Nuestra America

 

 

 

Golinger: l'USAID applica in Latinoamerica

l’affare della sovversione

 

 

1.08.12 - Yurién Portelles www.granma.cu

 

 

L'Agenzia degli Stati Uniti per la Cooperazione (USAID) applica nella regione latinoamericana l’affare della sovversione contro i governi progressisti, ha affermato Eva Golinger, giornalista e scrittrice venezuelana-statunitense.

 

Di fronte ad un numeroso pubblico giovanile nell’auditorium del Centro Internazionale di Studi Superiori di Comunicazione per l’America Latina (Ciespal), Golinger ha esposto che le Organizzazioni Non Governative (Ong) finanziate dalla USAID aiutano a conservare un conflitto permanente per destabilizzare i paesi.

 

La giornalista ha spiegato che gran parte del denaro destinato ai vari progetti politici rimane nelle tasche delle persone che lavorano per queste Ong, che a loro volta vivono di questa pratica con il pretesto di sovvertire l'ordine nei paesi dov'è presente la USAID.

 

Ha citato gli esempi di Bolivia e Venezuela, dove quest'organizzazione ha realizzato importanti investimenti per deporre i rispettivi presidenti, Evo Morales e Hugo Chávez, inoltre ha anche partecipato ai tentativi di golpe come nel caso dell’Ecuador, il 30 settembre 2010.

 

“Però adesso le cose cominciano a cambiare da quando esiste un governo che non si subordina a questa agenda ed ai suoi interessi”, ha commentato.

 

Golinger, autrice di ricerche e di testi sul tema, ha spiegato che la USAID è un braccio finanziario del Dipartimento di Stato nordamericano, che opera con il pretesto di aiutare i paesi a costruire la democrazia.

 

Ha aggiunto che questa Agenzia è stata inclusa nel cosiddetto asse della contro-insurrezione insieme al Pentagono ed il Dipartimento di Stato, perché gioca un ruolo fondamentale nelle strategie di aggressione del governo degli Stati Uniti.

 

Ha esposto che i mezzi d’informazione sono implicati nella ragnatela imperiale per promuovere la loro agenda contro i governi che non si subordinano, e giustificare in questo modo le invasioni, al fine di soddisfare i propri interessi.

 

In questa tattica, ha dichiarato, la maggior parte dei media sono in mano ad aziende private e multinazionali che hanno trasformato la comunicazione, oltre che in un affare, in un modo per promuovere un’agenda politica ed economica, nascondendosi dietro i diritti della libertà d’espressione.

 

Tuttavia, quando si analizza in profondità, i loro proprietari hanno connessioni con gruppi oscuri, infatti i loro organi d’informazione sono puntualmente utilizzati per esprimere critiche e definizioni per giustificare un’aggressione quando viene deciso che gli Stati Uniti non gradiscono un determinato governo. “Questa è una strategia ben coordinata dalle agenzie della grande ragnatela imperiale che in seguito si proietta sui mezzi d’informazione”, ha assicurato.

 

Ha rilevato che negli ultimi anni c’è stato un incremento della presenza militare degli Stati Uniti nella regione, anche se nell’area non esiste un conflitto o una minaccia alla sicurezza del paese.

 

Questo, ha manifestato, si deve alla pretesa di conservare un sentimento di paura in una regione che si presenta come una minaccia per l’impero perché possiede le risorse naturali della quali ha bisogno per la sua sopravvivenza la loro società di consumo.

 

La dissertazione di Golinger a Quito si è svolta in un momento in cui il Governo dell’Ecuador analizza la continuità della cooperazione della USAID.

 

Recentemente il presidente Rafael Correa ha ammesso che questa Agenzia applica nel paese la stessa ricetta di finanziare l’opposizione, utilizzata contro gli altri governi progressisti della regione.