Detenuto rifiuta di presentarsi

al processo incatenato

 

 

24 ottobre 2012 - Yolaidy Martinez Ruiz www.granma.cu

 

 

 

Un prigioniero saudita si è rifiutato di presentarsi di fronte alla corte della base navale di Guantanamo protestando per le catene che i soldati statunitensi gli obbligano ad usare.

 

Abd-al-Rahim Nachiri, il principale sospettato degli attentati contro due imbarcazioni in Yemen, ha consegnato per iscritto la rinuncia al suo diritto di essere presente ad un’udienza preliminare del suo processo, ha dichiarato un ufficiale dell’installazione militare, che gli Stati Uniti conservano nel territorio di Cuba contro la volontà del paese caraibico.

 

Secondo la funzionaria, a Guantanamo “non si utilizzano le catene per trasportare i prigionieri al tribunale”.

 

Però l’avvocato della difesa, Stephen Reese, ha assicurato ad un giornalista che il suo cliente voleva essere presente all’udienza, però si è rifiutato perché lo avrebbero incatenato per condurlo alla corte.

 

Nachiri, di 47 anni, è accusato dell’attacco contro la nave USS Cole nel 2000, nel quale morirono 17 marines e due attentatori; e per un altro attentato alla petroliera francese MV Limburg, che provocò una vittima nel 2002.

 

La sua posizione evidenzia svariate denunce sul trattamento denigrante che ricevono i detenuti nella base-prigione, dove inoltre vengono applicate modalità di tortura come l’isolamento in celle con temperature estreme o mantenere i detenuti legati in posizione fetale per oltre 24 ore senza cibo. La chiusura di Guantanamo è una delle promesse incompiute del presidente Barack Obama, il quale ha anche decretato dallo scorso marzo il ripristino delle commissioni militari per processare i detenuti.

 

Organizzazioni di salvaguardia dei diritti umani provano a promuovere iniziative mondiali per chiedere la chiusura di ciò che definiscono “un sito dove si perpetra l’infamia”.