Ericsson: il blocco delle telecomunicazioni con Cuba le costa 1,35 milioni di $ e tre licenziamenti

 

 

26 maggio 2012 - www.cubadebate.cu

 

 

La succursale panamense della società Ericsson, il primo fabbricante al mondo di apparecchiature di rete mobile, dovrà pagare una multa di 1.75 milioni di $ al Dipartimento del Commercio USA per aver violato le restrizioni alle esportazioni degli Stati Uniti contro Cuba, secondo una risoluzione ottenuta da Reuters.

La sanzione, annunciata giovedì, ma che non è stata ancora resa pubblica, ha mostrato che il ramo della società a Panama gestisce uno "schema" per cui ha inviato attrezzature rotte da Cuba verso gli Stati Uniti per la riparazione.

Sotto la pressione del governo statunitense Ericsson di Panama ha volontariamente rivelato le violazioni a seguito di un'indagine dal Dipartimento del Commercio, con cui l'azienda ha raggiunto l' accordo di pagare la multa.

Ericsson di Panama "sapeva che le esportazioni statunitensi a Cuba sono illegali in quanto era stata informata dalla società madre della restrizione imposto a Cuba dagli Stati Uniti" dice l'accordo. L'accordo è stato firmato la settimana scorsa, e approvato da un funzionario del Dipartimento del Commercio.

Il portavoce della Ericsson, Federico Hallstan, ha affermato dalla sede centrale in Svezia, che "questa non era la procedura standard di Ericsson" e che "abbiamo cambiato i nostri processi."

I tre dipendenti che presumibilmente avevano fatto trattative con Cuba, sono stati licenziati dopo che il piano è stato scoperto dalla società, ha detto.

Gli Stati Uniti persegue con brutalità, per tutto il mondo, gli accordi di qualsiasi azienda o succursale degli Stati Uniti che abbia rapporti con Cuba, nell'ambito di un blocco economico, finanziario e mediatico che dura da più di 50 anni che è costato all’Isola più di 975000 milioni di dollari e costituisce una violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del Diritto Internazionale.

 

La comunità internazionale ha condannato per 20 anni consecutivi, con le votazioni nella ONU, questa politica d’ingerenza ed extraterritoriale della potenza nordamericana contro l’Isola dei Caraibi.

 

 

El bloqueo de las telecomunicaciones a Cuba le cobra 1,35 millones y tres despidos a Ericsson

La sucursal en Panamá de la compañía Ericsson, el fabricante número uno del mundo de equipos de redes móviles, tendrá que pagar una multa de $ 1.75 millones al Departamento de Comercio de EE.UU. por violar las restricciones de exportación de EE.UU. contra Cuba, de acuerdo de resolución obtenida por Reuters.

La sanción, que fue anunciada el jueves, pero aún no se ha puesto a disposición pública, mostró que la sucursal de la empresa en Panamá opera un “esquema” en virtud del cual envió equipos rotos de Cuba a los EE.UU. para ser reparados.

Bajo presión del gobierno de EEUU, Ericsson de Panamá reveló voluntariamente las violaciones tras una investigación del Departamento de Comercio, con el cual la compañía llegó a al acuerdo de pagar la multa.

Ericsson de Panamá “sabía que las exportaciones de los Estados Unidos a Cuba eran ilegales, ya que había sido informado por la empresa matriz de la restricción impuesta a Cuba por los Estados Unidos”, dijo el acuerdo. El acuerdo fue firmado la semana pasada, y aprobado por un funcionario del Departamento de Comercio el jueves.

El portavoz de Ericsson, Federico Hallstan, dijo desde la sede corporativa en Suecia, que “este no era el procedimiento estándar de Ericsson” y que “hemos cambiado nuestros procesos.”

Los tres empleados que supuestamente habían hecho negociaciones con Cuba fueron despedidos después de que el plan fue descubierto por la compañía, dijo.

EEUU persigue con saña por todo el mundo los acuerdos de cualquier empresa o sucursal de los EEUU que tenga relaciones con Cuba, en virtud de un bloqueo económico, financiero y mediático que dura más de 50 años. (Tomado de Cubadebate)