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Più del 60% dei boliviani appoggiano
 

la gestione di Evo Morales

 


15.10.2012  - www.granma.cu

 

 

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, può contare con l’appoggio del 64,2% della popolazione, come rivelano i sondaggi pubblicati dalla stampa del paese sudamericano in occasione della commemorazione del 30º anniversario della democrazia interrotta.

 

I risultati dello Studio sulla Cultura Politica e Democratica in Bolivia, Barometro delle Americhe 2012 del Progetto dell’Opinione Pubblica dell’America Latina (Lapop), hanno rivelato che il capo di Stato boliviano ha l’appoggio della popolazione, che considera molto positiva la sua gestione del mandato, cominciato all’inizio del 2006.

 

Lo studio è stato realizzato dall’Università Vanderbuilt di Nashville, Tennessee, Stati Uniti, e secondo il 52,4% della popolazione il governo protegge e promuove i diritti dei popoli indigeni.

 

Lo stesso studio riporta che il 47,8% considera che Morales si è impegnato nella politica di protezione della Pachamama o Madre Terra, ed il 45% degli intervistati considera positiva la gestione economica del presidente.

 

Secondo lo studio, il 48% dei boliviani appoggiano il lavoro dell’Assemblea legislativa Plurinazionale e dell’Organo Elettorale boliviano.

 

Da quando Morales è giunto al potere e dopo l’uscita dal paese dell’Agenzia Antidroga degli Stati Uniti (DEA per la sigla in inglese), si sono raggiunte cifre record nella distruzione delle piantagioni di coca e nella confisca di narcotici.

 

Nei primi sei mesi del 2012, le Forze Speciali di Lotta contro il Narcotraffico boliviano hanno sequestrato oltre 460 tonnellate di droga. L’8% del totale è costituito da cocaina, nelle sue varianti di cloridrato e pasta base, ed il resto da marijuana.

 

Grazie al decollo dell’impresa statale Giacimenti Petroliferi Fiscali Boliviani, rifondata durante la nazionalizzazione degli idrocarburi, l’inflazione controllata è un altro dei risultati raggiunti della politica monetaria del paese.

 

Il miglior momento politico di Morales, anche meglio rispetto a quando fu a capo dei sindacati dei coltivatori della coca nel Chapare boliviano, negli anni ’80, ha delle basi solide grazie ad una crescita dal PIL da 9mila nel 2005, a quasi 26mila milioni di dollari nel 2011.