Commemorazione a Santiago di Cuba del centenario della

 

rivolta e del massacro degli Indipendenti di Colore

 

 

14 maggio 2012 - Pedro de La Hoz

 

 

A un secolo dalla rivolta degli Indipendenti di Colore che terminò con il massacro di 3000 negri e meticci in tutta l’Isola, gli intellettuali cubani commemoreranno quegli avvenimenti con la realizzazione di un Forum di analisi storica e la pubblicazione di saggi che analizzano diversi angoli del tema.

 

Il Comitato Provinciale della UNEAC - Unione degli Scrittori e Artisti di Cuba - a Santiago, ha convocato storiografi, scrittori e comunicatori di tutta Cuba ad un colloquio che si svolgerà da mercoledì 16 maggio, per tre giorni, in questa città, con il titolo “ Il 1912 nella memoria”.

 

Organizzato in gruppi di dibattito, l’incontro conterà con gli interventi speciali del dottor Eduardo Torres Cuevas, direttore della Biblioteca Nazionale José Martí, e di Heriberto Feraudy, presidente della Commissione Aponte della UNEAC.

 

Rodulfo Vaillant, presidente de la UNEAC a Santiago, ha spiegato a Granma che non si tratta unicamente di mettere in rilievo i disaccordi delle linee del Movimento degli Indipendenti di Colore e della situazione politica e sociale che derivò nel sollevamento e nel massacro che eseguì l’esercito, con altre forze repressive del regime neocoloniale, ma anche di valutare gli apporti dei negri e dei mulatti alla costruzione dell’identità nazionale e della conquista dell’indipendenza, che furono taciuti durante i primi decenni della falsa repubblica.

 

Vaillant, noto autore musicale, ha ricordato che è un dovere riscattare e preservare la memoria storica in tutta la sua complessità e ricchezza, per consolidare l’unità su cui si sostenta la Rivoluzione.

 

Per questo verrà pubblicato un tabloide con gli articoli di investigatori di Santiago sulla rivolta e il suo contesto ed anche il libro - delle Ediciones Caserón, della UNEAC di questo territorio orientale “Por la identidad del negro cubano”, coordinato da Sandra Estévez, Pedro Castro e da Olga Portuondo che ha ricevuto il Premio Nazionale di Scienze Sociali per i suoi notevoli apporti di tutta una vita in questo campo.