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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Chavez ha chiesto un’ovazione per

Fidel, “padre di tutti i rivoluzionari”

 

 

 

6 febbraio 2012 - www.granma.cu

 

 

Il Presidente Hugo Chávez, nel mezzo del suo discorso per la sfilata del 4 febbraio, ha voluto inviare un’ovazione al suo compagno d’ideali, Fide Castro.

 

“Come si parla del castrismo al quadrato, io mi sommo con il chavismo, per farlo al quadrato”, ha detto nella sfilata civico-militare che ha commemorato il 20º anniversario della ribellione del 4 febbraio del 1992.

 

“L’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, continua a crescere, con le nazioni sorelle che si avvicinano all’Alba, come Suriname e Santa Lucía che s’incorporano domani”, ha riferito il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez nel suo discorso.

 

Inoltre ha salutato i suoi omologhi della regione ed ha espresso un ringraziamento, per la loro presenza a lato del popolo venezuelano in questo 20º anniversario di una nuova alba.

 

“Ci accompagnano i presidenti e i primi ministri dell’ALBA, che oggi inizia il suo primo Vertice del 2012, qui a Caracas nel giorno della dignità nazionale, che coincide con il 50º anniversario della Seconda Dichiarazione de L’Avana, dichiarazione rivoluzionaria, socialista e antimperialista del 1962”, ha sottolineato Chávez, ricordando l’importanza delle rivoluzioni cubana e sandinista, come ispirazioni per la creazione della Rivoluzione bolivariana.

 

“Riprendiamo l’idea di Bolívar e Miranda, l’ idea originale da cui è nata questa Patria, quanto ci ispiriamo nel Granma , la Sierra Maestra, nell’eroica Rivoluzione Cubana, per costruire qui la Rivoluzione Bolivariana, che esplose in un giorno come oggi di 20 anni fa, e nella Rivoluzione Sandinista, nella lotta del popolo nicaraguense contro l’imperialismo per costruire questa Patria socialista”.

 

Il leader bolivariano ha detto che: “La storia, che ha fatto sollevare il popolo del Venezuela venti anni fa, si è trasformata per oggi e per domani nella Patria Grande, liberata, unita e socialista, con soldati patrioti e rivoluzionari, come le migliaia e migliaia che ci sono in Venezuela assieme al popolo e tutta questa terra”.

 

Chávez era accompagnato dai leader dell’America Latina e dei Caraibi: Evo Morales , presidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia; Raúl Castro, presidente della Repubblica di Cuba; Daniel Ortega, presidente della Repubblica del Nicaragua; Roossevelt Skerrit , primo ministro della Mancomunità di Dominica; Ralph Gonsalves, primo ministro di San Vicente y las Granadinas; Michel Martelly, presidente della Repubblica di Haití; Winston Baldwin Spencer, primo ministro dello Stato Associato di Antigua y Barbuda. Nelle ore del pomeriggio di sabato si è unito il presidente della Repubblica dell’Ecuador, Rafael Correa e domenica 5, Desiré Delano Bouterse, primo ministro de la Repubblica del Suriname e Kenny Anthony, di Santa Lucía per incorporarsi al XI Vertice dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América svolta nella città di Caracas.

 

Anniversario della Rivoluzione del 4 febbraio

«Giorno della dignità nazionale»

 

 

6 febbraio 2012

 

 

Nel 1998, con la vittoria democratica delle elezioni da parte del Presidente Hugo Rafael Chàvez Frias, che vinse con una maggioranza storica del 60%, in Venezuela si avviò un percorso di ricostruzione nazionale volto, in primo luogo, a restituire al popolo venezuelano i diritti fondamentali alla salute, all'istruzione, alla casa, all'alimentazione ed alla cultura, diritti che per più di quarant'anni gli erano stati negati. La Rivoluzione Bolivariana è arrivata in un Paese in cui il 49% della popolazione viveva in situazione di povertà, ed il 27% in situazione di miseria, a causa dell'amministrazione compiacente di grandi imprese multinazionali che indebitarono e saccheggiarono il Paese attraverso un pacchetto di misure neoliberali imposte dal Nord.

 

Dopo 13 anni di rivoluzione pacifica e duecento anni di lotta per la vera Indipendenza, il Venezuela può dire di aver consolidato una società libera, democratica, partecipativa e protagonista, che vive in uno Stato di giustizia sociale, garantito da una Costituzione Nazionale che ha permesso la nascita di molteplici forme di organizzazione e partecipazione.

 

Il Venezuela propone al mondo un nuovo modello, in cui predominano la solidarietà, la giustizia sociale e l'etica; un modello che rende degna la condizione di ogni essere umano attraverso la creazione del Potere Popolare e delle diverse missioni e programmi sociali, che superano ogni forma di discriminazione e disuguaglianza in conformità con un vero Stato di diritto.

 

La materializzazione di questi sforzi ha permesso di consolidare una vera sovranità nazionale e petrolifera, attraverso la distribuzione equa del reddito, la diminuzione della povertà dal 49% al 27,4%, e della povertà estrema dal 21% al 6,8%, la diminuzione della disuguaglianza sociale allo 0,394 (secondo il coefficiente di Gini), portando così il Venezuela al 58° posto su 180 Paesi e, ancora, portando la crescita economica ad una media del 5% annuo negli ultimi tredici anni; inoltre è stata registrata la crescita del PIL dai 91 miliardi del 1998 ai 328,6 miliardi del 2011, la crescita del settore finanziario attraverso la concessione di crediti commerciali del 55% e di crediti produttivi del 45%, la crescita e lo sviluppo del settore energetico, in cui le riserve certificate raggiungono i 297 miliardi di barili di petrolio; è stato realizzato un maggiore investimento sociale, che è passato dal 36,2% del 1998 al 60,7% nel 2011, raggiungendo una cifra di 468,61 miliardi di dollari; infine, sono state duplicate le riserve internazionali, dagli 11,8 miliardi del 1998 ai 27,42 del 2011. Questi dati sono stati riconosciuti anche da parte di organizzazioni internazionali.

 

Il Venezuela Rivoluzionario ha già raggiunto 6 degli 8 Obiettivi di Sviluppo del Millennio fissati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, molti di più dei cosiddetti paesi sviluppati, tra cui figurano l'eradicazione della povertà estrema e della fame, la promozione dell'uguaglianza di genere, la garanzia della sostenibilità dell'ambiente, il raggiungimento di un'istruzione primaria universale e lo sviluppo di un partenariato mondiale per lo sviluppo.

 

Il Venezuela promuove un nuovo modello di integrazione, in cui il rispetto della sovranità, dell'autodeterminazione e della solidarietà con i popoli amici si trovano al di sopra degli interessi commerciali e finanziari. La Comunità degli Stati Latinoamericani e del Caribe (CELAC), l'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) e l'Unione Sudamericana delle Nazioni (UNASUR) dimostrano bene tutto questo.

 

Oggi il Venezuela si riempie di gioia per celebrare tredici anni di nobilitazione dell'essere umano, e rivendicare quel 27 febbraio del 1989, giorno in cui il popolo reclamò la Libertà ed il rispetto dei diritti umani. Questa data segna il risveglio di un Paese che ha giurato di superare per sempre le disuguaglianze e le differenze sociali, e che ha coinvolto gran parte del continente Latinoamericano in questa nobile causa. La Repubblica Bolivariana continua la sua lotta per l'emancipazione attraverso l'istituzionalità ed il rispetto della democrazia, in un quadro di pace nazionale.


Ambasciate della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la

Repubblica Italiana, la Santa Sede e la FAO
 

 

I venezuelani festeggiano i 13

anni di governo di Hugo Chávez

 

 

 

2 febbraio 2012 - Damy Vales www.granma.cu

 

 

 

I venezuelani stanno festeggiando con grande allegria l’arrivo al governo del presidente Hugo Chávez che mostra, durante 13 anni, grandi conquiste tangibili nelle sfere economica, politica e sociale.

 

Conferenze, esposizioni ed attività culturali sono state programmate per la data, che ha segnato il re-inizio di un nuovo cammino di trasformazioni nel paese.

 

In un’intervista del giornalista José Vicente Rangel, dello scorso 23 gennaio, Chávez ha detto che il giorno della sua nomina ufficiale, il 2 febbraio del 1999, dopo la grande vittoria del 6 dicembre, fu come la legalizzazione della legittimità rivoluzionaria.

 

Era già stata certificata la Rivoluzione del 4 febbraio del 1992 e di nuovo si legalizzò con il trionfo elettorale, quel giuramento e il nostro arrivo qui, ha detto.

 

Ricordando qual vittoria del 2 febbraio, il vicepresidente Elías Jaua ha chiamato il popolo a valutare questi 13 anni di Rivoluzione come indipendenza nazionale, periodo nel quale si è verificata una notevole diminuzione della povertà, grazie alle politiche implementate dall’amministrazione, la povertà si è ridotta del 26% . Con i governi precedenti della detta Quarta Repubblica, la povertà si sarebbe elevata al 50%, danneggiando più di 14 milioni di venezuelani.

 

Le conquiste nell’educazione pubblica, la salute e la crescita economica realizzata con la gestione di Chávez, si devono all’implementazione dei differenti programmi sociali.

 

Chávez a 13 anni dal suo arrivo al potere, mantiene il suo sforzo concentrato per assicurarsi la vittoria nelle prossime elezioni del 7 ottobre prossimo.

 

La convocazione più grande per ricordare la presa del potere è riservata al 4 febbraio, quando si compiranno 20 anni dal movimento civico- militare che segnò l’inizio della lotta per la sovranità nazionale.