Nuestra America - Paraguay

 

 

I paesi sudamericani non riconoscono

il Governo del Paraguay

 

 

23.06.12 - www.granma.cu

 

 

Argentina, Bolivia, Venezuela ed Ecuador hanno dichiarato ieri venerdì 22, che non riconoscono il nuovo Governo del Paraguay, perchè considerano illegittimo il processo del giudizio politico nel Congresso, che ha destituito Fernando Lugo.

 

In un processo sommario, Lugo è stato riconosciuto colpevole di non aver svolto le sue funzioni, lasciando crescere il conflitto sociale in Paraguay.

 

Pochi minuti dopo la sua destituzione, ha giurato il vicepresidente Federico Franco, che lo rimpiazza.

 

I quattro paesi hanno diffuso separatamente la posizione della Unione delle Nazioni Sudamericane - UNASUR - che, prima della decisione del Congresso, aveva avvertito che la democrazia era in pericolo in Paraguay e che potevano applicare sanzioni.

 

“Convoco i governi dell’America, i popoli indigeni e i movimenti sociali dell’America Latina a formare un solo fronte e ad unirsi per difendere la democrazia in Paragauay e il presidente Lugo”, ha detto Evo Morales in una dichiarazione pubblica dell’agenzia ufficiale ABI.

 

Hugo Chávez, presidente del Venezuela, ha definito, in una pubblica manifestazione a Caracas, il cambio di governo in Paraguay come ‘un colpo della borghesia paraguaiana’.

 

In un’inattesa apparizione davanti alla stampa nella Casa di Governo, la presidentessa argentina, Cristina Fernández, ha definito la rimozione di Lugo come un colpo di Stato ed ha affermato che i governi che formano il blocco doganale del MERCOSUR stabiliranno un’azione comune per la situazione.

 

“Stabiliremo delle azioni che saranno delineate dai nostri ministeri degli Esteri ed agiremo assieme a Uruguay e Brasile”, ha detto la presidentessa argentina.

 

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha dichiarato ad un canale della TV locale che la prossima settimana forse ci sarà una riunione di UNASUR per trattare la situazione.

 

Saputa la notizia della destituzione di Lugo, il ministro degli esteri cileno Alfredo Moreno, ha assicurato che il processo contro l’ex governante del Paraguay non risponde minimamente agli standard che necessita la difesa di qualsiasi persona.

 

Interrogato dal canale TVN, se il Cile riconoscerà il nuovo capo del governo di Asunción, Moreno ha detto che: “Stiamo in attesa di rivedere i precedenti ed ha assicurato che il paese aspetterà i prossimi giorni per pronunciarsi.

 

 

Alleanza Bolivariana per i Popoli

 

di Nuestra América

 

 

 

Comunicato Speciale

 

 

I paesi dell’ALBA respingono la manovra di processo politico contro il Presidente del Paraguay Fernando Lugo.

 

I paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, ALBA-TCP, condanniamo la manovra dei settori della destra politica del Paraguay, per iniziare un processo politico contro il Presidente costituzionale di questa fraterna Repubblica, Fernando Lugo.

 

Qustao giudizio cerca la destituzione del Presidente Lugo, e l’installazione di un Governo illegittimo per far tornare il Paraguay a vecchie pratiche politiche gia superate.

 

Dall’ALBA-TCP reiteriamo il nostro appoggio al Governo democratico del Presidente Lugo, che si potrà cambiare solo con il voto del popolo paraguiano, che lo ha eletto.

Chiamiamo il popolo del Paraguay a difendere la democrazia, reiterando che conta sull’appoggio dell’America Latina e dei Caraibi.

 

Infine esortiamo tutti i popoli democratici del mondo a sostenere la sovranità del popolo del Paraguay e lo sviluppo pacifico e democratico di questa fraterna nazione.

 

Río de Janeiro, Brasile, 21 giugno del 2012

 

 

 

Lugo chiama i paraguaiani a
 

difendere la democrazia

 

 

 

Una moltitudine di paraguaiani è giunta nella Piazza della Democrazia di fronte al Congresso per appoggiare il presidente Fernando Lugo, mentre al Senato si dibatteva sul processo politico al mandatario e la sua destituzione.

 

Con le consegne di Lugo non andranno via ed “El pueblo unido jamás será vencido”. Migliaia di persone si sono riunite di fronte alla sede legislativa disposte a non abbandonare il loro posto finché non sarà ritirata la petizione di giudizio contro Lugo da parte dei legislatori, ha informato PL.

 

Da parte sua il Presidente ha dichiarato che non rinuncerà al suo incarico e si atterrà alla Costituzione per affrontare “il processo con tutte le sue conseguenze”.

 

Il mandatario ha sollecitato il parlamento paraguaiano ad “offrirgli tutte le garanzie di una giusta e legittima difesa”, nel momento in cui esortava la cittadinanza a proteggere la democrazia.

 

“Denuncio di fronte al popolo paraguaiano che il suo voto del 2008, la sua decisione elettorale, sta subendo attacchi da parte di settori politici”.

 

Lugo ha considerato che “si stanno prendendo decisioni da parte di settori che hanno sempre goduto di privilegi, e non riconoscono i progressi sociali realizzati”.

 

La Camera dei Deputati del Paraguay, dominata dall’opposizione, ha appena approvato una richiesta di processo per destituire il Presidente per “cattivo svolgimento delle sue funzioni”, informano fonti parlamentari. La petizione è stata approvata con 73 voti contro 1.

 

Il processo viene giustificato con i disturbi della scorsa settimana nella località di Curuguaty, ubicata nel dipartimento di Canindeyú (sudest), dove 17 persone sono morte negli scontri tra contadini (11) e polizia (6).

 

Lugo comparirà venerdì 22 giungo al Senato per esporre i suoi allegati nel quadro del giudizio politico cominciato il giorno prima.

 

 

Seppelliscono in Paraguay i contadini uccisi nello scontro con la polizia

 

 

18 giugno 2012  - Prensa Latina traduzione di Ida Garberi

 

 

 

Sette degli 11 contadini paraguaiani morti in uno scontro con la polizia venerdì scorso durante l’evacuazione delle terre che occupavano, sono stati seppelliti oggi nei cimiteri del distretto di Cunandeyù, ad oltre 240 chilometri da Asuncion.

 

Benché i parenti e compagni delle vittime avessero esposto di realizzare le esequie nella tenuta dove si registrarono gli incidenti, dopo aver accompagnato i corpi in una cappella della chiesa di Santa Lucia, hanno deciso di svolgere il funerale nei cimiteri del luogo.

 

Centinaia di persone sono accorsi, in mezzo ad una pertinace pioggia, ad accompagnare le umili casse in cui sono stati trasportati i resti per ricevere sepoltura.

 

Il dirigente dell’organizzazione dei contadini senza terra, Luis Aguayo, ha detto che si seguirà un piano di azione per esigere allo Stato il recupero delle terre ottenute dai proprietari terrieri in forma corrotta, come quelle della tenuta dove si svilupparono gli incidenti.

 

Ha assicurato che, la morte di 11 contadini è stata provocata da pallottole con lo scopo di assassinarli, ed ora esiste una forte persecuzione, perché non si permette al popolo di sapere il destino di circa 50 detenuti.

 

Da parte sua, il nuovo ministro dell’Interno, Ruben Candia, ha annunciato un nuovo procedimento per lo sgombero di terre occupate, che elimina il protocollo vigente che stabiliva il dialogo previo con presenza delle autorità civili, prima dell’intervento poliziesco.

 

Il ministro non ha scartato che persone infiltrate tra gli occupanti della proprietà in lite siano state le responsabili degli spari contro la polizia originando la fatale conclusione dell’operazione poliziesca.

 

Il ministro respinse le critiche di organizzazioni politiche e sociali che hanno realizzato oggi una manifestazione di fronte al ministero ripudiando la sua nomina ed accusandolo di avere appoggiato e coperto torture durante la dittatura di Alfredo Stroessner.

 

I suoi critici hanno affermato che Candia, militante dell’oppositore Partito Colorado, durante la sua più recente funzione come Fiscale della Repubblica, ha favorito i proprietari terrieri per mantenere le terre suppostamente ottenute in forma irregolare.