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Accordo Governo-polizia restituisce

 

la pace alla capitale boliviana

 

 

 

28 giugno 2012 - www.granma.cu

 

 

 

La Piazza Murillo, dove si trova il Palazzo di Governo, l’Assemblea Legislativa e la Cancelleria, si è lasciata alle spalle i momenti di tensione dei giorni scorsi, quando un gruppo di ammutinati delle forze di polizia la presero d’assalto impedendo il normale funzionamento di dette istituzioni.

 

Queste stesse persone, che nei giorni scorsi provocavano il caos e spaventavano i passanti con atteggiamenti minacciosi ed il volto coperto con passamontagna, adesso la proteggono, in uniforme e con le loro armi d’ordinanza, riporta Prensa Latina.

 

Anche l’Unità Tattica di Operazioni di Polizia (UTOP), dove cominciò la rivolta della scorsa settimana, sembra assolutamente tranquilla, mentre pedoni e veicoli transitano per le strade della zona come se non fosse successo nulla al suo interno, dove agenti armati erano rimasti rinchiusi per quasi una settimana con atteggiamenti dichiaratamente ostili.

 

I veicoli della polizia di transito sono tornati alle loro funzioni, come quelli che proteggono le entità finanziarie e bancarie, mentre la popolazione respira con tranquillità dopo giorni di estrema tensione, quando si temeva per uno scontro fratricida.

 

Alla fine è prevalsa la ragione e le parti in conflitto hanno raggiunto un accordo che permetterà ai poliziotti di grado inferiore di elevare il proprio salario fino a 2055 boliviani, circa 582 dollari, tra altri benefici.

 

I poliziotti, oltre a ricevere 100 boliviani in più, circa 15 dollari, sul salario netto, ne percepiranno altri 110 in viveri e 400 corrispondenti al buono di sicurezza cittadina.

 

Allo stesso tempo otterranno altri benefici, tra cui il pagamento dell’anzianità di servizio, un maggiore tredicesima e la certezza che le variazioni di prezzo dei viveri non significheranno una diminuzione delle quantità che riceveranno, perché le fluttuazioni saranno assorbite dal Governo.

 

Il recente accordo rappresenta per il Tesoro Generale della Nazione l’erogazione di 110 milioni di boliviani, circa 16 milioni di dollari, una cifra che crescerà con l’aumento del numero degli effettivi della polizia.

 

Nelle dichiarazioni successive alla firma dell’accordo, il ministro del Governo, Carlos Romero, ha ricordato che negli anni del governo neoliberale ci fu scarsa attenzione ai problemi della polizia, spesso senza l’aumento del salario, disattenzione che ha generato una disparità di trattamento rispetto al resto delle istituzioni.

 

Romero ha aggiunto che la normalità è stata ristabilita nell’istituzione ed ha avvertito che sarà totale quando i poliziotti giunti nella capitale dal resto del paese, faranno ritorno alle rispettive unità.

 

 

Vicepresidente boliviano assicura che si

 

é sviluppato un golpe di Stato

 

27 giugno 2012 - Prensa Latina traduzione di Ida Garberi

 

 

In Bolivia si é sviluppato un golpe di Stato a partire dall’ammutinamento poliziesco iniziato la settimana scorsa con l’occupazione dell’Unità Tattica di Operazioni, ha assicurato oggi il vicepresidente Alvaro Garcia Linera.

 

Garcia Linera ha menzionato, in una conferenza stampa, almeno sei elementi che dimostrano che si é cercato di alterare l’ordine costituzionale nel paese, a partire dalla mobilitazione di poliziotti, influenzati da attori politici della destra.

 

Il presidente dell’Assemblea Legislativa ha fatto notare che nessuno di questi sei elementi sono un’invenzione del Governo, bensì materiali di rottura dell’ordine interno, di rottura del funzionamento istituzionale della democrazia nel nostro paese.

 

I politici infiltrati hanno approfittato di una richiesta legittima di carattere economico dei poliziotti per portare improvvisamente la situazione verso fasi scaglionate di golpe di Stato contro la democrazia, manifestò il vicepresidente.Alvaro Garcia

 

Tra gli elementi menzionati dal vice mandatario, ci sono la rottura dello Stato democratico da parte della Polizia, l’occupazione di istituzioni, la paralisi del funzionamento del Governo e gli attacchi dinamitardi all’Assemblea Legislativa ed al Palacio Quemado, sede del governo.

 

Inoltre, la distruzione delle apparecchiature di Radio Bolivia, con dinamite, ed il registro di comunicazioni tra alcuni poliziotti che pianificavano il golpe contro il Governo del presidente Evo Morales.

 

Garcia Linera ha insistito in che l’opposizione non lo riconoscerà, ma gli argomenti sono palpabili, facili da identificare, dopo analizzare quanto accaduto nel paese dopo l’occupazione dell’Unità Tattica di Operazioni Poliziesche, da parte di un gruppo di agenti incappucciati, giovedì scorso.

 

 

Manifestazione di massa in Bolivia

in appoggio a Evo Morales

 

 

26 giugno 2012 - Alfredo Boada Mola www.granma.cu

 

 

 

Una grande concentrazione popolare ha iniziato una vigilia nella capitale boliviana La Paz in difesa del processo di cambio e della democrazia in Bolivia, con una manifestazione che ha contato con la presenza del del presidente Evo Morales.

 

Las confederazioni sindacali ‘Única de Trabajadores Campesinos de Bolivia’, ‘Mujeres Campesinas Indígenas Originarias Bartolina Sisa’, le sei federazioni del Tropico di Cochabamba, ‘Juntas Vecinales’, e altre organizzazioni sociali boliviane sei sono dichiarate in vigilia permanente, nella centrale Pizaza Villarroel.

 

Le organizzazioni sociali hanno costituito un Comitato di Difesa della Democrazia e del processo di Cambio nel paese, ha segnalato a Prensa Latina il segretario esecutivo della Confederazione Sindacale ‘Unica dei Lavoratori Contadini della Bolivia’, Roberto Coraite.Manifestazione di massa in Bolivia in appoggio a Evo Morales

 

Il dirigente contadino ha affermato che sono disposti a difendere questo processo e la democrazia al prezzo delle proprie vite, di fronte agli ultimi avvenimenti nel paese, dove gruppi cospiratori cercano di destabilizzare il governo di Evo Morale e promuovere un colpo di Stato, facendosi scudo con una protesta della polizia per un miglioramento salariale.

 

 

 

Stop alla cospirazione golpista

 

Un comunicato del Partito Comunista

 

di Bolivia sulla situazione nel paese

 

"Vogliono creare un clima di caos che renda possibile un colpo di stato"

 

 

Gli ultimi accadimenti hanno chiarito totalmente che la violenza - istigata e scatenata da alcuni membri della Polizia nazionale e da inoccultabili elementi infiltrati estranei all'istituzione- forma parte dei piani cospirativi destinati a creare le condizioni per produrre un colpo di Stato che deponga il governo popolare presieduto da Evo Morales Ayma.

 

Il PCB insiste nel dire che questi piani fanno parte degli obiettivi globali dell'imperialismo di schiacciare i governi che difendono la propria Sovranità nazionale, la proprie risorse naturali, soprattutto energetiche, e i loro regimi democratici, che portano avanti processi di cambiamento progressisti e rivoluzionari.

 

Il colpo di Stato parlamentare portato a segno in Paraguay, scopre a pieno la digitazione imperialista e la partecipazione della reazione paraguayana, dei latifondisti e altri settori benestanti.

 

Le azioni violente e distruttive portate avanti contro sezioni di Polizia come la Direzione Investigativa Interna, l'incendio di fascicoli appartenenti a poliziotti di diversi gradi, per azioni irregolari o atti di corruzione, ecc. l'inconfutabile detenzione di "istruzioni" per la preparazione di esplosivi e bombe "Molotov" e il trasporto e detenzione di armi di grosso calibro, confermano che gli ammutinamenti della polizia e il testardo rifiuto di pervenire ad un accordo, mirano a prolungare il conflitto per articolarlo con altri movimenti come la "marcia del TIPNIS", al fine di creare un clima convulso di caos che renda possibile un colpo di Stato.

 

In modo irresponsabile si ordiscono provocazioni contro l'Esercito per provocare uno scontro fratricida.

 

La presenza di elementi squalificati - ex poliziotti e pseudo rappresentanti delle mogli dei poliziotti - rivelano le attività di organizzazioni politiche come Unidad Nacional, il Movimiento Sin Miedo (Movimento Senza Paura) ed altre impegnate nei piani della destra e dell'imperialismo.

 

Di fronte a questa situazione, è importante mettere sull'avviso il popolo, la gioventù, i lavoratori della campagna e della città, in generale le masse popolari e le organizzazioni popolari a mobilitarsi attivamente per scongiurare questi pericoli ed evitare un colpo di Stato che instaurerebbe un governo repressore e totalitario e metterebbe fine al processo di Cambiamento. È necessario anche rimettere al suo posto la sinistra estremista e il trotskismo che, cronicamente confusi, di fatto sono funzionali ai piani dell'imperialismo e della reazione interna.

 

STOP AL GOLPE REAZIONARIO. ABBASSO LA DESTRA E L'IMPERIALISMO

VIVA L'UNITA' DEL POPOLO LAVORATORE E I RIVOLUZIONARI.

VIVA LA DEMOCRAZIA E IL CAMBIAMENTO SOCIALE.

PER IL RISCATTO DELLA PATRIA VERSO IL SOCIALISMO.

 

PER IL SEGRETARIATO NAZIONALE

MARCOS DOMICH CARLOS CARJAVAL ROBERTO QUIROZ.

 

La Paz, 24 de junio de 2012.