Le Dame in nero

 

 

26 marzo 2012 -  René Vázquez Díaz da Rebelion http://cambiosencuba.blogspot.it/

Rene Vazquez Diaz è una novellista cubano-svedese. I suoi libri più recenti sono Ciudades junto al mar (Alianza) e Mujeres en el Norte, trece poetas suecas (Devenir).

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Nessun ambasciatore europeo si interesserà alla salute dei loro figli, o offrirà loro denaro per difendere i diritti umani che il blocco contro Cuba gli nega. Nessun giornale straniero indagherà sulle cause esogene delle loro  penurie né della sofferenza delle loro nonne, madri e figlie. Io le chiamo Dame in Nero. Essi portano il peso del blocco sulle importazioni di fertilizzanti, pesticidi, mangimi, tecnologia e alimenti. Loro hanno visto e vedono inutilmente soffrire i loro bambini per un assedio che impedisce l'accesso ai medicinali e materiali clinici di prima necessità. Queste signore sono la maggioranza assoluta delle donne cubane, quelle che dal 1960 hanno vissuto il rapimento di diplomatici, gli attacchi batteriologici, l'omicidio e la bomba come sistema organizzato dagli Stati Uniti contro i loro mariti, i loro sogni, i loro vicini di casa e i bambini. Esse incarnano il lutto di 50 anni di guerra contro Cuba e la sua popolazione civile, in nome della Democrazia; una guerra sempre ribattezzata con nomi più simpatici.

Cinque mesi dopo la promulgazione della cosiddetta Cuban Democracy Act, firmato da Bush padre nel 1992 con l'illusione di vanificare al fine la Rivoluzione attraverso la fame e le malattie, si produsse, a Cuba, il peggiore focolaio di malattie neurologiche del secolo. Più di 50000 cubani hanno sofferto di neuropatia ottica, perdita del tatto e una patologia del midollo spinale che impediva il controllo vescicolare. Tra il 1989 e il 1994, la mortalità totale a Cuba è aumentata da 6,4 a 7,2 per mille. La cifra di mortalità per gastroenterite acuta è aumentata dal 2,7 per centomila abitanti nel 1989 a 6,7 ​​nel 1994. L'Associazione Americana per la Sanità Mondiale ha condotto un esame completo, a Cuba, ed ha constatato che i bambini affetti da tumore vomitavano una media di 28 a 30 volte al giorno, per mancanza della medicina preventiva contro la nausea che era bloccata dagli Stati Uniti: lo stesso paese che pretende di liberare i cubani.

Nel 1996 Bill Clinton ha firmato, in Washington,  la legge Helms Burton per ostacolare gli investimenti stranieri a Cuba, minacciando gli investitori e punendo coloro che realizzano transazioni con qualunque controparte cubana. Questa legge extraterritoriale resta in vigore e impedisce che lo Stato cubano ricavi profitti dal turismo per migliorare la salute pubblica, l'istruzione, l'assistenza agli anziani e la cultura. Il mafioso di questa legge si manifesta nel commercio unilaterale sviluppato negli ultimi tempi tra il paese aggressore e la vittima: perché Cuba possa acquistare i prodotti agroalimentari statunitense deve sottomettersi a condizioni gangsterili. Cuba deve pagare in anticipo prima che le merci escano  dagli Stati Uniti. Alle imbarcazioni cubane le si vieta realizzare il trasporto e le navi che portano le merci devono ritornare vuote. A Cuba è negata la possibilità di ricevere navi da crociera che navigano nei Caraibi, causando al Paese perdite milionarie senza contare i posti di lavoro che non possono essere creati. Ogni nave che fa scalo a Cuba è proibito di entrare nei porti statunitensi per i successivi 180 giorni. Secondo la Helms Burton Act, il blocco non sarà revocato fino a quando il governo degli Stati Uniti non determina che a Cuba c'è un accettabile governo "di transizione".

Nel frattempo, gli Stati Uniti proteggono nel loro territorio
Luis Posada Carriles, responsabile del primo atto di terrorismo, a fini politici, contro l'aviazione civile in tempi moderni. Le Dame in Nero e i loro famigliari devono dimenticare i 73 assassinati in quel crimine, e le bombe negli hotel di L'Avana e gli affari e le quotidiane vicessitudini  create dall'esterno per rovesciare l'attuale sistema politico cubano, e i cinque connazionali sepolti vivi nelle carceri degli Stati Uniti per combattere questo terrorismo? Chi è stupido a Cuba? USA e UE cercano sfrenatamente i cubani con spirito sedizioso e coscienza in affitto  nell'esercito, nelle chiese, nei ministeri, nell'Unione degli Scrittori e nelle strade e finora hanno fallito. Alcune dame che sono il legame organico con il passato sono vestite di bianco e chiedono la democrazia. Ma con la legge Helms-Burton Act in vigore, con il blocco e la Legge di Aggiustamento Cubano, con l'ipocrita Posizione Comune dell'UE e con la Base Navale di Guantánamo. Come è facile parlare di democrazia a Cuba fingendo che niente di tutto questo esista.

Il Dipartimento di Stato e l'emigrazione controrivoluzionaria sanno che le forze sociali cubane hanno un potere che mai l'ambasciata sul Malecon è riuscita a captare per i suoi interessi. Le Dame in Nero fanno parte di questa temibile forza che non é ancora scesa in combattimento. Ma un giorno le sue figlie, cugine e nipoti, esasperati dell'ipocrita spettacolo, potrebbero vestirsi di rosso come la rabbia e l'amore per Cuba e prendere sentieri e strade in difesa di una società in trasformazione che esse percepiscono come parte della loro vita. Speriamo che non lo debbano mai fare.

 

 

René Vázquez Díaz
Las Damas de Negro

Rebelión

Ningún embajador europeo se interesará por la salud de sus hijos, ni les ofrecerán dinero para defender los derechos humanos que el bloqueo contra Cuba les niega. Ningún periódico extranjero investigará las causas exógenas de sus penurias ni del sufrimiento de sus abuelas, sus madres y sus hijas. Yo las llamo Las Damas de Negro. Ellas llevan la carga del bloqueo sobre las importaciones de fertilizantes, pesticidas, pienso, tecnología y alimentos. Ellas han visto y ven sufrir innecesariamente a sus hijos por un asedio que impide el acceso de Cuba a medicamentos y material clínico de primera necesidad. Esas damas son la mayoría absoluta de las mujeres cubanas, las que desde 1960 han vivido el secuestro de diplomáticos, los ataques bacteriológicos, el asesinato y la bomba como sistema organizado por EE UU en contra de sus maridos, sus sueños, sus vecinos e hijos. Ellas llevan en sí el luto de 50 años de guerra contra Cuba y su población civil, en nombre de la Democracia; una guerra siempre rebautizada con nombres más simpáticos.

Cinco meses después de la promulgación de la llamada Ley para la Democracia cubana, firmada por Bush padre en 1992 con la ilusión de desbaratar al fin la Revolución mediante el hambre y las enfermedades, se produjo en Cuba el peor brote de enfermedades neurológicas del siglo. Más de 50,000 cubanos sufrieron neuropatías ópticas, pérdida del tacto y unos trastornos en la médula espinal que les impedían el control vesicular. Entre 1989 y 1994, la mortalidad total en Cuba se incrementó de 6,4 a 7,2 por mil. La cifra de mortalidad por gastroenteritis aguda aumentó del 2,7 por cien mil habitantes en 1989 a 6,7 en 1994. La Asociación Americana para Salud Mundial realizó un examen exhaustivo en Cuba y constató que los niños con cáncer vomitaban un promedio de 28 a 30 veces por día, por falta de la medicina preventiva contra la náusea que estaba bloqueada por EE UU: el mismo país que pretende liberar a los cubanos.

En 1996 Bill Clinton firmó en Washington la Ley Helms Burton para obstaculizar las inversiones extranjeras en Cuba, amenazando a los inversores y castigando a quienes realizaran transacciones con cualquier contraparte cubana. Esa ley extraterritorial sigue vigente e impide que el Estado cubano obtenga beneficios del turismo para mejorar la salud pública, la educación, el cuidado de los ancianos y la cultura. Lo mafioso de esta ley se manifiesta en el comercio unilateral desarrollado en los últimos tiempos entre el país agresor y el agredido: para que Cuba pueda adquirir productos agroindustriales en EE UU tiene que someterse a condiciones gansteriles. Cuba tiene que pagar por adelantado antes de que las mercancías salgan de EE UU. A los buques cubanos se les prohibe realizar el transporte y los cargueros que traen la mercancía tienen que volver vacíos. A Cuba se le niega la posibilidad de recibir los cruceros que navegan por el Caribe, con lo que el país tiene pérdidas millonarias sin contar con los puestos de trabajo que no pueden crearse. A cualquier navío que haga escala en Cuba se le prohíbe la entrada en puertos de EE UU durante 180 días. Según la Ley Helms Burton, el bloqueo no será levantado hasta que el Gobierno de EE UU no determine que en Cuba existe un gobierno aceptable de “transición”.

Mientras tanto, EE UU protege en su terrritorio a Luís Posada Carriles, responsable del primer acto de terror con fines políticos contra la aviación civil en tiempos modernos. ¿Las Damas de Negro y sus familiares deben olvidar a los 73 asesinados en aquel crimen, y las bombas en los hoteles de La Habana, y las vicisitudes diarias creadas desde fuera para derrocar el actual sistema político cubano, y a los cinco compatriotas enterrados vivos en cárceles estadounidenses por combatir ese terrorismo? ¿Quién es bobo en Cuba? EE UU y la Unión Europea buscan desaforadamente a cubanos con espíritu sedicioso y conciencia de alquiler en el ejército, las iglesias, los ministerios, la Unión de Escritores y en la calle, y hasta ahora han fracasado. Unas damas que son el vínculo orgánico con el pasado se visten de blanco, y piden democracia. Pero con la Ley Helms-Burton vigente, con el bloqueo y la Ley de Ajuste Cubano, con la hipócrita Posición Común de la UE y con la Base Naval de Guantánamo. Qué fácil es hablar de democracia en Cuba fingiendo que nada de eso existe.

El Departamento de Estado y la emigración contrarrevolucionaria saben que las fuerzas sociales cubanas tienen un poder que su embajada en el Malecón nunca logró captar para sus intereses. Las Damas de Negro forman parte de esa temible fuerza que aún no ha salido a combatir. Pero un día sus hijas y primas y nietas, hartas del hipócrita espectáculo, podrían vestirse de rojo como la ira y como el amor a su Cuba y tomar las guardarrayas y las calles, en defensa de una sociedad en transformación que perciben como parte de sus propias vidas. Ojalá que no tengan que hacerlo nunca.

René Vázquez Díaz es novelista cubano-sueco. Sus libros más recientes son Ciudades junto al mar (Alianza) y Mujeres en el Norte, trece poetas suecas (Devenir).