Le Nazioni Unite hanno confermato oggi due nuovi casi di abusi e sfruttamento sessuale di minori da parte dei militari della Missione di Stabilizzazione dell’ONU in Haiti (Minustah).

 

I fatti sono accaduti nelle città di Porto Principe e Gonaives, ha detto questo lunedì il portavoce ufficiale dell’organizzazione mondiale, Martin Nesirky, senza precisare date, né le nazionalità e quantità di militari coinvolti.

 

Secondo il portavoce, una squadra dell’ONU viaggiò ieri verso il paese antillano per investigare quanto accaduto ed i poliziotti imputati sono stati sollevati dalle loro funzioni per evitare il loro contatto con la popolazione locale finché durano le indagini.


Le Nazioni Unite sono indignate ed assumono la loro responsabilità con estrema serietà, aggregò, segnalando che le autorità della polizia dei paesi di origine dei militari coinvolti sono state già informate.

 

A metà dell’anno scorso vari militari dell’Uruguay della Minustah abusarono sessualmente di un giovane di questo paese antillano e sono soggetti alla giustizia del loro paese.

 

La missione dell’ONU arrivò nel 2004 al paese caraibico e dal maggio scorso è diretta dall’ex cancelliere cileno Mariano Fernandez, che ha sostituito il guatemalteco Edmond Mulet.

 

Il contingente è integrato ora da circa 12 mila soldati ed agenti della polizia di circa 50 paesi, tra questi Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Salvador, Guatemala, Paraguay, Perù ed Uruguay, per l’America Latina.

 

Agli inizi di questo anno, l’ONU ha confermato la sua politica di tolleranza zero per i crimini sessuali commessi dai caschi azzurri e reiterò che i paesi di origine sono gli addetti a processare i responsabili di queste mancanze.