Omaggi di Fidel e Raúl ai

martiri del 30 Novembre

 

 

1 dicembre 2012 - Eduardo Palomares Calderón  www.granma.cu

 

 

Corone di fiori del Comandante in Capo Fidel Castro e del Generale d’Esercito Raúl Castro, sono state poste davanti al monumento eretto in memoria di Tony Alomá, Pepito Tey e Otto Parellada, per commemorare il 56º anniversario del Sollevamento Armato di Samtiago di Cuba, il 30 Novembre del 1956.

 


L’eroico sollevamento di Santiago di Cuba è stato ricordato nell’ex Commissariato della Polizia Nazionale

In omaggio ai morti di Loma del Intendente, durante l’attacco e l’incendio del Commissariato della Polizia Nazionale, i combattenti di quelle gesta e gli studenti di Santiago hanno posto altre corone a nome dei Consigli di Stato e dei Ministri, del popolo, di Cuba e dei loro familiari.

 

In appoggio allo sbarco del Granma, comandato da Fidel, quel giorno la città si svegliò per una forte sparatorie e per un momento fu nelle mani dei combattenti clandestini che con la direzione dell’indimenticabile Frank País García, per la prima volta si erano vestiti con le uniformi verde olivo.

 

Ricordando quei fatti, un gruppo di pionieri ha assaltato simbolicamente l’antico Commissariato, alla presenza del membro del Comitato Centrale e primo segretario del Partito nella provincia, Lázaro Expósito Canto, del presidente dell’organo di governo nel territorio, Reinaldo García Zapata, e dei combattenti del 30 Novembre.

 

A nome di questi ultimi è intervenuto Heriberto Olmo Lora, e per le nuove generazioni lo ha fatto la studentessa di giornalismo Berta Elena Sánchez Viamonte, Tutti e due hanno affermato che, ispirati dalla gloriosa data i santiagheri sapranno risollevarsi dalla devastazione provocata dall’uragano Sandy.

 

Un omaggio simile si è svolto nell’ex Commissariato della Polizia Marittima, assaltato quel giorno e nei luoghi relazionati alla lotta, come il Callejón del Muro, dove morì Frank País, la Piazzetta dei Martiri e il cimitero Santa Ifigenia, dove riposano i resti di molti combattenti clandestini sono state poste corone di fiori.

 

 


30 novembre del 1956, l’eroica

 

sollevazione di Santiago de Cuba

 

 

30 novembre 2012 - www.granma.cu

 

 

56 anni fa la città di Santiago de Cuba, sempre eroica, visse uno di quei giorni che arricchiscono e fanno crescere la storia del popolo cubano. Santiago de Cuba, vibrò con una sollevazione rivoluzionaria che, diretta dall’intrepido Frank País e coordinata dal Capo della Rivoluzione, Fidel Castro, fu concepita in concomitanza dell’arrivo sulle coste orientali della spedizione del Granma.

 

Lo stesso Frank descrisse, in una concisa e modesta sintesi, quanto avvenuto a Santiago de Cuba in quel memorabile 30 di novembre del 1956:

 

“La città si svegliò al suono di una sparatoria generale. Armi di tutti i calibri vomitavano fuoco e scariche di colpi. Allarmi e sirene dei pompieri, della caserma Moncada, della Marina. Il rumore degli aerei che volavano a bassa quota. Incendi in tutta la città. L’Esercito Rivoluzionario dominava le strade e l’esercito di Batista provava a strappargli questo dominio. Le grida dei nostri compagni, sostenuti dal popolo, e mille indescrivibili avvenimenti ed emozioni diverse. L’intera popolazione di Santiago, infuriata ed alleata con i rivoluzionari, cooperò unanimemente con noi.

 

Soccorreva i feriti, nascondeva gli uomini armati, custodiva le armi e le uniformi dei perseguitati; ci aiutava, ci prestava la casa e faceva la guardia, avvisandoci dei movimenti dell’esercito. Era splendido lo spettacolo di un popolo cooperando con coraggio nei momenti più difficili della lotta”.

 

La giornata luminosa del 30 novembre, legittima espressione della più pura tradizione combattiva cubana, contribuì a restituire al popolo la sua stessa coscienza. Profondo fu il segno che lasciarono quelle ore difficili e decisive. Il prezzo da pagare fu molto alto, come la perdita di tre preziose vite: Pepito Tey, Otto Parellada e Tony Alomá, soldati instancabili della Patria, i quali provarono, con la loro morte in combattimento, che per il vero rivoluzionario la morte non è altro che un modo di lottare, un prolungamento ed un trionfo della vita.

 

Frank País fu l’anima di quelle gesta. Tutta la sua energia, la sua capacità organizzativa, il suo coraggio e la sua tenacia, furono consacrate a questo scopo. Quel lavoro di selezione e preparazione attenta rese possibile che quei giovani, che per la prima volta indossavano le gloriose uniformi verdi, nonostante le poche armi e le scarse risorse delle quali disponevano, inflissero duri colpi ai punti nevralgici della tirannia, come le stazioni della Polizia Nazionale e della Polizia Marittima di Santiago de Cuba.

 

Per contingenze imprevedibili, la spedizione del Granma raggiunse le coste cubane solo il 2 dicembre, però il 30 novembre costituì una vittoria morale della Rivoluzione.