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Ginevra: Cuba ratifica l’importanza

del disarmo nucleare

 

8 febbraio 2012 - www.granmna.cu

Cuba ha ratificato l’importanza che riveste il disarmo nucleare per la comunità internazionale, ha informato Prensa Latina. Intervenendo nella Conferenza sul Disarmo, il delegato cubano Yusnier Romero, ha considerato che questo tema dev’essere prioritario nei lavori di questo Foro.

 

“Attualmente la maggioranza degli Stati non ha armi nucleari ed i paesi come il mio sono orgogliosi di non averne, ma, senza dubbio, che garanzie ha questa maggioranza della comunità internazionale che gli Stati che possiedono queste armi non le useranno contro le loro popolazioni”?

 

Il delegato cubano ha espresso la sua preoccupazione per il movimento dei sottomarini con capacità nucleare ed ha segnalato che ci sono fin troppi esempi nell’ultimo mese, e che questo chiama a riflettere sulla legalità o meno dell’uso di questo genere di armi.

 

Questo tema è stato identificato come una priorità dal MNOAL - Movimento dei Paesi non Allineati - durante la XVI Conferenza Ministeriale, svolta a Bali nel maggio del 2011.

 

Ugualmente la recente Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi – CELAC -ha adottato nel dicembre del 2011, un comunicato speciale sull’eliminazione totale delle armi nucleari.

 

“Perchè non avanzare senza discriminazione nella messa a fuoco a varie velocità del livello d’impegno in tutti i temi che sono prioritari per la comunità internazionale?”, ha detto il delegato cubano, che ha segnalato che l’Articolo 6 del Trattato di non Proliferazione Nucleare, stabilisce che ogni parte s’impegna a svolgere negoziati di buona fede su misure efficaci relative all’interruzione della corsa alle armi nucleari, sul disarmo atomico e per un trattato di disarmo generale e completo.

 

Ugualmente ha espresso la su preoccupazione di fronte al fatto che vari Stati cercano forme alternative di negoziato, di fronte alla mancanza di passi avanti nel seno della Conferenza. In questo senso Romero ha detto che Cuba non si sommerà alla rottura del multilateralismo che suppone il negoziato selettivo di determinati temi.