È morto la gloria dello sport
Teófilo Stevenson Lawrence

 

 

12 giugno 2012  - www.granma.cu

 

 

Il popolo di Cuba ha salutato
Teófilo Stevenson

 

13.06 - Il massimo leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, il presidente Raúl Castro e i suoi omologhi del Venezuela, Hugo Chávez, e del Nicaragua, Daniel Ortega, hanno inviato corone di fiori per rendere omaggio al grande pugile Teófilo Stévenson, morto lunedì 11 a L’Avana per un infarto cardiaco.

Il popolo dalla capitale, in rappresentazione di tutta Cuba, ha salutato in massa il suo triplice campione olimpico e mondiale di boxe, che ha offerto al suo paese, durante la sua fruttifera carriera sportiva, tante glorie e tanti momenti di allegria.

Militante del Partito Comunista Cubano, era giunto ad essere deputato nel Parlamento, ed uno degli atleti più importanti del movimento olimpico nel decennio del 1970 e al principio degli anni ’80, un pugile leggendario che respinse varie offerte di passare al pugilato professionista.

Nato il 29 marzo del 1952 nella città di Puerto Padre, nell’orientale provincia di Las Tunas, Stevenson contò 301 vittorie nei 321 combattimenti effettuati nei 20 anni della sua carriera nel pugilato.

Al momento della sua morte lavorava nella Federazione Cubana di Boxe e nella Commissione Nazionale di Attenzione agli Atleti ritirati e in attivo dell’Istituto Cubano dello Sport.

“Cuba ha perso un simbolo”, ha riassunto Alcides Sagarra, il suo allenatore e guida nel tempo delle tre medaglie olimpiche e le tre mondiali che ottenne Stevenson.

 

Teofilo Stevenson e Mohammed Alì a L'Avana

 

Mohammed Alì: “Ricorderò sempre l’incontro col gran Teofilo nella sua Cuba natale”

 

Un amico di Cubadebate, Bob Schwartz, ci ha appena fatto arrivare questo comunicato di condoglianze per la morte di Teofilo Stevenson. L’invia il più famoso dei pugili nordamericani, Mohammed Alì:

 

“Mi rattristò profondamente questa mattina la notizia della morte di uno dei grandi campioni del pugilato, Teofilo Stevenson. Benché non abbia mai gareggiato professionalmente, avere vinto tre medaglie d’oro in tre Giochi Olimpici differenti, garantisce che lui sarebbe stato un nemico formidabile per qualunque altro campione dei pesi massimi in carica o qualunque sfidante nel suo migliore momento. Ricorderò sempre l’incontro col gran Teofilo nella sua Cuba natale. Lui fu uno dei grandi di questo mondo, e contemporaneamente fu un uomo appassionato e comunicativo. Le mie condoglianze per la sua famiglia ed i suoi amici. Che riposi in pace.”

 

Mohammed Alì

La famiglia dello sport cubano sta piangendo la morte di uno dei suoi più grandi campioni di tutti i tempi, il tre volte campione olimpico e mondiale di pugilato, Teófilo Stevenson Lawrence.

 

L’uomo che ha vincolato la maestria, la tecnica, un’infinita modestia e la fedeltà assoluta alla Rivoluzione, al Comandante in Capo Fidel Castro e al suo popolo, ha smesso d’esistere a 60 anni, a L’Avana, vittima d’una cardiopatia ischemica.

 

Amato da varie generazioni di compatriotTeófilo Stevenson Lawrence.i che hanno applaudito i suoi trionfi ed ammirato la semplicità di chi non li ha mai traditi, lascia, al di là della gloria conquistata sui ring, l’esempio che generarono coloro che non voltano mai le spalle alle loro radici.

 

Nato il 29 marzo del 1952 vicino alla fabbrica di zucchero Delicias, - il nome d’allora - nel municipio di Puerto Padre, in provincia de Las Tunas, visse un’infanzia umile nella quale cominiciò a forgiare valori che lo accompagnarono per sempre.

 

Vinse le Olimpiadi di Monaco nel 1972, Monteral del 1976 e Mosca nel 1980, e fu campione mondiale a L’Avana nel 1974 e a Reno nel 1986.

 

Membro dell unico trio di pugili tre volte campioni olimpici, meritò le coppe Val Barker (1972) e Russell (1986), destinate ai migliori combattenti sul ring e regnò anche in molti altri scenari, come i Giochi Panamericani, i Giochi Centroamericani e dei Caraibi e le Coppe del Mondo.

 

Il suo patriottismo lo dimostrò più volte quando lasciò a bocca aperta i mercanti che cercavano di comprarlo con cifre di molti milioni.

 

“Non cambierei un pezzetto della terra di Cuba per tutto il denaro che mi potreste dare”, disse a uno di loro dopo aver impressionato a Monaco, dove cancellò la sua sconfitta panamericana di Cali, nel 1971, con lo statunitense Duane Bobick, chiamato la Speranza Bianca.

 

Noto per il suo pugno che demoliva, fu ugualmente tecnico e rapido per la sua categoria; cavaliere con gli avversari, non pochi dei quali, includendo diversi stranieri, furono suoi amici.

 

Al momento della morte, Stevenson era vicepresidente della Federazione Cubana di Boxe ed aveva ricevuto molte decorazioni nazionali e internazionali.

 

La sua amorte lascia un vuoto incolmabile nel seno dello sport cubano, dove adesso si moltiplicherà come esempio di patriottismo, dignità ed amore per il suo popolo.

 

Il suo cadavere è esposto nelle Pompe Funebri de L’Avana in Calzada y K e il funerale partirà alle 13.45 ora di Cuba per il cimitero di Colón.

 

Giunga ai suoi familiari e amici il messaggio d’affetto di coloro che siamo sempre stati orgogliosi d’essere suoi compagni di combattimento.

 

Il Movimento Sportivo cubano.