"El Pais" certifica la menzogna nel suo profilo editoriale?

 

 

2.04.12 - Omar Perez Solomon http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

 

La mal chiamata Radio Marti, nel suo affanno di magnificare  tutti i fatti che convengono agli interessi dei nemici della Rivoluzione cubana, sta divulgando per tutte le sue vie che il quotidiano di Madrid 'El Pais', ha nominato come sua corrispondente all'Avana la mercenaria Yoani Sanchez.

Non c'è da stupirsi che il quotidiano spagnolo, seguendo l'esempio dei mezzi di comunicazione di Miami, abbia  anche voluto mettere il suo approfittando della
visita a Cuba di Papa Benedetto XVI.

Un mezzo di comunicazione che si rispetti non incorpora nel suo organico una persona che serve una potenza straniera per soldi, che mente deliberatamente e che nega gli aspetti più autentici della cultura cubana, attraverso la cospirazione con il nemico storico della nazione, come hanno dimostrato le rivelazioni di Wikileaks e le dichiarazioni dell'ex capo dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana.

La realtà quotidiana di Cuba non ha nulla a che vedere con ciò che viene pubblicato in Generazione Y, il blog di Sanchez sponsorizzato e finanziato da una macchina che traduce i suoi testi in più di 20 lingue, e solo attraverso premi e pubblicazioni le ha già consegnato più di 200000 $. Sarà che la ciber legionaria cubana desidera aggiungere al proprio reddito il salario di El Pais in cambio di notizie come la
falsa sparatoria che ha recentemente riportato per Radio Martí?

Se è così, presto vedremo notizie simili a quelle di costruire dal nulla una raffineria di petrolio a Cuba e confondere la tortura con la resistenza, o quella pubblicata il 13 giugno 2011, dal titolo "Il Governo di Raul Castro riduce in un 14% l'area sanitaria, Cuba rafforza la sua politica di austerità e mette in pericolo le conquiste sociali" distorcendo le modifiche introdotte per rendere più valido e robusto il sistema sanitario cubano.

Come è noto, il giornale del gruppo PRISA non ha occhi per
percepire le percosse e i maltrattamenti da parte della polizia in varie città spagnole, agli indignati colpiti dalla crisi di un sistema che nega loro il lavoro, l'assistenza sanitaria gratuita e una vita dignitosa; né per gli effetti del criminale blocco che colpisce il popolo cubano, e meno ancora per capire che l'aggiornamento del modello economico cubano non cerca - come i tagli di moda in tutta Europa - di beneficiare politici e banchieri, ma rafforzare le conquiste sociali raggiunte.

Avviene anche qualcosa di strano; perchè nella relazione dei corrispondenti pubblicati dal quotidiano di Madrid, non appare la signora Sanchez? Potrebbe essere che qualcuno si é accorto che col calibro della corrispondente che, secondo RM, 'El Pais' ha nominato a L'Avana, quelli di PRISA certificano la menzogna nel loro profilo editoriale?

 

 

¿”El País” certifica la mentira en su perfil editorial?

Omar Pérez Salomón

La mal llamada Radio Martí, en su afán de magnificar todos los hechos que convienen a los intereses enemigos de la Revolución cubana, está divulgando por todas sus vías que el periódico madrileño El País, ha nombrado como su corresponsal en La Habana a la mercenaria Yoani Sánchez.
No es de extrañar que este cotidiano español, siguiendo el ejemplo de los medios de comunicación miamense, también haya querido poner lo suyo aprovechando la visita a Cuba del Papa Benedicto XVI.
Un medio de comunicación que se respete no se le ocurre incorporar en su plantilla a una persona que sirva a una potencia extranjera a cambio de dinero, que miente deliberadamente y que niegue los aspectos más auténticos de la cultura cubana, a través de la conspiración con el enemigo histórico de la nación, como han demostrado las revelaciones de Wikileaks y declaraciones del ex jefe de la Oficina de Intereses de Estados Unidos en La Habana.
La realidad diaria de Cuba no tiene nada que ver con lo que se publica en Generación Y, el blog de Sánchez promovido y financiado por una maquinaria que traduce sus textos a más de 20 idiomas, y sólo a través de premios y ediciones ya le ha entregado más de 200 000 dólares. ¿Será que la ciberlegionaria cubana quiere sumar a sus ingresos el salario de El País a cambio de noticias como el falso tiroteo que recientemente reportó para Radio Martí?
De ser así, ya veremos noticias similares a la de construir de la nada una refinería de petróleo en Cuba y confundir la tortura con la resistencia, o la publicada el 13 de junio de 2011, que titula “El Gobierno de Raúl Castro reduce en un 14% el área sanitaria, Cuba refuerza su política de austeridad y pone en peligro los logros sociales“, tergiversando los cambios introducidos para hacer más viable y robusto al sistema de salud cubano.
Como se conoce, el diario del grupo PRISA no tiene visión para percibir las golpizas y maltratos de la policía en varias ciudades españolas, a los indignados afectados por la crisis de un sistema que les niega trabajo, salud gratuita y una vida digna; tampoco para los efectos del criminal bloqueo que afecta al pueblo cubano y mucho menos para entender que la actualización del modelo económico cubano no busca -como los recortes de moda en toda Europa- beneficiar a políticos y banqueros, sino fortalecer los logros sociales alcanzados.
Aunque algo raro sucede, porque en la relación de corresponsales que publica el diario madrileño aún no aparece la señora Sánchez. ¿Será que alguien se ha percatado de que con la calaña de la corresponsal que, según RM, El País ha nombrado en La Habana, los de PRISA certifican la mentira en su perfil editorial?