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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

Circa 60 mila statunitensi sono stati

 

sterilizzati per indesiderabili

 

 

20 gennaio 2012 - IndyWeek  da www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi

 

 

Per fare compiere un progetto di “pulizia genetica” che pretendeva “migliorare” la razza umana, circa 60mila afro-discendenti, poveri e persone abbandonate che risiedevano negli Stati Uniti sono state sterilizzate in maniera forzata con lo scopo di non permettere a loro di lasciare discendenza. Dopo 80 anni, il Governo nordamericano paga loro 50mila dollari per i “danni causati.”

 

Un reportage pubblicato questo martedì dal settimanale nordamericano IndyWeek, rivelò un piano che si è svolto nel 1930, il cui obiettivo era la sterilizzazione di persone che ipoteticamente possedevano “una genetica indesiderabile” per gli USA.

 

Il giornale precisa che in questo gruppo di persone si trovavano adolescenti di famiglie numerose e con poche risorse, bambini con coefficiente intellettuale basso o persone con problemi mentali ed emozionali; che secondo le autorità “peggioravano” la specie umana.

 

Con questa premessa, circa 60 mila persone in 30 stati sono state obbligate a praticarsi una vasectomia o una legatura delle tube di Falloppio, cioè, una sterilizzazione che impedisse loro di lasciare discendenza.

 

Come racconta IndyWeek, il piano fu dimenticato e sepolto dopo la Seconda Guerra Mondiale, poiché per quell’epoca, fu altamente criticato perché somigliava troppo alla “purezza razziale” che cercavano i nazisti.

 

Il giornale statunitense indicò che per gli autori del piano, non si trattava di qualcosa di machiavellico, bensì piuttosto benigno, perché secondo la loro ipotesi, dopo varie generazioni applicando il metodo, la genetica superstite “permetterebbe” al paese di ridurre i costi negli ospedali, diminuire la povertà e farebbe degli statunitensi una razza “superiore.”

 

Dopo più di otto decadi di sviluppare la strategia, le autorità hanno detto di contemplare il piano “con una prospettiva completamente distinta intorno alla metodologia applicata”, ed inoltre si discute perfino il fatto di compensare le vittime con denaro.

 

In questo senso, Charmaine Fuller Cooper, direttrice esecutiva della Fondazione per le Vittime della Sterilizzazione della Carolina del Nord, assicura che non può misurarsi in denaro la vita di un bambino mai nato o la depressione che genera in una donna il fatto che non possa avere figli.

 

A dispetto di questa posizione, si decise che ogni colpito da questo progetto riceverà circa 50 mila dollari in forma di compensazione, con le autorità facendo enfasi in che non stanno assegnando un prezzo alla vita di nessuno, bensì un risarcimento al danno psicologico generato alle vittime.

 

Oltre a questa sterilizzazione forzata, il Governo statunitense intraprese esperimenti simili qualificati come inumani che includevano il contagio inadeguato e non necessario di malattie al fine di trovare le medicine a differenti trattamenti.

 

Tra questi studi polemici, si aggiunge un esperimento nel quale si infettò quasi un centinaio bambini di orfanotrofi con malaria per “investigare” la cura alla malattia.

 

Inoltre, si investiga un altro programma nel quale si permise la propagazione di malattie veneree a oltre cinque mila 500 guatemaltechi senza informazione (né alle persone infettate né al Governo), solamente per comprovare l’uso della penicillina.