Agli estremisti di Miami non era
sufficiente preparare
banchetti
per quanti politicanti promettano di porre fine al governo
cubano e ai suoi leader. Non era sufficiente chiedere la benedizione
per protettori di terroristi che hanno attentato contro la sicurezza
del popolo e dei visitatori dell'isola. Non era sufficiente
comparare Antonio Maceo o Mariana Grajales a qualche
improvvisato parvenu arrivato a Miami parlando male dei medici della
sua Patria, degli atleti della sua Patria, dei maestri della sua
patria. A quanto pare non erano soddisfatti di tutto questo e hanno
preparato un
mostruoso insulto all'Apostolo
di Cuba, José Martí per
sabato 28 gennaio, il
giorno della sua nascita.
Ogni quindici minuti, nella caverna di Miami di Radio Mambi, il
presentatore Armando Perez Roura enfatizza la voce in un ridicolo
spot commerciale per invitare ad un imbarazzante incontro, alle tre
del pomeriggio di quel giorno, in un teatro a Miami.
L'imbarazzante, l'oltraggiante è perché, in nome di Martì, il
servile presentatore vuole guadagnar punti con i capetti della mafia
anticubana. Ogni dodici o quindici minuti l'unto di Perez Roura,
dopo aver citato male Martì e sviato sulla sua ideologia, diventa
viscido e ripete, senza importagli del rispetto: "Non
c'è data più importante per i cubani di quella della nascita di José
Martí, per questo stiamo convocando al Teatro Artime dove anche
daremo il nostro sostegno ai combattenti
Luis
Posada Carriles,
Gaspar Jiménez,
Guillermo,
Pedro Remón,
Cesar Matamoros e José Hurtado, che il regime comunista vuole
rispedire a Panama perché nuovamente li processino".
Il collegamento di José Martí con questa banda è talmente offensivo
che a Miami si commenta che perfino la congressista
Ileana
Ros-Lehtinen ha detto che
non prometteva di partecipare all'infamia perché, quel giorno,
andava a dare un'intervista a Fox News sulle elezioni e inoltre deve
parlare a un tributo a
Marco Rubio.
Lo dice perché calcola la dimensione dello scandalo, ma sappiamo che
starà lì, insieme al congressista Mario Diaz-Balart e suo fratello
Lincoln. E con David Rivera, che è invitato solo a queste cose.
Oltre a loro e la corte di torturatori
e assassini che vanno a omaggiare, non credo che assisteranno molte
altre persone. I buoni cubani di Miami ricorderanno Marti nelle loro
case, nei parchi, nelle passeggiate, con le loro famiglie e amici.
Lontano da questa connubio di candidati al letamaio della storia, di
coloro di cui la Patria non ha bisogno, di coloro che non hanno
ritorno.
L'oltraggio a José Martí preparato per sabato prossimo a Miami non
ha niente da
invidiare alla viltà di quei marines USA che, nel 1949, profanarono
il monumento all'Apostolo nel Parco Centrale di Havana
urinandogli sopra. E' uguale per oscenità ciò, che ora, promuove
Radio Mambi. Curiosamente è la stessa stazione dove ogni giorno
Antúnez si vanta di patriottismo, dove Yoani Sánchez esaspera la
comunità cubana di Miami riportando crimini e bambini intrappolati
sotto le macerie di un crollo, la stessa stazione in cui Martha
Beatriz Roque fa previsioni fatali sull'economia cubana e gongola
raccontando i problemi quotidiani dei suoi vicini.