1º giugno: Giorno Internazionale dell’Infanzia


Per tutta Cuba è una festa

 

 

 

 

1 giugno 2012 - María Elena Alvarez Ponce www.granma.cu

 

 

 

Sicura che nè la crisi globale, nè il blocco imperiale potranno cancellare il sorriso delle sue bambine e dei suoi bambini, Cuba indossa il vestito della festa ogni 1º giugno, per regalare ‘a quelli che sanno amare’, tutta l’allegria, la tenerezza e un indimenticabile Giorno Internazionale dell’infanzia.

 

Nel 1954, l’Assemblea Generale della ONU stabilì la celebrazione annuale nella data scelta da ogni paese, di una giornata dedicata alla promozione dell’intesa e la fraternità tra tutti i bambini del mondo e per il loro benessere.

 

 

Cuba, come altre nazioni scelse il 1º giugno

 

 

L’Isola può celebrare ed ha molte ragioni. Non saranno mai sufficienti la gratitudine e l’elogio per l’opera infinita d’amore, di giustizia e di rispetto della salvaguardia conquistata e difesa contro tutte le avversità dalla Rivoluzione per i suoi figli più giovani.

 

Apologia? Retorica? No! Niente di tutto questo. La verità va detta e ripetuta e molto di più quando il buono della vita è dare per scontate le cose, e per dovuti i risultati delle conquiste, facendo sottovalutare che oggi, venerdì 1º giugno, il pianeta si sveglierà uguale, con milioni di bambine e di bambini privati dei più elementari diritti.

 

Invece di festeggiare, il mondo dovrebbe piangere di rabbia, di dolore e di vergogna per tutti quelli che sono morti, quelli che stanno morendo e quelli che moriranno per le bombe, la fame, il lavoro schiavo, lo sfruttamento sessuale, l’inquinamento, le droghe, le malattie curabili e prevenibili e i bisturi che ad alcuni rubano gli organi vitali.

 

La tragedia dell’infanzia calpestata e negata senza pietà a milioni di esseri umani provoca nei cubani un insieme d’indignazione e sollievo: ci sentiamo in salvo come in un’oasi nel mezzo di tanto deserto, con il raro privilegio di poterci proporre di migliorare la qualità del godimento del diritti garantiti a tutti e nello stesso modo, includendo quelli che non sono ancora nati.

 

“Cuba è il paradiso dell’infanzia e il mondo dovrebbe guardare verso questo paese dal quale ha molto da apprendere”, ha detto più volte José Juan Ortiz Brú, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) nell’Isola.

 

Viviamo orgogliosi di quello che abbiamo costruito per i nostri bambini e le nostre bambine e di quello che si fa per preservare questa età dorata che è l’infanzia, ed è legittimo l’orgoglio, soprattutto perchè questo paradiso non si trova nella colta Europa o nel ricco nord america, ma in un paese del sud, povero, piccolo e assediato.

 

Attenzione però che la soddisfazione non porti alla compiacenza fatua, nè a credere che dato che lo Stato lavora, dà soluzioni, garantisce e veglia, possiamo semplicemente lasciare tutto nelle sue mani e dormire tranquilli sugli allori, prima di tutto perchè in Cuba socialista lo Stato siamo tutti e ognuno di noi è la Rivoluzione.

 

Nessuno può tralasciare l’educazione di un bambino, la sua attenzione, il suo sviluppo e benessere materiale e spirituale, nè la famiglia, nè la scuola, ne la comunità, nè la società e le sue istituzioni, come nessuno di noi, perchè definitivamente, in qualsiasi momento tutti influiamo e possiamo far addirittura inclinare la bilancia per il bene o per il male.

 

Celebriamo il 1º giugno, dato che abbiamo molte ragioni in questo bastione della speranza conquistata e dell’infanzia protetta, ma facciamo una riflessione e lavoriamo tutti insieme per costruire per ogni bambina e per ogni bambino tutta la felicità e il sogno possibile d’ una società sempre migliore, più giusta, solidale e piena.