma il Comitato, sono una parte fondamentale di tutto l’habeas corpus e degli appelli dei Cinque cubani, perché se tutto questo fosse emerso durante il processo, non ci sono dubbi che quest’ultimo non si sarebbe svolto a Miami.