Parlando con gli indultati

A differenza di alcuni suoi colleghi accreditati nell'isola -, che hanno preferito andare a parlare con i portavoce USA - il corrispondente della BBC a Cuba a raccolto, per strada, la testimonianza di persone beneficiate dall'indulto di quasi 3000 reclusi annunciato dal governo cubano.

 

 

2.01.12 - Fernando Ravsberg - leggi l'articolo completo sulla BBC. http://razonesdecuba.cubadebate.cu

 

 

Localizzarli non é stato difficile, quasi in ogni quartiere popolare ci sono prigionieri rilasciati e basta chiedere perché qualsiasi vicino ci indichi  dove vivono. A casa loro regna la festa e tutti sono disposti a parlare con noi di questo "regalo di Natale".

"Dopo che il
Comandante ha parlato ci hanno riunito in uno stabilimento dove il Generale delle Carceri e Prigioni  ci ha detto 'voi verrete posti in libertà senza nulla dovere alla giustizia' "ci spiega Lazzaro Crespo, che a soli 36 anni ne ha passati
19 anni in prigione.

Ricorda che gli hanno detto che "se oggi ci liberano era perché noi ci meritiamo di essere integrati nella società" aggiungendo che "in quel momento ha sentito una gioia enorme, ma ho dovuto controllarmi per non prendermi un infarto".

"Questo è molto ben fatto perché rallegra i cuori di molte madri e di famiglie con cui da lungo tempo non potevamo stare insieme", dice Crespo aggiungendo che si aspetta che si faccia ogni anno come promesso dal presidente Raul Castro nel suo discorso.
 


La r
eintegrazione
 


Lazaro ricorda che é "stato in molte carceri, incluso nel Combinado e gli ultimi due anni in un accampamento in cui stavamo preparandoci, studiando e imparando mestieri. Ora solo mi rimane integrarmi nella società e cercare di non tornare più indietro".

Ci spiega che esistono nelle carceri cubane diversi corsi di formazione professionale e che la partecipazione in essi è considerato dalle autorità come punti a favore del prigioniero perché aumenta le sue possibilità di reinserimento sociale.

Agustín Valdés  lo ha saputo lo stesso giorno 25, poche ore prima di essere graziato. "Ero all'accampamento e ci hanno detto che dovevamo andare in un altro perché erano in procinto di rilasciarci. Ho sentito una gioia immensa, ho scontato 26 anni di carcere e mi rimanevano 21 anni ancora di condanna".

"Non solo posso ma devo integrarmi nella società, perché ho i miei figli e la mia famiglia per cui ringrazio Dio" dice Agostino che ci informa con orgoglio: "Io non inizio da zero, in prigione sono diventato elettricista di mantenimento classe A ".

Agostino passeggia per la strada con il suo piccolo figlio che non si separa da lui e dopo ogni frase ringrazia Dio. Veramente é un miracolo ma anche é opera delle chiese cubane che hanno richiesto questo atto di clemenza al presidente Castro.

E non sarà l'ultimo, secondo quanto detto dal presidente cubano nel suo discorso in Parlamento, ogni anno saranno eseguite scarcerazioni, anche superiori a questa, dopo aver analizzato "il loro comportamento, le caratteristiche degli atti commessi e le condizioni familiari e di salute".