Trasformazioni nel settore statale

esigono più agilità

 

 

 

 

1 maggio 2012 -  da www.cubadebate.cu  traduzione di Ida Garberi

 

 

 

Le trasformazioni che si realizzano nel settore statale di Cuba, base fondamentale dell’economia socialista, devono guadagnare in agilità e protagonismo, hanno esposto recentemente specialisti delle Scienze Economiche del paese.

 

Esther Aguilera, una vicepresidente dell’Associazione Nazionale degli Economisti e Contabili (ANEC), ha dichiarato all’AIN che una delle preoccupazioni più ricorrenti nelle assemblee di base dell’organizzazione, in vista del suo VII Congresso, è il congelamento delle forme di gestione statale, di fronte alle nuove opportunità per l’emergente settore privato.

 

In uno stage dell’ANEC a L’Avana, per raccogliere temi e proposte che potrebbero discutersi nel prossimo congresso del 2013, Gladys Hernandez, specialista del Centro di Studi dell’Economia Mondiale, ha detto che le trasformazioni del modello economico del paese vanno a due velocità.

 

“Se da una parte si creano nuove capacità per i lavoratori in proprio, dall’altra, si sta dimenticando il settore fondamentale della società cubana”, ha delimitato. “È comprensibile che la nazione deve generare impieghi e nuove capacità per il suo sviluppo, a partire da altre forme non vincolate allo Stato” ha sottolineato Hernandez.

 

Ma, ha messo in allerta, è necessario anche che si svolgano cambiamenti importanti nella base fondamentale, perché è dove si trova la grande maggioranza dei professionisti.

 

Altri specialisti hanno esposto che, nonostante i grandi cambiamenti percepiti durante un anno, bisogna fare ancora molto nei due anni che mancano per realizzare il periodo d’implementazione.

 

Da qui la necessità di dare priorità a quei settori dove oggi sono di maggiore esigenza le trasformazioni, come potrebbe essere lo stimolo delle cooperative in vari settori, per essere una forma di proprietà molto più vicina al progetto socialista.

 

In questo senso, bisogna ricordare le parole del Generale dell’Esercito Raul Castro, nel dicembre del 2011, quando ha detto: “Continueremo mettendo in pratica quanto accordato, senza fretta, ma senza fermarsi, con l’integralità e la gradualità richieste.”

 

I rappresentanti di vari centri ed istituti d’investigazione della capitale hanno anche insistito sulla necessità di un maggiore vincolo e retroazione tra questi collettivi, l’università ed organismi, in onore di trovare soluzioni più integrali e sistemiche per l’economia del paese.