I cubani negli USA domandano

 

relazioni normali con l’Isola

 

 

7 maggio 2012 - www.granma.cu

 

 

I cubani residenti negli Stati Uniti hanno domandato a Miami la normalizzazione dei viaggi nel loro paese d’origine ed hanno condannato quello che considerano un attacco terrorista contro un’agenzia per voli charter verso Cuba.

 

Un centinaio d’automobili hanno formato una carovana, convocata dall’Organizzazione formata dalla coalizione Alianza Martiana e dalla Lega di Difesa Cubano-americana, come risposta ad un attentato avvenuto venerdì 27 aprile contro gli uffici della Airline Brokers.

Il giornalista e direttore della pubblicazione Areito Digital, Andrés Gómez, ha indicato che i partecipanti considerano che questa azione terroristica è stata perpetrata non solo contro la sede della compagnia, ma anche contro il diritto degli emigranti cubani di visitare Cuba.

 

Con bandiere e manifesti attaccati agli sportelli delle macchine, che portavano anche la scritta “Sì ai viaggi a Cuba” e “No al terrorismo”, la carovana ha percorso 20 chilometri per le strade principali di Miami, ha precisato Gómez.

 

La gran maggioranza delle automobili che incrociavano la carovana ha espresso il suo appoggio suonando il clacson, ma la stampa di Miami, fedele alla sua natura più che reazionaria, ha ignorato tutta la manifestazione, ha puntualizzato ancora Gómez “Vogliamo far sapere nel modo più energico che condanniamo l’azione terroristica che ha distrutto gli uffici della Airline Brokers", hanno detto gli organizzatori convocando la carovana.

 

Queste istituzioni hanno anche domandato ai congressisti delle due camere e ai funzionari pubblici eletti dello stato della Florida, di pronunciarsi contro l’attacco terroristico.

 

L’incendio è considerato dai cubani residenti negli Stati Uniti, un’azione contro alcune modifiche per flessibilizzare i viaggi a Cuba, adottate dal Presidente Barack Obama, anche se le norme del blocco economico, commerciale e finanziario si mantengono intatte.

 

Si tratta di un tentativo per far indurire le pressioni sull’Isola, che durano da più di mezzo secolo. Questa settimana il governo dello stato della Florida ha deciso di proibire l’accesso a fondi pubblici per le imprese straniere che mantengono vincoli commerciali con Cuba.

 

La legge firmata dal governatore della Florida Rick Scott entrerà in vigore il 1º luglio, ma è considerata anticostituzionale dai settori statunitensi perchè s’immischia nelle attribuzioni federali riferite alle relazioni internazionali, ed è quindi fattibile la sua impugnazione.