Nuestra America - MERCOSUR

 

 

Evo Morales parteciperà al Vertice

del Mercosur a Brasilia

 

 

7.12.2012 - Duber Luis Piñeiro González www.granma.cu

 

 

Il presidente boliviano, Evo Morales, parteciperà al Vertice del Mercato Comune del Sud (Mercosur), nella città di Brasilia, nel quale si discuterà l’ingresso del suo paese come membro pieno del blocco.

 

La presenza a Brasilia del primo presidente indigeno del paese andino vuole offrire sostegno all’ingresso della Bolivia nel blocco regionale, al quale si oppongono alcuni membri.

 

La Bolivia, membro della Comunità Andina delle Nazioni (CAN), ha espresso la sua disponibilità di diventare un collegamento tra le due entità regionali, infatti anche la maggioranza dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale ha approvato recentemente la richiesta di entrar a far parte del Mercosur.

 

Per il momento, le principali obiezioni sollevate si riferiscono soltanto alle differenze dei dazi doganali tra la CAN ed il Mercosur, che prevede a Brasilia il consolidamento dell’adesione del Venezuela, un paese che per la prima volta partecipa godendo pienamente di tutti i diritti.

 

La riunione nella capitale brasiliana analizzerà anche il futuro del Paraguay, dopo la sospensione di questo paese in seguito alla destituzione del presidente costituzionale, Fernando Lugo, da parte del Congresso.

 

Morales sarà accompagnato dal cancelliere David Choquehuanca, che ha assicurato che parteciperanno all’incontro con ottimismo e fiducia sul tema dell’integrazione.

La Bolivia ha accettato l’invito del Mercosur, lavoreremo e vedremo cosa ci dirà questo Vertice, ha dichiarato.

 

Il Mercosur è composto da Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela e Paraguay, quest’ultimo temporaneamente sospeso dopo la destituzione di Lugo.

 

Il capo di Stato boliviano, dopo la visita in Brasile, si recherà in Spagna, dove tra le altre attività, avrà una riunione con il capo del Governo, Mariano Rajoy, con il quale non era riuscito ad incontrarsi il mese scorso, durante una visita a Cadice per partecipare al Vertice Iberoamericano.

 

La sua agenda prevede inoltre degli incontri con i boliviani residente in Europa e la partecipazione alla Fiera Comunicando il Cambio, che si svolgerà a Barcellona.

 

 

Il Vertice del Mercosur a Brasilia

sarà il debutto del Venezuela

 

 

6.12.2012 - www.granma.cu

 

 

“Il Vertice a Brasilia delle nazioni che formano il Mercato Comune del Sud (Mercosur) sarà la prima riunione per il Venezuela come membro pieno di questo blocco”, ha affermato il vice segretario generale del Sudamerica del Ministero degli Esteri del Brasile, Antonio Simoes.

 

“La riunione servirà, inoltre per discutere il possibile ingresso della Bolivia in questo gruppo, dal quale il Paraguay è sospeso per averne violato la Carta Democratica”, ha indicato Simoes in una conferenza stampa.

 

Si tratta del debutto del Venezuela, la cui entrata è stata approvata nel luglio scorso e la cui presenza è entrata in vigore un mese dopo dall’inizio dell’analisi, per far sì che segua le norme e direttive del blocco.

 

Il Vertice avviene in un momento in cui MERCOSUR è marcato per la sua espansione e il consolidamento dell’entrata del Venezuela nel blocco.

 

“La richiesta della Bolivia per entrare in questo gruppo data dal 2007, quando si annunciarono una serie di azioni che non avanzarono molto, ma ora si riprenderà il tema e tutto dipenderà dal decisone del presidente Evo Morales, che ha detto in una dichiarazione pubblica che la Bolivia ha interesse ad accelerare il processo d’integrazione al MERCOSUR e che questo è un tema da dibattere tra i ministro degli Esteri e i Presidenti nei prossimi giorni.

 

Simoes ha chiarito che la Bolivia dovrà compiere una serie di parametri per entrare nel Mercosur, blocco che comprende l80% del PIL del Sudamerica.

 

Anche l’Ecuador lavora per entrare nel gruppo.

 

La riunione dei ministri degli Esteri seguita da quella dei Presidenti coinciderà con un Foro imprenditoriale.

 

Simoes ha confermato la presenza dei presidenti dell’Argentina, Cristina Fernández; dell’Uruguay, José Mujica; della Bolivia, Evo Morales, e dell’Ecuador, Rafael Correa.

 

 

L’unione delle economie del Mercosur

rappresenta il quinto PIL del mondo

 

 

17.09.2012 - www.granma.cu

 

 

Il ministro della Pianificazione Federale, Investimenti Pubblici e Sevizi dell’Argentina, Julio de Vido, ha assicurato che l’unione delle economie del Mercato Comune del Sud (Mercosur) rappresenta il quinto prodotto interno lordo del mondo, grazie alle maggiori riserve energetiche e alimentari del pianeta.

 

“Queste economie (del Mercosur) insieme sono praticamente il quinto prodotto interno lordo del mondo, hanno le maggiori riserve energetiche del pianeta e le maggiori riserve alimentari. Nel blocco inoltre è presente una delle economia di maggior importanza a livello mondiale come il Brasile mentre l’insieme di tutti i nostri abitanti sono anche un gigantesco mercato interno di consumo”, ha sottolineato De Vido in un’intervista esclusiva con teleSUR.

 

Ha assicurato che “insieme riusciremo senza dubbio a generare un processo di cambiamento nella qualità di vita degli abitanti della regione, dopo essere stati sfruttati per secoli e messi ai margini della crescita”.

 

Ha inoltre evidenziato che l’obiettivo principale del blocco è di “articolare questa sfida sollevata in Brasile nel 2005-2006 dai presidenti (Luiz Inácio) Lula Da Silva, (Néstor) Kirchner ed il comandante (Hugo) Chávez (...) è il nostro compito principale del quale abbiamo parlato con il ministro venezuelano. Credo che da oggi in avanti sarà la nostra priorità”.

 

De Vido ha anche sottolineato il ruolo fondamentale ed importante del Venezuela come membro del Mercosur.

 

“Il Venezuela possiede la Fascia dell’Orinoco, che è la prima riserva di petrolio del mondo e le riserve di gas che insieme a Petrobras e Pdvsa avranno sicuramente una grande presenza nel mondo”, ha affermato.

 

Ha inoltre dichiarato a teleSUR che “l’enorme potenzialità del Venezuela nella produzione alimentare, oltre alla capacità dell’Argentina, uno dei principali produttori mondiali insieme al Brasile, pongono la regione in un punto molto importante a livello mondiale e diventa determinante la capacità che avremo per potenziare ognuno dei nostri territori”.

 

Ha concluso affermando che Venezuela, Argentina e Brasile “hanno dinnanzi la grande sfida di creare imprese di servizi oltre alle imprese petrolifere YPF, Pdvsa e Petrobras, ovvero stimolare la crescita della piccola e media impresa capace di generare e produrre tecnologia che io definisco sovrana, capace di permettere uno sviluppo autonomo, in modo da fa restare nel territorio il plusvalore derivante dalla esportazione e l’estrazione degli idrocarburi”.

 

 

Sviluppo Tecnologico

 

 

Il ministro argentino ha indicato che sia il suo paese che il Venezuela intendono sviluppare “un settore che rifornisca i sistemi di telecomunicazioni (...) Vogliamo che la tecnologia nel futuro non sia soltanto tecnologia argentina, ma anche venezuelana”.

 

“Stiamo lavorando affinché ci sia un vero processo di trasferimento tecnologico, dove non esistono un compratore ed un venditore, ma dei soci, che scambiano prodotti tecnologici”, ha chiarito.

 

Ha inoltre ricordato che entrambe le nazioni hanno firmato durante l’anno “vari accordi commerciali, che hanno permesso che il volume commerciale non fosse scambiato attraverso l’uso del dollaro”.

 

“Ciò che si compra in Argentina si paga in pesos e ciò che si compra in Venezuela si paga in bolivares”, ha aggiunto.

 

 

Piena Produzione

 

 

Julio de Vido ha spiegato che l’Argentina ha come obiettivo “raggiungere la piena produzione” di idrocarburi. “Siamo stati condizionati ed a volte ricattati dalla imprese produttrici, tra cui YPF”.

 

In questa condizione “cominciarono a limitarci i volumi necessari per far funzionare il mercato interno e lo Stato doveva importare combustibile. Da questa situazione nasce la relazione con il Venezuela”. Tuttavia, “quando c’è bisogno di comprare sul mercato internazionale significa fare un passo indietro”.

 

“Invece di avere le risorse per lo sviluppo nazionale, dobbiamo comprare combustibile all’estero, quando in realtà possediamo petrolio inutilizzato nelle nostre riserve. Questa fu la causa della decisione della presidentessa (Cristina Fernández) per riprendere l’iniziativa nell’impresa YPF e metterla al servizio degli argentini”.

 

Ha informato che attualmente il Governo dell’Argentina sta cercando dei convegni che “abbiamo firmato ad esempio con Pdvsa” per poter lavorare “qui in Venezuela YPF-Pdvsa nella Fascia dell’Orinoco nell’area assegnata all’impresa Enarsa, nella quale adesso parteciperà anche YPF, ed anche nel sud dell’Argentina affinché Pdvsa partecipi nelle estrazioni e nella valorizzazione del gas del giacimento di Vaca Muerta”.

 

Ha ribadito l’importanza di “poterci rifornire con le nostre risorse” e diventare soci per potenziale l’integrazione regionale.