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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 
 

Cuba segnala la condanna mondiale

al blocco statunitense  

 

 

7 febbraio 2012 - Waldo Mendiluza www.granma.cu

 

A mezzo secolo dall’ufficialità del blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba, si genera la condanna quasi unanime della comunità internazionale, ha segnalato il Ministero degli Esteri dell’Isola.

 

In un’Intervista concessa a Prensa Latina, la direttrice dei Temi Multilaterali del MINREX, Anayansi Rodríguez, ha spiegato che recentemente 142 paesi e 26 agenzie specializzate della ONU hanno inviato al Segretario Generale di questa organizzazione mondiale, Ban Ki-moon, le loro considerazioni su questa misura unilaterale.

 

“Oltre agli Stati sovrani, ha precisato, hanno esposto i loro argomenti l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la UNESCO, il PNUD, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, tra le tante.

 

La maggioranza dei criteri riflettono una denuncia molto dura per la continuità dell’applicazione delle sanzioni, che entrarono in vigore il 7 febbraio del 1962, partendo dal proclama 3447 dell’allora presidente nordamericano, John F. Kennedy.

 

La posizione internazionale risponde alla relazione che il segretario generale deve presentare sul rispetto degli Stati Uniti della Risoluzione approvata nell’ottobre del 2011 nelle Nazioni Unite: “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.

 

Questo documento presentato l’anno scorso dall’Isola all’assemblea della ONU, è stato votato da 186 dei 193 paesi che integrano l’organizzazione, appoggio espresso per la ventesima occasione consecutiva dal 1992.

 

“Nonostante la domanda quasi unanime del mondo, Washington s’impegna a ignorarla e non solo mantiene l’assedio, ma lo rende più duro”, ha dichiarato la funzionaria, commentando che la relazione del segretario generale sul compimento della risoluzione è circolata tra gli Stati membri delle Nazioni Unite.

 

Rispetto al contributo cubano al testo, la funzionaria ha citato il sequestro di circa quattro milioni di dollari del Fondo Mondiale della lotta contro il VIH/SIDA, la Tubercolosi e la Malaria, destinati ai programmi dell’Isola.

 

Queste risorse sono state sequestrate dall’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri degli USA e solo dopo la denuncia de L’Avana, il Dipartimento del Tesoro ha emesso una licenza valida sino al giugno del 2015, per liberarli.

 

Con il caso indicato dal segretario generale, è evidente ancora una volta l’ingerenza di Washington nei temi interni dei meccanismi multilaterali, con la extra-territorialità della misura punitiva imposta da mezzo secolo.

 

Gli esempi sono innumerevoli e molti di essi in temi sensibili come la salute per via dell’obiettivo delle successive amministrazioni nordamericane d’affogare tutto un popolo, azione che si definisce genocidio, partendo da quanto si legge nell’Articolo 2 della Convenzione della ONU per la prevenzione delle sanzioni per questo delitto.