I dipinti della solidarietà di Italia-Cuba 

Social Cuba e la “Mariposa amarilla”

 

 

19 settembre 2012 - Adalys Pilar Mireles   www.granma.cu

 

 

Da  Teramo, il gruppo Social Cuba promuove la solidarietà con l’Isola attraverso Progetti di collaborazione e altre iniziative di fraternità che hanno avuto inizio nel 2004.

 

Il gruppo d’amicizia auspica un programma d’avvicinamento tra gli studenti italiani e  cubani, ed altre esperienze cooperative nell’ambito dell’educazione, ha detto a PL il presidente, Lanfranco Lancione.

 

Questa volontà d’avvicinamento crea vincoli tra una scuola italiana e un’altra situata tra le montagne della provincia cubana.

 

L’idea battezzata “Mariposa amarilla”, ha detto,  consiste nell’ottenere una comunicazione diretta tra gli scolari dei due paesi per scambiare conoscenze, sull’ambiente soprattutto.

 

“Abbiamo destinato a questo fine vari PC e altri strumenti informatici, consegnati a una scuola di Pinar del Río  per facilitare gli invii di messaggi. Anche gli asili infantili, che accolgono i bambini del donne lavoratrici e l’Accademia di Belle Arti, si beneficiano con questi progetti solidali”, ha detto ancora Lancione.

 

L’istituzione culturale, fondata nel 1993, ha ricevuto come donazione una collezione de opere del pittore  Giuseppe Fiducia, rappresentante dell’avanguardia italiana del secolo scorso.

 

Si tratta di un gruppo di quadri, valutati mezzo milione di dollari circa, consegnati dal proprietario a Social Club perchè rimangano a Cuba.

 

“Esposti attualmente nei saloni e nelle biblioteche dell’Accademia ed in altri spazi pubblici, i quadri a olio e i disegni su cartoncino, sono una feroce critica al fascismo, senza dubbio la serie più importate esibita in questi luoghi”, ha commentato l’artista locale Raciel Linares.

 

Cultura, guerra, intellettualità, l’uomo quotidiano: Fiducia dipinge la  convulsa figura umana, distorta e  ritorta tra aggressive strutture di metallo,  esseri che in un ambiguo confronto tra vittime e carnefici sono soli e relegati.

 

La critica ha definito la loro visione “una spietata, lucida e futurista rappresentazione della situazione dell’uomo moderno, condizionato socialmente e tecnologicamente.