Nuestra America - Panama

 

 

Panama: un massacro ingiustificato

 

 

20 dicembre 2012 - www.granma.cu

 

 

Uno sproporzionato contingente militare statunitense, preceduto da un terribile bombardamento, mentre la gente dormiva, invase la pacifica città di Panama e la riempì di morti e macerie, 23 anni fa, il 20 dicembre del 1989.

 

Il dottor Augusto Fábrega, maestro elementare e medico, racconta nel suo libro su questo fatto vergognoso, che nelle prime 13 ore d’invasione gli Stati Uniti lanciarono 422 bombe sulla piccola città e che in un solo minuto ne caddero 23.

 

Si lanciò come media una bomba ogni due minuti. La prima esplosione fu registrata dal sismografo dell’Università di Panama alla mezzanotte e 46 della notte del 20 dicembre del 1989.

 

C’è chi considera, segnala Fábrega, che Panama fu in qualche modo una prova generale della Guerra del Golfo Persico. Gli Stati Uniti pretendevano di stabilire un totale di 350 morti, ma fonti indipendenti dissero che erano almeno 2000.

 

Ramsey Clark, procuratore generale degli USA durante il governo del presidente James Carter, sostiene che è più ragionevole pensare che le bombe lanciate durante l’invasione statunitense su Panama uccisero almeno settemila persone.

 

I rapporti dell’epoca rivelano che nelle prime ore dell’attacco i panamensi non immaginavano nemmeno che si trattava di caccia bombardieri F117-A Stealth.

 

Il presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush, li provava in quel momento nel bombardamento su aree densamente popolate come El Chorrillo e altri luoghi, come parte del complotto segreto detto ‘Cucchiaio azzurro’ e ironicamente battezzato poi ‘Operazione giusta causa’.

 

L’aviazione distrusse aeroporti come quello di Punta Paitilla, La Caserma Centrale a El Chorrillo, quella di Tinajitas, quella di Panama Vecchia, di Los Pumas, la base militare di Río Hato (dove c’era l’Istituto militare Tomás Herrera,) e la base navale di Coco Solo, e molti altri luoghi.

 

Non ci fu una dichiarazione di guerra precedente e il crimine fu condannato dall’Assemblea Generale della ONU e dall’Organizzazione degli Stati Americani, ma senza alcuna conseguenza per gli aggressori.

 

Il terribile e sorprendente attacco aereo preparò le condizioni per 26000 uomini armati sino ai denti che, nonostante la loro schiacciante superiorità numerica e delle armi, incontrarono una resistenza popolare inaspettata.

 

G. W. Bush, lo stesso che ne. 1991 distrusse parte dell’Iraq, prima che suo figlio W terminasse la distruzione le 2003, usò lo stesso argomento dei secoli scorsi per giustificare l’invasione: proteggere la vita dei cittadini statunitensi che risiedevano a Panama. Ovviamente non erano mai stati minacciati.

 

Di fronte a quella stantia e non credibile giustificazione usata in tutti i paesi che hanno attaccato, Bush padre disse che l’invasione era avvenuta per fermare Manuel Antonio Noriega e combattere il traffico di droga. Obiettivo che avrebbe potuto realizzare qualsiasi commando alla Rambo, senza la necessità d’uccidere migliaia di civili in un paese con una forte presenza militare degli USA dal 1903.

 

Il terzo argomento in cambio fu satanico e il più cinico di tutti: si trattava di difendere il trattato Torrijos-Carter sul Canal, come se Panama lo avesse respinto o messo in pericolo.

 

Gli analisti lo hanno ripetuto centinaia di volte negli anni e non va aggiunto nulla alle loro conclusioni: l’obiettivo reale era distruggere le forze panamensi che dovevano occuparsi da sole della vigilanza del Canale a partire dal 2000, grazie al Trattato Torrijos-Carter.

 

Una volta eliminato l’esercito locale, le truppe nordamericane sarebbero rimaste nella zona e avrebbero cercato un governo favorevole all’annullamento degli accordi che riconoscevano e accettavano la sovranità di Panama sul Canale.

 

Questo non è avvenuto perchè il popolo ha difeso quello che era suo.

 

Nel 1999 il Canale è diventato davvero di proprietà di Panama, come aveva stabilito l’accordo di Carter con Torrijos e come voleva tutto il mondo.

 

Un rapporto dell’autorità del Canale di Panamá (ACP) indica che dal 1999, quando il Canale è passato all’amministrazione del paese, ha apportato in forma diretta allo Stato, 7609 milioni e 200000 dollari.

 

Questa cifra contrasta enormemente con i 32 milioni annuali che gli USA consegnavano quando era loro l’amministrazione. Ossia se il Canale non fosse passato a Panama, grazie all’accordo Torrijos-Carter del 1977, il paese avrebbe perso in 13 anni 7192 milioni di dollari. Non sono necessari altri commenti.