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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

   

 

Dimostrano la frode dopo  monitoraggio

di Yoani Sanchez su Twitter

 

 

 

26 febbraio 2012 - Salim Lamrani articolo in "La Jornada" http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

Salim Lamrani, laureato alla Sorbona, è professore incaricato di corsi presso l'Università Paris-Descartes e Università Paris-Est Marne-la-Vallée e giornalista francese, specialista delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Autore di 'Fidel Castro, Cuba e Stati Uniti (2007) e 'Doppia Morale. Cuba, l'Unione Europea e i diritti umani' (2008), tra gli altri libri.


 

 

 

L'influente quotidiano messicano La Jornada ha pubblicato un testo dal ricercatore francese Salim Lamrani che dimostra la falsa leadership della blogger Yoani Sanchez sul social network Twitter, ottenuto non per naturale adesione del pubblico, ma con l'intervento della tecnologia e grandi quantità di denaro. Un quarto dei seguaci di Sanchez su Twitter sono fantasmi senza adesioni o "muti" che non hanno mai emesso un tweet. Nel giugno 2010 la blogger é arrivata a sottoscrivere oltre 700 account in un giorno, cosa possibile solo con i robot informatici e lontano dalle possibilità di qualcuno che sostiene di accedere a Twitter solo via SMS da un cellulare o da un collegamento settimanale a Internet in un hotel.


Chi c'è dietro Yoani Sanchez?
 

 

Yoani Sanchez, famosa blogger avanera, è un personaggio peculiare nell'universo della dissidenza cubana. Mai nessun oppositore ha beneficiato di una tale massiccia esposizione mediatica né di un riconoscimento internazionale di tale portata in così poco tempo.

Dopo essere emigrata in Svizzera, nel 2002, tornò a Cuba due anni dopo, nel 2004. Nel 2007, entrò a far parte dell'universo dell'opposizione a Cuba al creare il suo blog, Generation Y, e diventa un'acerrima detrattrice del governo di L'Avana.

Mai nessun dissidente a Cuba - forse nel mondo - ha ottenuto
tanti riconoscimenti internazionali in un tempo così breve, con una caratteristica particolare:  hanno fornito a Yoani Sanchez abbastanza soldi per vivere tranquillamente a Cuba il resto della sua vita.
Infatti la blogger è stata retribuita fino a 250000 euro in totale, cioè un importo equivalente a più di venti anni di salario minimo in un paese come la Francia, quinta potenza mondiale. Il salario minimo mensile a Cuba è di 420 pesos, cioè 18 dollari o 14 euro, in modo che Yoani Sanchez ha ottenuto l'equivalente di 1488 anni di salario minimo cubano per le sue attività di oppositrice.

Yoani Sanchez è in stretto rapporto con la diplomazia statunitense a Cuba, come indicato da un cablo, classificato "segreto" a causa del suo contenuto sensibile, proveniente dalla Sezione di Interessi USA (SINA).
Michael Parmly, l'ex capo della SINA a L'Avana, che si riuniva regolarmente con Yoani Sanchez nella sua residenza diplomatica personale  come indicato dai documenti riservati della SINA, fece partecipe della sua preoccupazione in merito alla pubblicazione, dei cablo diplomatici USA, sul sito Wikileaks: "Mi preoccuperebbe molto se le numerose conversazioni che ebbi con Yoani Sanchez fossero pubblicate. Ella potrebbe pagare le conseguenze tutta la vita". La domanda che viene subito in mente è questa: per quali ragioni Yoani Sanchez sarebbe in pericolo se i suoi comportamenti, come afferma, rispettano quanto previsto dalla legge?


Nel 2009, la stampa occidentale mediatizzò fortemente l'intervista che il presidente
Barack Obama aveva concesso a Yoani Sanchez, che è stato considerato un fatto eccezionale. Sanchez ha anche affermato di aver inviato un questionario simile al presidente cubano Raul Castro e che questo non si era degnato di rispondere alla sua richiesta. Tuttavia, i documenti confidenziali della SINA, pubblicati da Wikileaks, contraddicono tali dichiarazioni.

Si è scoperto che in realtà fu un funzionario della missione diplomatica degli Stati Uniti a L'Avana che si incaricò di scrivere le risposte alla dissidente e non il presidente Obama. Più grave ancora, Wikileaks ha rivelato che Sanchez, contrariamente a quanto ella afferma, non aveva mai inviato un questionario a Raul Castro. Il capo della SINA Jonathan D. Farrar ha confermato questo fatto in una email inviata al Dipartimento di Stato: "Lei non si aspettava una risposta di questi, perché ha confessato che mai  le [domande] aveva inviato al presidente cubano."
 


L'account Twitter di Yoani Sanchez
 


Oltre al sito web Generazione Y, Yoani Sanchez ha anche un account Twitter e rivendica più di 214000 fan (registrati fino al 12 febbraio 2012). Solo 32 di loro risiedono a Cuba. Da parte sua, la dissidente cubana segue più di 80000 persone. Nel tuo profilo Sanchez si presenta come segue: "Blogger, risiedo a L'Avana e racconto la mia realtà in blocchi di 140 caratteri. Twitter via SMS, senza accesso al web".

Tuttavia, la versione di Yoani Sanchez è poco credibile. Infatti, è assolutamente impossibile seguire oltre 80000 persone, solo per sms o da un collegamento settimanale da un hotel. Un accesso giornaliero alla rete è indispensabile per far questo.

La popolarità del social network Twitter dipende dal numero di fan. Più numerosi sono, maggiore è l' esposizione dell'account. Allo stesso modo, vi è una forte correlazione tra il numero di persone seguite e la visibilità del proprio account. La tecnica che consiste nel seguire numerosi account  è comunemente utilizzata per scopi commerciali, nonché da parte dei politici durante le campagne elettorali.

Il sito
www.followerwonk.com permette analizzare il profilo degli iscritti di qualsiasi membro della comunità di Twitter.
Lo studio del caso Yoani Sanchez é rivelatore sotto diversi aspetti. L'analisi dei dati dell' account Twitter della blogger cubana, condotta attraverso il sito, rivela a partire dal 2010 un'impressionante attività dell'account di Yoani Sanchez. Così, dal giugno 2010, Sanchez ha inscritto oltre 200 diversi account di Twitter ogni giorno, con picchi che possono raggiungere 700 account in 24 ore. A meno di trascorrere intere ore del giorno e della notte in esso - che sembra altamente improbabile - non è possibile iscriversi a tanti account in così poco tempo. Sembra quindi che sia stato generato mediante un robot informatico.

Allo stesso modo, si è scoperto che circa 50000 fan di Sanchez sono in realtà account fantasmi o inattivi, che creano l'illusione che la blogger cubana gode di grande popolarità nei social network. Infatti, dei 214063 profili dell'account @yoanisanchez, 27012 sono vuoti (senza foto) e 20600 hanno le caratteristiche di account fantasma con un'attività inesistente nella rete (da 0 a 3 messaggi inviati dalla creazione dell'account).

Tra gli account fantasmi che seguono Yoani Sanchez su Twitter, 3363 non hanno seguaci e 2897 solo seguono l'account della blogger, così come uno o due account. Allo stesso modo, alcuni account presentano caratteristiche piuttosto strane: non hanno alcun fan, solo seguono Yoani Sanchez e hanno emesso più di 2000 messaggi.

Questa operazione destinata a creare una fittizia popolarità su Twitter è impossibile da realizzare senza accesso a Internet. Necessita inoltre un supporto tecnologico e un budget conseguente. Secondo una ricerca condotta dal quotidiano La Jornada, intitolata "Il ciberacarreo, la nuova strategia dei politici su Twitter" su operazioni che implicavano i candidati presidenziali messicani, molte aziende negli Stati Uniti, Asia e America Latina offrono questo servizio di popolarità fittizia ("ciberacarreo") a prezzi elevati. "Per un esercito di 25mila seguaci inventati su Twitter - dice il giornale -  si paga sino a duemila dollari, e per 500 profili gestiti da 50 persone si può spendere tra i 12mila e i 15mila dollari".

Yoani Sanchez emette una media di 9.3 messaggi al giorno. Nel 2011, la blogger ha pubblicato in media 400 messaggi al mese. Il prezzo di un messaggio a Cuba è 1 peso convertibile (CUC), per un totale di 400 CUC al mese. Il salario minimo a Cuba è di 420 pesos cubani, circa 16 CUC. Ogni mese Yoani Sanchez spende l'equivalente di due anni di salario minimo a Cuba. Così la blogger spende, a Cuba, un importo corrispondente, se fosse francese, a 25000 euro al mese su Twitter, ovvero 300000 euro all'anno. Da dove giungono le risorse necessarie per queste attività?

Altre domande sorgono inevitabilmente. Come Yoani Sanchez può seguire più di 80000 account senza un accesso permanente a Internet? Come ha potuto iscriversi a circa 200 account differenti al giorno, in media, dal giugno 2010 con picchi che superano i 700 account? Quante persone seguono realmente le attività dell'oppositrice cubana nella rete sociale? Chi finanzia la creazione di account fittizi? Per quale scopo? Quali sono gli interessi che si celano dietro la figura di Yoani Sanchez?

 

Prueban fraude tras seguimiento a Yoani Sánchez en Twitter

El influyente diario mexicano La Jornada publica un texto del investigador francés Salim Lamrani que demuestra el falso liderazgo de la bloguera Yoani Sánchez en la red social Twitter, logrado no por el seguimiento natural de la audiencia, sino por la intervención de tecnología y grandes sumas de dinero.
La cuarta parte de los seguidores de Sánchez en Twitter son fantasmas sin seguidores o “mudos” que jamás han emitido un tweet. En junio de 2010 la bloguera llegó a abonarse a más de 700 cuentas en un día, algo sólo posible con robots informáticos y muy lejos de las posibilidades de alguien que dice acceder a Twitter sólo por sms desde un teléfono celular o a partir de una conexión semanal a Internet en un hotel.


¿Quién está detrás de Yoani Sánchez?

Salim Lamrani*


El artículo de Salim Lamrani en "La Jornada"

Yoani Sánchez, famosa bloguera habanera, es un personaje peculiar en el universo de la disidencia cubana. Jamás ningún opositor se ha beneficiado de una exposición mediática tan masiva ni de un reconocimiento internacional de semejante dimensión en tan poco tiempo.

Después de emigrar a Suiza en 2002, decidió regresar a Cuba dos años después, en 2004. En 2007, integró el universo de la oposición en Cuba al crear su blog Generación Y, y se vuelve una acérrima detractora del gobierno de La Habana.

Jamás ningún disidente en Cuba –quizás en el mundo– ha conseguido tantas distinciones internacionales en tan poco tiempo, con una característica particular: han suministrado a Yoani Sánchez suficiente dinero para vivir tranquilamente en Cuba el resto de su vida. En efecto, la bloguera ha sido retribuida a la altura de 250.000 euros en total, es decir un importe equivalente a más de veinte años de salario mínimo en un país como Francia, quinta potencia mundial. El salario mínimo mensual en Cuba es de 420 pesos, es decir 18 dólares o 14 euros, por lo que Yoani Sánchez ha conseguido el equivalente a 1.488 años del salario mínimo cubano por su actividad de opositora.

Yoani Sánchez está en estrecha relación con la diplomacia estadounidense en Cuba, como señala un cable, clasificado “secreto” por su contenido sensible, que emana de la Sección de Intereses Norteamericanos (SINA). Michael Parmly, antiguo jefe de la SINA en La Habana, que se reunía regularmente con Yoani Sánchez en su residencia diplomática personal como lo indican los documentos confidenciales de la SINA, hizo partícipe de su preocupación respecto a la publicación de los cables diplomáticos estadounidenses por Wikileaks: “Me molestaría mucho si las numerosas conversaciones que tuve con Yoani Sánchez fueran publicadas. Ella podría pagar las consecuencias toda la vida”. La pregunta que viene inmediatamente en mente es la siguiente: ¿por cuáles razones Yoani Sánchez estaría en peligro si su actuación, como lo afirma, respetan el marco de la legalidad?

En 2009, la prensa occidental mediatizó fuertemente la entrevista que el presidente Barack Obama había concedido a Yoani Sánchez, lo que se consideró como un hecho excepcional. Sánchez también había afirmado haber mandado un cuestionario similar al presidente cubano Raúl Castro y que ése no se había dignado en responder a su solicitud. Sin embargo, los documentos confidenciales de la SINA, publicados por Wikileaks, contradicen esas declaraciones.

Se descubrió que en realidad fue un funcionario de la representación diplomática estadounidense en La Habana quien se encargó de redactar las respuestas a la disidente y no el presidente Obama. Más grave aún, Wikileaks reveló que Sánchez, contrariamente a sus afirmaciones, jamás mandó un cuestionario a Raúl Castro. El jefe de la SINA Jonathan D. Farrar confirmó esta realidad en un correo enviado al Departamento de Estado : «Ella no esperaba una respuesta de éste, pues confesó que nunca las [preguntas] había mandado al presidente cubano”.

La cuenta Twitter de Yoani Sánchez

Además del sitio Internet Generación Y, Yoani Sánchez dispone también de una cuenta Twitter y reivindica más de 214,000 seguidores (registrados hasta el 12 de febrero de 2012). Sólo 32 de ellos residen en Cuba. Por su lado, la disidente cubana sigue a más de 80,000 personas. En su perfil, Sánchez se presenta del siguiente modo: “Blogger, resido en La Habana y cuento mi realidad en trozos de 140 caracteres. Twitteo via sms sin acceso a la web”.

No obstante, la versión de Yoani Sánchez es difícilmente creíble. En efecto, resulta absolutamente imposible seguir a más de 80,000 personas, sólo por sms o a partir de una conexión semanal desde un hotel. Un acceso diario a la red es indispensable para ello.

La popularidad en la red social Twitter depende del número de seguidores. Cuanto más numerosos son, mayor es la exposición de la cuenta. Del mismo modo, existe una fuerte correlación entre el número de personas seguidas y la visibilidad de la propia cuenta. La técnica que consiste en seguir numerosas cuentas se utiliza comúnmente para fines comerciales, así como por la clase política durante las campañas electorales.

El sitio www.followerwonk.com permite analizar el perfil de los seguidores de cualquier miembro de la comunidad Twitter. El estudio del caso Yoani Sánchez es revelador en varios aspectos. Un análisis de los datos de la cuenta Twitter de la bloguera cubana, que se realizó a través del sitio, revela a partir de 2010 una impresionante actividad de la cuenta de Yoani Sánchez. Así, a partir de junio de 2010, Sánchez se ha inscrito en más de 200 cuentas Twitter diferentes cada día, con picos que podían alcanzar 700 cuentas en 24 horas. A menos de pasar horas enteras del día y de la noche en ello – lo que parece altamente improbable – resulta imposible abonarse a tantas cuentas en tan poco tiempo. Parece entonces que ha sido generado mediante un robot informático.

Del mismo modo, se descubre que cerca de 50,000 seguidores de Sánchez son en realidad cuentas fantasmas o inactivas, que crean la ilusión de que la bloguera cubana goza de una gran popularidad en las redes sociales. En efecto, de los 214,063 perfiles de la cuenta @yoanisanchez, 27,012 son huevos (sin foto) y 20,600 revisten las características de cuentas fantasmas con una actividad inexistente en la red (de 0 a 3 mensajes mandados desde la creación de la cuenta).

Entre las cuentas fantasmas que siguen a Yoani Sánchez en Twitter, 3,363 no tienen a ningún seguidor y 2,897 sólo siguen la cuenta de la bloguera, así como a uno o dos cuentas. Del mismo modo, algunas cuentas presentan características bastante extrañas: no tiene ningún seguidor, sólo siguen a Yoani Sánchez y han emitido más de 2,000 mensajes.

Esta operación destinada a crear una popularidad ficticia vía Twitter es imposible a realizar sin acceso a Internet. Necesita también un apoyo tecnológico así como un presupuesto consecuente. Según una investigación que realizó el diario La Jornada, titulada “El ciberacarreo, la nueva estrategia de los políticos en Twitter”, sobre operaciones que implicaban a candidatos presidenciales mexicanos, numerosas empresas de Estados Unidos, Asia y América Latina ofrecen este servicio de popularidad ficticia (“ciberacarreo”) a precios elevados. “Por un ejército de 25 mil seguidores inventados en Twitter -dice el periódico- se pagan hasta dos mil dólares, y por 500 perfiles manejados por 50 personas se pueden gastar entre 12 mil y 15 mil dólares”.


Anuncio de ciberacarreo en el sitio www.sophatia.com

Yoani Sánchez emite un promedio de 9,3 mensajes al día. En 2011, la bloguera publicó un promedio de 400 mensajes al mes. El precio de un mensaje en Cuba es de 1 peso convertible (CUC), lo que representa un total de 400 CUC mensuales. El salario mínimo en Cuba es de 420 pesos cubanos, es decir alrededor de 16 CUC. Cada mes Yoani Sánchez gasta el equivalente de dos años de salario mínimo en Cuba. Así, la bloguera gasta en Cuba una suma que corresponde, si fuera francesa, a 25,000 euros mensuales en Twitter, es decir 300,000 euros anuales. ¿De dónde proceden los recursos necesarios a estas actividades?

Otras preguntas surgen de modo inevitable. ¿Cómo Yoani Sánchez puede seguir a más de 80,000 cuentas sin un acceso permanente a Internet? ¿Cómo ha podido abonarse a cerca de 200 cuentas diferentes diarias como promedio desde junio de 2010, con picos que superan las 700 cuentas? ¿Cuántas personas siguen realmente las actividades de la opositora cubana en la red social? ¿Quién financia la creación de las cuentas ficticias? ¿Con qué objetivo? ¿Cuáles son los intereses que se esconden detrás de la figura de Yoani Sánchez?

* Salim Lamrani, graduado de la Universidad de La Sorbona, es profesor encargado de cursos en la Universidad Paris-Descartes y la Universidad París-Est Marne-la-Vallée y periodista francés, especialista en las relaciones entre Cuba y Estados Unidos. Autor de Fidel Castro, Cuba y Estados Unidos (2007) y Doble Moral. Cuba, la Unión Europea y los derechos humanos (2008), entre otros libros.

(Ver texto en La Jornada)