Gli Stati Uniti violano i diritti; la denuncia

del presidente russo, Vladimir Putin

 

 

20 dicembre 2012 - Jorge Petinaud  www.granma.cu

 

 

 

“La gente è sempre detenuta nella base navale nordamericana di Guantánamo, con le catene addosso e per anni non presentano accuse contro di loro” ha denunciato il Presidente russo, Vladimir Putin, in una sessione di domande e risposte, con la partecipazione di circa 1200 giornalisti.

 

“Vi immaginate questo nel nostro paese? Ci avrebbero mangiato vivi!”, ha commentato ai 1226 reporter che hanno partecipato alla grande conferenza stampa nel Centro Mondiale degli Affari di Mosca, e che è stata trasmessa da radio e televisione nazionali.

 

Putin è stato esplicito nel rispondere ad una domanda relazionata alla messa a fuoco di Washington rispetto a questo tema in altri paesi.

 

“Gli Stati Uniti intervengono negli affari interni della Russia con il pretesto di difendere i diritti umani dei prigionieri, ma sarebbe bene che prestassero attenzione ai loro problemi in concreto, a quel che accade nella carceri di Abu Ghraib e di Guantánamo, territorio occupato che Washington mantiene nell’oriente di Cuba, contro la volontà del popolo cubano”.

 

“Non lo sappiamo, ma può essere che i loro agenti usino la tortura”, ha sottolineato.

 

Interrogato sulla Legge Magnitsky, che proibisce ai funzionari russi d’entrare nel territorio statunitense e che stabilisce l’embargo contro il capo del Cremino, ha sostenuto la posizione della Duma statale (camera bassa).

 

“Il progetto della Legge anti Magnitsky Dima Yakovlev, con emendamenti ratificati in seconda lettura che proibisce l’adozione di bambini russi da parte di cittadini degli USA, è un risposta della Duma dovuta all’emozione, ma credo sia adeguata”, ha detto Putin, che ha criticato le autorità di Washington per il maltrattamento dei bambini russi adottati. “Liberano dalle responsabilità penali chi ha commesso cose orribili contro queste vittime”, ha segnalato.

 

Sul tema della Legge Magnitsky, il leader della Federazione della Russia ha chiarito che la cosa indignante per Mosca non è che Washington adotti misure contro funzionari russi corrotti, ma che sostituisca una legge antisovietica con un’altra antirussa.

 

“Loro rimpiazzano una legge antisovietica, l’emendamento Jackson-Vanik, che restringeva il commercio bilaterale con l’altra. Gli Stati Uniti cercano di far rimenare il passato e questo non va bene”, ha concluso Putin con questa affermazione.