Cultura

 

 

Cosmogonia avanera
 

L’arte cubana protagonista, nell’Istituto Cervantes, di Roma

 

 

7 aprile 2012 -P de la Hoz www.granma.cu

 

 

Venti artisti cubani sono i protagonisti della stagione primaverile nella sede dell’Istituto Cervantes della capitale italiana, con un’ esposizione valutata da critici e spettatori come una conferma della vitalità la diversità e la consistenza nell’operato, caratteristiche delle arti visive contemporanee nell’Isola.

 

Il titolo della mostra, “Habana up”, situa i visitatori nell’asse tematico principale delle opere che occupano la spaziosa e molto frequentata galleria, che si trova nella famosa Piazza Navona.

L’Avana, con i i suoi abitanti e le sue costruzioni, la sua atmosfera e il sottosuolo, le sue realtà e le metafore, nutre l’immaginario dei creatori che prendono come punto di partenza le fotografie digitali ingegnose e poeticamente manipolate da Xavier Llovet González.

 

In effetti si tratta d’una nuova creazione su quello che era stato precedentemente creato, e che in questo caso non è una camicia di forza, ma uno stimolo per lo spiegamento delle poetiche personali degli artisti implicati in questo progetto, curato da Yohana Pírez Rodríguez e Giuseppe Ussani D’Escobar nel quale figura come invitato il pittore italiano Mirko Pagliacci.

 

Introducendo alla mostra, Ussani D’Escobar afferma che: “Questi artisti soni eredi spirituali della completa esperienza fantastica che vivono nell’arte, attraverso l’arte dell’immaginario gotico sino a Bosch, personaggio che sfiorava l’eresia e lo spirito libero e che sicuramente vedeva nella natura e nel desiderio erotico un’espressione del divino e del mistero divino sulla terra.

 

La natura di Bosh s’insinua dovunque nelle sue opere come una forza frammentatrice e sacra, attraverso questi artisti, sino ad assumere i contorni dell’umano; Wifredo Lam continua a vivere attraverso questi artisti e fa valere la sua voce sacra e misteriosa.

 

Alle pareti del Cervantes si osserva, dall’impronta di veterana artisti, come il maestro Rafael Zarza, e sino a coloro che irrompono nel primo decennio del XXI.

 

Gli spettatori si divertono con il corrosivo e pulito umorismo di Eduardo Abela Tornás, i simpatici teschi di Julio César Peña, e le tensioni astratto-figurative di Andy Rivero, e si fanno sedurre dalla raffinatezza delle composizioni di Isolina Limonta, la coerenza concettuale di Yasbel Pérez e il profilo preciso di Max Delgado.

 

Tutti apportano le loro visioni a questa cosmogonia avanera : Alejandro Saínz, Ariel Izquierdo, Carlos del Toro, Darán Fernández de la Fuente, Elio Yoel Valdivia, Ismael Vantour, Jorge Ríos, Juan Carlos García, Liudmila López, María del Rosario Chamart, Norberto Marrero e Orlando Montalván, accompagnati dai materiali audiovisivi realizzati da Rubén Cruces e Lázaro Peña Rodríguez.

 

“L’esposizione, ha commentato per Granma, Manuel García Crespo, incaricato culturale dell’Ambasciata di Cuba in Italia, ha avuto un impatto doppio: da un lato dimostra la forte personalità dell’arte cubana nel contesto latinoamericano attuale, e dall’altro apre al pubblico di questo paese una grande porta, per far capire la nostra realtà culturale”.