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Il presidente boliviano evidenzia il record

ottenuto nelle vendite petrolifere

 

 

 

19.12.2012 - Duber Luis Piñeiro González www.granma.cu

 

 


Il presidente Evo Morales ha evidenziato il record raggiunto quest’anno dai ricavi generati dai Giacimenti Petroliferi Fiscali Boliviani (YPFB), che ammontano a 4000 milioni di dollari.

 

“Avevamo stimato di raggiungere circa 3500 milioni di dollari, ma mi hanno informato che il totale è stato di 4000”, ha sottolineato Morales durante la promulgazione della legge di incorporazione degli impiegati municipali alla Legge Generale del Lavoro, nella città di La Paz.

 

Il capo di Stato considera che questo risultato è frutto della lotta del popolo, della Centrale Operaia Boliviana e di tutti i settori sociali e che in ogni caso non si tratta di un suo regalo.

 

Il presidente esecutivo del YPFB, Carlos Villegas, ha spiegato che questo risultato è dovuto a vari fattori tra cui l’aumento della produzione certificata ed all’incremento dei prezzi nella commercializzazione di gas naturale verso i mercati di Brasile ed Argentina.

 

La scorsa settimana, il vicepresidente Álvaro García ha fatto riferimento a questo tema durante l’inaugurazione della perforazione esplorativa del pozzo Ingre X2, nel dipartimento del sud di Chuquisaca.

 

García ha ricordato che prima della nazionalizzazione degli idrocarburi, nel 2006, lo Stato boliviano riceveva per queste attività 670 milioni di dollari, mentre nel 2001 i ricavi furono di 2989 milioni di dollari.

 

“Si è passati da 600mila a 4000 milioni, dove andavano a finire questi soldi?”, si è chiesto il vicepresidente.

 

Nello stesso tempo ha segnalato che queste risorse sono sempre esistite, però prima finivano nelle mani dell’ex presidente Gonzalo Sánchez de Lozada e delle imprese straniere. Mentre adesso, con il presidente Evo Morales, questi introiti si utilizzano per finanziare le strate, la sanità, l’educazione, si pagano i buoni per i bambini, le madri e le persone della terza età, contribuendo allo sviluppo del paese, ha spiegato.

 

Ha aggiunto che con la nazionalizzazione degli idrocarburi non solo si recuperano le risorse naturali, ma si cominciano a controllare anche le eccedenze di produzione, che adesso appartengono al paese.