Intellettuali francesi condannano

il bloqueo contro Cuba

 

 

3 dicembre 2012 - di Fabrizio Verde, in escusiva per Cubadebate
 

 

 

Oltre duecento intellettuali e personalità di spicco francesi hanno firmato un pubblico appello dove si chiede l’immediata revoca dell’embargo – conosciuto anche come bloqueo – commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba all’indomani della Rivoluzione dei Barbudos del Movimento 26 luglio capeggiati da Fidel Castro.

 

Tra i primi firmatari dell’appello partorito dall’associazione France Cuba e rivolto all’esecutivo socialista troviamo il giornalista Ignacio Ramonet, l’artista Manu Chao, lo scrittore Gilles Perrault, il vescovo Jacques Gaillot, lo storico Paul Estrade, il presidente dell’organizzazione France Cuba Andrè Minier. Un autorevole «parterre de roi» che – secondo quanto riporta il sito di Radio Habana Cuba – ha deciso di prendere una posizione di netta condanna verso una clamorosa ingiustizia che si perpetua contro la Mayor de las Antillas dal 1960.

 

Il documento redatto da France Cuba chiede che il governo socialista di Francois Hollande esiga l’immediata cessazione del bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto da Washington alla Repubblica Socialista di Cuba e condannato dall’Onu per ben vent’anni di seguito. Il suo mantenimento è dunque illegale e rappresenta un atto criminale che nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di novembre ha ricevuto la condanna di ben 188 paesi.


I promotori dell’appello domandano anche al governo di difendere con ogni mezzo le aziende francesi danneggiate dalle nefaste misure restrittive, oltre che lesive dei diritti dei cittadini cubani, imposte in maniera arrogante dagli Usa.

 

La Francia, inoltre, secondo gli estensori dell’appello dovrebbe intervenire in sede europea per arrivare all’eliminazione della «Posizione Comune dell’Ue contro Cuba». Una politica arrogante e prepotente adottata su impulso dell’allora presidente spagnolo Aznar – richiesta analoga a quella del gruppo degli eurodeputati della Sinistra unitaria europea che hanno inoltre rinnovato il loro appoggio e la loro solidarietà alla Rivoluzione cubana – che limita drasticamente le relazioni dell’Unione con il paese caraibico, secondo i dettami nordamericani. Una politica miope e iniqua che «non rispetta l’indipendenza e la dignità di Cuba» come sottolineano gli intellettuali transalpini.

 

«Cuba ha diritto alla pace, all’indipendenza e al rispetto» affermano gli intellettuali francesi, che infine ricordano come sin dal 1959 il popolo cubano sia stato sottoposto alla costante ostilità dell’imperialismo nordamericano che utilizzando ogni mezzo, a cominciare dalle aggressioni militari, al bloqueo economico, sino all’appoggio al terrorismo e all’organizzazione di campagne mediatiche di disinformazione, ha cercato in maniera evidentemente vana di sovvertire il sistema politico della Mayor de las Antillas.