No al terrorismo,

Sì ai viaggi a Cuba
 

Dichiarazione dell’emigrazione cubana a Miami contro il terrorismo ed a favore dei viaggi a Cuba, 2 maggio 2012

 

 

In questa Conferenza Stampa siamo presenti i rappresentanti delle seguenti organizzazioni dell’emigrazione cubana a Miami: l’Alleanza Martiana - come organizzazione individuale -, la Brigata Antonio Maceo, l’Associazione José Martí, la ATC, il Circolo Bolivariano di Miami, l’Associazione delle Donne Cristiane a Difesa della Famiglia - queste organizzazioni compongono la coalizione Alleanza Martiana -; la Fondazione per la Normalizzazione delle Relazioni tra Stati Uniti e Cuba (Fornorm), la Lega di Difesa Cubanoamericana, oltre al Partito Socialista dei Lavoratori (SWP).

 

Vogliamo far sapere che nel modo più deciso condanniamo l’atto terrorista che ha distrutto gli uffici della Airline Brokers, una compagnia di voli charter verso Cuba.

 

Consideriamo questa azione criminale come un atto terrorista non solo contro questa compagnia ma contro il diritto di tutti i cittadini degli Stati Uniti di viaggiare a Cuba, specialmente del diritto di viaggiare a Cuba, da parte degli emigranti cubani che viviamo in questo paese, per visitare ed aiutare le proprie famiglie.

 

Ai nemici del diritto dei cubanoamericani e degli statunitensi di viaggiare a Cuba, risulta inaccettabile che lo scorso anno, 2011, si sono effettuati circa 400mila viaggi di cubanoamericani a Cuba, e che le cifre dei viaggi a Cuba sono in crescita nel corso di quest’anno. Quest’atto terrorista rende evidente che si vuole impedire questi viaggi ad ogni costo.

 

Inoltre, recentemente la compagnia Airline Brokers ha ottenuto molta pubblicità nei mezzi d’informazione locali essendo la compagnia scelta dall’arcivescovato di Miami per trasportare centinaia di pellegrini cattolici cubanoamericani e statunitensi a Cuba sotto la direzione dell’arcivescovo di Miami, Thomas Wenski, in occasione della recente visita sull’Isola di Sua Santità Benedetto XVI.

 

Alle autorità federali e locali competenti chiediamo una rapida ed efficace indagine su questo atto terrorista, così come l’arresto, l’incriminazione ed il processo dei terroristi che lo hanno commesso.

 

Gli atti di terrorismo come questo violentano lo stato di diritto che è intrinseco nella nostra società. Non si può permettere a nessuno di commettere atti terroristici. Il terrorismo non solo attenta contro la vita e la proprietà, ma anche contro la tranquillità ed il benessere di tutti quelli che formiamo parte di questa nostra comunità che chiamiamo Miami.

 

Attenta inoltre contro lo svolgersi libero e democratico della vita stessa. Uno dei propositi del terrorismo è precisamente minacciare, ostacolare ed impedire il libero sviluppo del dibattito politico nella nostra comunità e nel resto degli Stati Uniti specialmente sulle questioni che riguardano Cuba e sulle relazioni de devono esistere tra Stati Uniti e Cuba e, inoltre, sulle relazioni che devono esistere tra gli emigranti cubani e Cuba.

 

Per lunghi anni abbiamo preteso che le autorità federali applicassero la legge, incriminando e portando davanti ai tribunali di giustizia i terroristi di estrema destra cubanoamericani per i crimini commessi, in questo paese, a Cuba ed in altri Stati.

 

Non lo hanno fatto, al contrario gli hanno offerto la più scandalosa ed inaudita impunità. Oggi reclamiamo di nuovo questa giusta ed imprescindibile esigenza.

 

Finché ci saranno terroristi liberi a Miami si continueranno a commettere atti terroristici a Miami. A causa loro e di altri che agiscono come loro. Questa azione terrorista di venerdì 27 aprile lo dimostra. Il castigo dei colpevoli dovrà servire da esempio affinché atti terroristici come questi non si ripetano a Miami o da Miami.

 

È necessario, inoltre, che i membri del congresso, senatori e gli altri funzionari pubblici eletti nello stato della Florida si pronuncino contro questi atti terroristici, contro i terroristi e contro il terrorismo. Nessuno lo ha fatto. Come d’altronde non lo ha fatto la stampa di questa città. Questa situazione è realmente vergognosa.

 

Da parte nostra, per dimostrare la nostra decisione di continuare ad esercitare legalmente e pacificamente i nostri diritti di libera espressione e libera associazione, cogliamo questa opportunità per annunciare una prossima carovana di carri il prossimo sabato, 5 maggio, per manifestare il nostro ripudio al terrorismo ed il nostro appoggio al diritto di viaggiare a Cuba.

 

No al terrorismo! Si ai viaggi a Cuba

 

 

Sottolineata l’importanza dell’Incontro

dei Cubani Residenti negli USA

 

 

27 aprile 2012 -  www.granma.cu

 

 

Il Primo Incontro Nazionale dei Cubani Residenti negli Stati Uniti è un avvenimento importante nello sviluppo ed approfondimento delle relazioni tra emigrazione e la società cubana, ha evidenziato l’analista politico Andrés Gómez.

 

Il direttore della rivista Areíto Digital ha ricordato in un commento che parteciperanno membri delle organizzazioni dell’emigrazione cubana cha a Miami integrano la coalizione Alleanza Martiana: la Brigata Antonio Maceo, l’Associazione José Martí, e l’Associazione dei Lavoratori della Comunità Cubana.

 

Alla riunione, convocata dalla Sezione di Interessi della Repubblica di Cuba nella sua sede di Washington sabato 29 aprile, parteciperanno inoltre –ha anticipato Gómez- il Circolo Bolivariano di Miami e l’Associazione delle Donne Cristiane in Difesa della Famiglia.

 

Questo forum si inquadra all’interno dell’evoluzione dei legami esistenti tra la società e l’emigrazione cubana, specialmente quella residente negli Stati Uniti. Dai primi passi mossi negli anni ’70 dal governo cubano e da settori dell’emigrazione, il cammino è stato lungo e fruttuoso, ha aggiunto nel suo commento.

 

Il passo iniziale, fu il viaggio a Cuba del Primo Contingente della Brigata Antonio Maceo nel 1977, avvenimento che il prossimo dicembre compirà 35 anni. Fu la prima organizzazione composta da cubani emigrati dall’Isola dopo il trionfo rivoluzionario del 1959 invitata nel paese dal governo de L’Avana, ha ricordato Gómez.

 

La straordinaria accettazione da parte dell’immensa maggioranza del popolo cubano facilitò una migliore e più umana comprensione della natura del processo migratorio dal 1959 fino a quella data, e favorì inoltre la decisione da parte del governo rivoluzionario di un dialogo costruttivo con settori dell’emigrazione favorevoli alla discussione, ha rimarcato il testo.

 

L’incontro del 28 aprile è stato preceduto da importanti riunioni frutto delle positive relazioni esistenti. Le prime furono le riunioni denominate come il Dialogo nel novembre e dicembre del 1978, ha ricordato l’attivista politico.

 

Questo Incontro di Washington è stato preceduto inoltre da tre riunioni tra cubani emigrati in decine di paesi in tutti i continente ed il governo e le istituzioni cubane che hanno avuto luogo a L’Avana, denominate La Nazione e l’Emigrazione, negli anni 1994, 1995 e 2004.

 

Il direttore di Areíto Digital ha espresso che l’emigrazione cubana negli Stati Uniti, per ottenere di più deve fare di più.

 

C’è ancora molto da fare per raggiungere i necessari e fondamentali cambiamenti dell’attuale politica degli Stati Uniti verso Cuba caratterizzata dalla sua aggressività e brutalità contro il benessere del popolo cubano, ha dichiarato.

 

Se inoltre, nonostante tutte le minacce, la maggioranza dell’emigrazione non è più silenziosa riguardo a questi argomenti, è anche vero che continua ad essere nella maggior parte dei casi ancora inattiva. Come attivarla a favore di questi cambiamenti nella politica degli stati Uniti con Cuba continua ad essere la nostra sfida principale, ha sostenuto.

 

I circa 400mila viaggi degli emigranti cubani verso la Patria nel 2011 dimostrano in maniera incontrovertibile la necessità degli emigranti di relazionarsi con Cuba e l’appoggio massiccio da parte dell’emigrazione agli attuali ed innegabili risultati raggiunti, ha ricordato Gómez.

 

 

Convocato il 1º Incontro Nazionale

 

dei Cubani Residenti negli USA

 

 

24 febbraio 2012 -  www.granma.cu

 

 

Il 28 aprile del 2012 si svolgerà a Washington DC, il 1º Incontro Nazionale di Cubani Residenti negli Stati Uniti d’America, convocato dalla Sezione d’Interesse di Cuba, in questo paese.

 

In accordo con la nota diffusa da questa sede diplomatica a Washington, parteciperanno all’incontro rappresentanti dei cubani che risiedono negli Stati Uniti.

La convocazione e il modello per l’accredito saranno inviati opportunamente agli invitati.

 

Questo incontro s’iscrive nel processo irreversibile di normalizzazione delle relazioni dell’emigrazione con la Patria, iniziato dal Governo cubano durante il dialogo del 1978 e che è continuato con la conferenza Nazione ed Emigrazione, svolta a L’Avana.

 

L’incontro accoglierà i residenti cubani negli USA che si vincolano con il loro paese in maniera rispettosa, coscienti dell’urgenza di difendere la sovranità e l’indipendenza nazionali di Cuba.

 

Il comunicato precisa che la riunione offrirà l’opportunità d’esaminare in comune il cammino percorso, le vie e i mezzi per continuare a lavorare a favore della normalità delle relazioni tra la nazione e i suoi emigrati, oltre agli effetti della politica nordamericana d’ ostilità e blocco verso Cuba, la manipolazione del tema migratorio e la situazione dei Cinque combattenti antiterroristi, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.