Nuestra America - CELAC

 

 

Appuntamento ministeriale della CELAC

in Cile discuterà della crisi finanziaria

 

 

12 dicembre 2012 - E.Torres www.granma.cu

 

 

Rafael Correa: la CELAC è una grande speranza per la Nostra America

 

14.12 - Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha definito la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) come una grande speranza per la Nostra America.

In un incontro con la stampa nazionale ed estera nel Palazzo di Carondelet, sede dell’Esecutivo, Correa ha sottolineato che “l’Ecuador spera che nel medio periodo la CELAC sostituisca l’Organizzazione degli Stati Americani (OEA)”, riferisce una nota di Prensa Latina.

La CELAC è una grande idea, ha sottolineato, riferendosi al prossimo Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi che si svolgerà a Santiago del Cile nei giorni 27 e 28 di gennaio.

“È più facile costruire qualcosa di meglio e di nostro che provare ad aggiustare qualcosa di sbagliato”, ha evidenziato riferendosi “alla chiara influenza squilibrante che ha la OEA da parte di un paese egemone come gli Stati Uniti” e le sue gravi contraddizioni, indica PL.

Tra queste ha citato “la Commissione Interamericana dei Diritti Umani della OEA, con sede a Washington, mentre gli Stati Uniti non sono firmatari della Commissione di San José, qualcosa di incomprensibile. Fino a quando dovremo sopportare?”, ha chiesto Correa.

L’organismo multilaterale fu plasmato in un incontro dei leader latinoamericani nel febbraio del 2010, celebrato in Messico, e si è costituito definitivamente nel I Vertice della CELAC, a Caracas, Venezuela, nei giorni 2 e 3 di dicembre del 2011.

Il Cile occupa attualmente la presidenza, che precedentemente era a carico del Venezuela e che dal prossimo mese di gennaio sarà assunta da Cuba.

Ministri e funzionari del ramo della finanza, dei 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, analizzeranno questa settimana la crisi finanziaria internazionale ed i suoi effetti nella regione.

 

L’appuntamento, nella città cilena di Viña del Mar, valuterà vari temi tra cui l’uso delle politiche anticicliche da parte delle nazioni del continente per affrontare gli scenari esterni di debolezza e di incertezza, oltre alle politiche fiscali, la spesa sociale e la liquidità finanziaria in un momento di crisi, hanno informato gli organizzatori.

 

L’incontro, denominato Prima Riunione dei Ministri delle Finanze dei 33 paesi membri della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), ha lo scopo di adempiere al mandato dei capi di Stato e di Governo emanato dalla Dichiarazione di Caracas del 2011 e discutere dei temi contenuti nel Piano d’Azione del 2012.

 

La Dichiarazione ha stabilito, tra gli altri obiettivi, il bisogno di avanzare nel rafforzamento ed il consolidamento della cooperazione latinoamericana e caraibica, nella ricerca delle complementarità economiche e la cooperazione Sud-Sud, come asse integratore di uno spazio comune e come strumento di riduzione delle asimmetrie.

 

Il Piano d’Azione prevede la creazione di strumenti con il fine di migliorare le capacità di finanziamento del commercio interregionale ed implementare e rafforzare le capacità interne e regionali per prevenire le crisi di rischio sistemico.

 

Inoltre, bisogna progettare ed implementare misure di prevenzione, mitigazione e controllo della crisi a partire dallo scambio di informazioni ed esperienze.

 

Sulla base dei risultati dei tre giorni di riunioni, i ministri prepareranno un documento con delle proposte sulla problematica finanziaria, il quale sarà consegnato ai capi di Stato e di Governo nel prossimo vertice della Celac, che si svolgerà a Santiago del Cile nei giorni 27 e 28 del mese di gennaio.

 

All’evento di Viña del Mar assisteranno anche la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, il presidente della Banca Interamericana di Sviluppo, Luis Moreno, la segretaria esecutiva della Commissione Economica per l’America Latina ed i Caraibi, Alicia Bárcena, ed altri dirigenti di vari organismi internazionali.

 

 

Latinoamerica e Caraibi sono partiti

 

 

4 dicembre 2012 - Laura Bécquer Paseiro www.granma.cu

 

 

La fondazione, un anno fa, della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), ha evidenziato le sfide di una regione che si è svegliata dopo secoli di saccheggi, differenze ed incomprensioni.

 

Questo nuovo schema regionale è convinto che solo riconoscendo le differenze si potrà cambiare la realtà dei popoli. Proprio partendo dalla molteplicità dei suoi 33 paesi membri, si troverà l’unità e si realizzerà il progetto indipendentista sognato dai predecessori.

 

Storicamente tutti i progressi di integrazione sono stati sabotati dagli Stati Uniti. Tuttavia i loro tentativi si sono scontrati con la volontà di integrazione di un “pueblo sin piernas pero que camina” (un popolo senza gambe ma che cammina), come recita il ritornello di una celebre canzone.

 

Le aspirazioni di Bolívar e Martí rivivono dopo la “triste notte neoliberale” della quale ha parlato il presidente ecuadoriano Rafael Correa. I loro precetti accompagnano oggi l’esperienza di integrazione che si forgia a sud del Río Bravo.

 

La creazione nel dicembre del 2011 della CELAC ha dimostrato che più che una proliferazione di schemi, si tratta di concepire un’associazione che metta fine al fantasma “panamaricanista” che per anni si è servito di questi territori.

 

L’asse fondamentale dell’organismo latinoamericano e caraibico è il richiamo al rafforzamento delle relazioni internazionali con la costruzione di un sistema bilaterale basato sul rispetto e l’autodeterminazione dei suoi popoli. Allo stesso tempo si prefigge il riconoscimento dell’uguaglianza degli Stati, il rifiuto delle minacce e dell’uso della forza, le norme del diritto internazionale, la promozione dei diritti umani, la democrazia e l’impulso di un’agenda condivisa politicamente nei diversi forum internazionali.

 

La mappa geo-strategica regionale rispecchia attualmente un nuovo equilibrio. La nascita della CELAC è una dimostrazione di tutto questo. È nata sotto il concetto di promuovere l’unione basandosi su un modello di sviluppo sostenibile, con la conseguente cooperazione tra i meccanismi di concertazione esistenti attualmente.

 

Al riguardo, il dottor Antonio Romero Gómez, presidente della Cattedra di Studi dei Caraibi dell’Università de L’Avana, ha dichiarato che spesso “c’è stata l’impressione dell’isolamento dei paesi caraibici, che non esistesse un’identità latinoamericana e caraibica”.

 

“La costruzione della CELAC ha rotto questi paradigmi ed ha permesso di avere l’America Latina ed i Caraibi con una sola voce nei forum internazionali, una questione che deve passare, evidentemente, attraverso la costruzione di un’identità propria”, ha precisato Romero.

 

Un anno fa a Caracas, il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, sottolineò l’importanza della forza regionale dinnanzi alla “crisi globale”, però aveva messo in guardia sulle “deformazioni che ostacolano lo sviluppo”, come la povertà e l’iniqua ripartizione della ricchezza. Il Presidente cubano aveva definito la CELAC come la “nostra opera più nobile”.

 

“Simbolicamente, consolida il concetto di una regione unita e sovrana, impegnata in un destino comune”, affermava Raúl, mentre ricordava che “in termini strategici, ci offre uno strumento politico capace di unire le volontà, rispettare le diversità, risolvere le differenze, cooperare per il bene dei nostri popoli e solidarizzare gli uni con gli altri. Il suo successo dipenderà dal carattere e dalla saggezza dei suoi membri, ovvero delle 33 nazioni situate tra il Río Bravo e la Patagonia”.

 

Ad un anno dalla sua fondazione e nell’ambito del Bicentenario del ciclo indipendentista latinoamericano e caraibico, questa unità è il risultato di un nuovo momento politico nella regione. Parafrasando la Seconda Dichiarazione de L’Avana, questo grande Latinoamerica ha detto basta ed è partito.

 

 

Prossimo Vertice della CELAC

 

 

11 gennaio 2012www.granma.cu

 

 

Il prossimo Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi, (CELAC), si svolgerà nel mese di gennaio del 2013 in Cile, quando questo paese passerà a Cuba la presidenza pro-tempore dell’organismo.

 

“Abbiamo deciso di svolgere il Vertice nel mese di gennaio del 2013”, ha annunciato alla stampa il ministro degli Esteri cileno, Alfredo Moreno, durante una sosta della riunione che si è svolta a Santiago del Cile, coni suoi omologhi di Cuba, Bruno Rodríguez, e del Venezuela, Nicolás Maduro.

 

“Sempre per il mese di gennaio del 2013 proponiamo la riunione tra questi paesi e l’Unione Europea”, ha aggiunto Moreno, precisando che hanno mantenuto conversazioni con il blocco comunitario, ma non si è ancora giunti ad una decisione sul tema.

 

La CELAC, nata nel dicembre scorso a Caracas, ha ereditato il patrimonio del Gruppo di Rio e del Vertice dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) e raggruppa tutti i paesi americani, meno gli Stati Uniti e il Canadà, che stanno invece nella OSA, Organizzazione degli Stati Americani.

 

Moreno ha fatto allusioni alle differenze che esistono tra il Cile e gli altri due paesi che compongono questa troika: Venezuela, il paese che precedentemente presiedeva, Cile, quello che lo fa attualmente e Cuba, che l’assumerà poi.

 

“Stiamo dimostrando che si può lavorare nonostante le differenze, che possiamo cercare benefici per i nostri popoli lavorando insieme”, ha sottolineato Maduro, e si è dichiarato d’accordo.

 

“Siamo una regione diversa e la nostra gran forza è la diversità, politica, ideologica e culturale. Siamo uniti nella diversità e abbiamo imparato a rispettarci”, ha detto.

 

Tra i temi d’interesse per la CELAC, i tre ministri hanno citato l’energia, le infrastrutture, l’educazione, la scienza e tecnologia e lo sviluppo sociale.

 

“La CELAC guarda con attenzione la crisi del debito in Europa, che danneggia i paesi dell’America Latina e dei Caraibi” ha avvisato Moreno, e per questo abbiamo stabilito di prendere contatti tra i ministeri dell’area economica, per vedere in che modo possiamo affrontare uniti un momento difficile, con tanti problemi come quelli che prevediamo per quest’anno”.

 

Riunione dei ministri della

troika della CELAC

 

 

9 gennaio 2012www.granma.cu

 

 

Santiago del Cile - I Ministri degli Esteri di Cile, Cuba e Venezuela sono riuniti da oggi, lunedì 9, nel primo incontro della troika integrata dai loro governi dentro la Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), riporta un comunicato del ministero degli Esteri cileno, citato da PL.

 

L’appuntamento è guidato da Alfredo Moreno, ministro degli Esteri del paese anfitrione, che accoglierà quest’anno il 2º Vertice della CELAC in quanto presidente pro-tempore del blocco.

 

Moreno nella giornata svolgerà anche riunioni bilaterali con i suoi omologhi Bruno Rodríguez (di Cuba) e Nicolás Maduro (del Venezuela).

 

Come presidente del gruppo, il presidente del Cile, Sebastián Piñera, ha sottolineato che assumere questa responsabilità incarico costituisce un grande onore per il suo paese.