Mortalità infantile cubana al 4,7

sul punto di concludersi il 2012

 

 

11 dicembre 2012 - www.granma.cu

 

Il tasso di mortalità infantile a Cuba durante 2012 è fino al momento di 4,7 per ogni mille nati vivi, quando mancano pochi giorni affinché finisca l'anno, ha informato i deputati il vice ministro di Salute, Luis Navarro.


Durante le sessioni della
commissione di Salute e Sport, il funzionario ha sottolineato il lavoro nei servizi di attenzione materno -infantile in tutto il territorio nazionale, come elemento chiave per ottenere questi risultati.

D’accordo con dichiarazioni recenti alla stampa del primo vice ministro, Josè Angel Portal, la cifra è la più bassa dell'America Latina e si mantiene da cinque anni sotto il 5%.

Inoltre, si sono offerte 80 milioni 700 mila consultazioni nelle istituzioni di salute, due milioni in più di quanto pianificato, secondo il vice ministro.

Oltre a garantire l'attenzione medica al popolo cubano, ha enfatizzato Navarro, abbiamo garantito i servizi di salute a 65 paesi.

In questo senso, ha aggiunto, più di 39mila collaboratori lavorano in altre nazioni, come dimostrazione della solidarietà cubana, che ha salvato vite in tutto il mondo per vari anni.

Per ottenere la continuità e la qualità dei servizi, il paese dà priorità la formazione del personale medico di staffetta, ha affermato.

La matricola di questo anno, ha aggiunto, ascende a 93135 studenti, dei quali 14263 sono stranieri.

La commissione di Salute e Sport funziona simultaneamente con le altre 11 commissioni permanenti del Parlamento, le quali centrano i loro dibattiti in temi riferiti all'aggiornamento del modello economico del paese.

 

La mortalità infantile nel 2011: 4,9!

Las Tunas - con 3,5 - ottiene il più basso tasso del paese. Sette province al di sotto della media nazionale. 5317 nascite più che nel 2010. Diciassette comuni con mortalità zero. Le donne in età fertile devono stabilire una  adeguata pianificazione famigliare.

 

 

 

 

 3 gennaio 2012 - JOSÉ A. L'OSA www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Negli ultimi quattro anni Cuba ha raggiunto livelli inferiori a 5 nel tasso di mortalità infantile - i più bassi nelle Americhe insieme al Canada - basati sulla politica sanitaria del governo rivoluzionario che assicura l'equità nell'accesso ai servizi sanitari che ricevono madre e figlio.

L'equità sociale si rivela in modo inequivocabile quando osserviamo il comportamento di questo indicatore nelle 15 province del paese e il municipio speciale di Isla de la Juventud. Quelle che presentano, nel corso dell'anno appena concluso, un risultato superiore alla media nazionale di 4,9 non superano il 7,9.

Gli Stati Uniti, che mantengono da mezzo secolo una criminale  guerra economica contro il nostro paese, registra un tasso di mortalità infantile del 7, ma prestando attenzione alla umiliante diseguaglianza tra tra ricchi e poveri, nelle zone marginali dove vive la popolazione più diseredata questo tasso è,  almeno, 2,5 volte superiore. E circa sette milioni di bambini mancano di copertura sanitaria.

Come sappiamo, il tasso di mortalità infantile, che misura il rischio di morire durante il primo anno di vita, il più critico per la sopravvivenza di un essere umano, è espressione della qualità con cui una nazione si prende cura e protegge la madre e il bambino, la salute, la sicurezza materiale, l'educazione e la socializzazione. È dunque un indicatore demografico internazionale che mostra in forma sintetica questi progress.

Secondo i dati preliminari forniti a Granma questo 1 gennaio dalla Direzione Statistica del Ministero della Sanità, nel 2011 si sono avute 133063 nascite, 5317 in più che nel 2010.

Sette province hanno tassi inferiori al 4.9 : Las Tunas (3,5), Artemis (3,9), Pinar del Rio (4,0), Holguín (4,0), L'Avana (4,3), Ciego de Avila (4,4) e Granma (4.4). Dei 168 comuni del paese, 17 hanno zero mortalità.

Quando ogni anno chiediamo ad esperti del settore su come Cuba renda possibile questi positivi tassi di mortalità infantile, le risposte sono spesso dello stesso tenore: la volontà e decisione politica, un alto grado di scolarizzazione della popolazione, un completo programma di vaccinazione con un copertura di praticamente il 100% dei bambini e un sistema sanitario universale, accessibile e gratuito, che riscatta ora la concezione iniziale del Programma del Medico l'Infermiera di Famiglia per ottenere un sistema sanitario più efficiente e sostenibile.

A ciò si somma l'alta qualificazione scientifico tecnica dei nostri operatori sanitari, con la loro proverbiale abnegazione e solidarietà umana.

Sono note le molteplici attenzioni che ricevono le donne in gravidanza nel nostro paese. Per  il significato che comporta per la sicurezza e la felicità delle famiglie cubane, ricordiamo ad esempio le cure loro fornite dai servizi di genetica a livello dell'area della salute.

All'inizio della gravidanza si stabilisce la classificazione del rischio genetico, lo studio di elettroforesi dell'emoglobina per identificare i portatori di anemia falciforme (sicklemia), se la madre é portatrice si effettua lo studio del marito, e se entrambi lo sono, si realizza sul bambino alla nascita la diagnosi della sua condizione di sano, portatore o malato.

Anche si effettua l'ecografia genetica nel primo e secondo trimestre di gravidanza, e uno studio di alfa-fetoproteina per l'identificazione di difetti del sistema nervoso centrale. Alle gestanti di 37 e più anni, le più ad alto rischio di avere un bambino con anomalie cromosomiche (sindrome di Down, per esempio) viene data la possibilità di uno studio citogenetico prenatale.

Specialisti del Programma di Attenzione Materno-Infantile affermano che è possibile ottenere ancora maggior protezione per la donna e la sua prole, e si appellano all'autoresponsabilità delle donne in età fertile perché stabiliscano una corretta pianificazione familiare, che comprende la ricerca precedente, al fine di garantire la loro buona salute durante la gravidanza e minimizzare i rischi.

I m
edici di famiglia offrono tale assistenza e seguono li disturbi legati al rischio pre concezionale. I dottori consigliano un consulto almeno sei mesi prima di pianificare una gravidanza desiderata. Questi rischi sono legati principalmente con la malnutrizione,  ipertensione, anemia, diabete mellito, ipotiroidismo, infezioni del tratto riproduttivo, urinario e respiratorio (asma).

Perché il tasso di mortalità infantile, espressione dell'indice di sviluppo umano, possa continuare a calare, si richiedono gli sforzi del nostro sistema sanitario e, anche, un  maggiore impegno individuale e sociale nell'adozione di misure che conducano a gravidanze responsabili.