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Le ingiustizie

di un Nobel

 

 

14 ottobre 2012 - Elson Concepción Pérez www.granma.cubaweb.cu

 

 

L'annuncio è arrivato presto questo venerdì.

Il Nobel per la Pace 2012 è stato assegnato all'Unione Europea (UE), per aver estirpato le guerre in un continente che uscì lacerato dalla seconda guerra mondiale, ha annunciato il Comitato Nobel norvegese.

Nessun accenno è fatto, in questi argomenti, a quali potrebbero essere le ingiusitzie di un Nobel; vale a dire la partecipazione dei paesi dell'Unione Europea, come secondi degli USA, nelle guerre di Afghanistan, Iraq, Libia e le attuali minacce belliche contro la Siria e la Repubblica islamica dell'Iran.

Non c'è da stupirsi che la prima a congratularsi, per tale "merito", sia stata la NATO, in un messaggio quasi in concomitanza con l'annuncio del premio stesso.

L'Unione Europea, ha sottolineato il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, "ha contribuito al progresso della libertà, democrazia e i diritti umani in tutto il continente e oltre". E questo paragrafo deve essere letto più e più volte, perché è chiaro che "oltre" é un'opzione non utilizzata quando si tratta del coinvolgimento europeo in guerre straniere, ma quando si vuole imporre al mondo il modello occidentale di libertà, diritti diritti umani e democrazia.

Il Comitato per il Nobel non fa nemmeno un'osservazione sulle botte che danno agli indignati che si mobilitano in Francia, Spagna, Grecia e altri paesi per protesta contro i tagli al welfare, l'aumento della disoccupazione e la quantità di persone che sono costrette ad abbandonare le loro case o che vivono in condizioni di vera povertà.

I 27 paesi dell'UE sono parte di un progetto, che inizialmente ha suscitato molta ammirazione in tutto il mondo, ma che il modello neoliberista ha portato a un totale fallimento, una crisi di sistema che oggi ha portato ad una esplosione sociale.

Queste possono anche essere le "ingiustizie per un Nobel".

 

 

Detrás de la noticia

 

Las sinrazones de un Nobel

 

El anuncio llegó temprano este viernes.

El premio Nobel de la Paz 2012 fue otorgado a la Unión Europea (UE), por haber extirpado las guerras en un continente que salió desgarrado de la segunda conflagración mundial, anunció el Comité Nobel noruego.

Ninguna alusión se hace en tales argumentos a lo que podrían ser las sinrazones de un Nobel; es decir, la participación de países de la Unión Europea como segundones de Estados Unidos en las guerras de Afganistán, Iraq, Libia y las actuales amenazas bélicas contra Siria y la República Islámica de Irán.

No por gusto quien primero felicitó a la UE por tal "merecimiento" fue la OTAN, en un mensaje casi coincidente con el anuncio mismo del otorgamiento.

La UE, subrayó el secretario general de la Alianza Atlántica, Anders Fogh Rasmussen, "ha contribuido al avance de la libertad, la democracia y los derechos humanos en todo el continente y más allá". Y este párrafo hay que leerlo una y otra vez, porque está claro que el "más allá" es una opción no usada cuando de la participación europea en guerras foráneas se trata, sino cuando se quiere imponer al mundo el modelo occidental de libertad, derechos humanos y democracia.

Ni siquiera una observación hace el Comité del Nobel sobre las palizas que les dan a los indignados que se movilizan en Francia, España, Grecia y otros países, en protesta por los recortes sociales, el aumento del desempleo y la cantidad de personas que son obligadas a abandonar sus viviendas o que viven en franca pobreza.

Los 27 países que integran la UE forman parte de un proyecto, que inicialmente despertó mucha admiración en todo el mundo, pero que el modelo neoliberal lo ha llevado a un verdadero fracaso, una crisis sistémica que actualmente ha derivado en una explosión social.

Estas pueden ser también las "sinrazones para un Nobel". (Elson Concepción Pérez)