Correa: L’America Latina vive in

consenso senza Washington

 

 

17 aprile 2012 - Pedro Rioseco  www.granma.cu

 

 

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha affermato che l’America Latina sta passando dal dominio del consenso di Washington ad una vita di consenso senza Washington ed ha spiegato che era chiaro e prevedibile quello che è accaduto nel detto Vertice delle Americhe a Cartagena, in Colombia, cercando di tralasciare i temi che sono di reale importanza per i popoli dell’America Latina, tra questi il blocco contro Cuba, e le Isole Malvine.

 

In un’intervista concessa alla catena televisiva CNN nel Palazzo di Carondelet, Correa ha reiterato che Cuba è una nazione che è stata esclusa da questo foro continentale per le pressioni degli Stati Uniti e del Canada.

 

“Un paese americano, per il capriccio di un altro paese, è stato escluso dal Vertice delle Americhe e allora che lo si chiami in qualsiasi altro modo: conversazione con gli Stati Uniti, ma che non lo si chiami Vertice delle Americhe!”, ha dichiarato.

 

Poi ha ricordato che nel 2009, a Trinidad y Tobago, si era parlato della necessità di una piena integrazione di Cuba in questo Foro, ma che sino ad ora non è stato fatto nulla: “E per questo non andare in Colombia è stata una decisione radicale, ma necessaria”, ha spiegato.

 

Correa ha assicurato che una delle azioni immediate che si dovranno fare in materia di diritti umani a livello continentale, è che gli Stati Uniti chiudano la base militare di Guantánamo, imposta nell’isola di Cuba.

 

Rispondendo al presidente statunitense, Barack Obama, che ha criticato la disposizione di Cuba per il rispetto dei diritti umani e democratici del popolo, Correa ha commentato: “Meraviglioso! Allora che eliminino la base di Guatánamo, perchè non c’è maggior aggressione dei diritti umani che quella alla sovranità d’un paese”.

 

“Io rispetto molto il presidente Obama e lo considero una buona persona, ma non sono d’accordo con un certo atteggiamento relazionato alla politica internazionale.

 

Chi è lui per trasformarsi nell’arbitro del bene del male? Per decidere cos’è dittatura e cos’è democrazia? Basta già! Io credo che la storia ci ha insegnato abbastanza sulla doppia morale degli Stati Uniti in quanto a relazioni internazionali!”

 

“Non è corretto pensare che la democrazia occidentale è il solo modello da seguire; in questo contesto, i primi a sapere che cambi necessita Cuba sono le sue autorità e il suo popolo. Nessuno può imporre questi cambi, e loro decideranno sovranamente”, ha indicato ed ha aggiunto che è chiaro che l’assedio commerciale a questo paese è una violazione del diritto internazionale, dei diritti umani e della sovranità di Cuba.

 

“I discorsi dei paesi come gli Stati Uniti riflettono una doppia morale, perchè parlano tanto di diritti umani, ma quale peggiore attentato ai diritti umani delle torture a Guantanamo?”