Vittima del terrorismo

 

 

Rendono omaggio a diplomatico cubano

assassinato in Argentina nel 1976

 

 

1 novembre 2012 - http://www.prensa-latina.it

 

 

I resti mortali del diplomatico cubano Crescencio Nicomedes Galañena Hernandez, che fu assassinato in Argentina nell’agosto del 1976, vittima dell’Operacion Condor, saranno collocati oggi nel Pantheon dei Caduti della Difesa a Yaguajay, la sua città natale.


Dall’alba di questo giovedì, i vicini della località rendono omaggio ai suoi resti mortali che si trovano nella Casa Municipale della Cultura a Yaguajay.

Galañena Hernandez e Jesus Cejas Arias, funzionari dell’Ambasciata di Cuba in Argentina, sono stati sequestrati il 9 agosto 1976 mentre uscivano dal lavoro e sono stati portati nei locali di Automotores Orletti, dove sono stati torturati e poi assassinati.

Dopo alcuni anni di un’intensa ricerca, l’11 giugno scorso, un gruppo di bambini che cacciavano vicino all’aerodromo di San Fernando, ha scoperto per caso un bidone arrugginito pieno di una colata di cemento, da dove uscivano delle ossa, ed hanno informato la polizia, che ha scoperto altri 2 bidoni con resti d’ossa.

Dopo un’ampia indagine dei periti argentini si è determinato che l’ossatura trovata nel primo bidone apparteneva al diplomatico Galañena Hernandez, e sono iniziati le pratiche per il suo rimpatrio a Cuba.

I resti mortali di Galañena sono ritornati alla sua terra natale per essere collocati, con i riconoscimenti dello Stato, nel Pantheon dei Caduti della Difesa, a Yaguajay.

 

 

Trovato il corpo di un'impiegata presso l'Ambasciata

di Cuba scomparsa durante la dittatura argentina

 

 

23 settembre 2012 - www.cubadebate.cu

 

 

I resti di Maria Rosa Clementi de Cancere, dipendente dell'Ambasciata di Cuba in Argentina e rapita ai tempi della dittatura militare, sono stati identificati dal Team di Antropologia Forense del paese sudamericano.

Negli scavi realizzati nel comune di San Fernando, sotto la direzione del giudice federale Daniel Rafecas, apparve il corpo di Maria Rosa, nata a Buenos Aires il 19 aprile 1945 e che fu rapita il 3 agosto 1976 all'uscita della Scuola annessa all'ambasciata di Cuba nella capitale argentina, dove lei aiutava nella cura dei figli dei diplomatici.

Maria Rosa era sposata e aveva una figlia di sei anni quando fu rapita da sicari che operavano sotto il comando dell'Operazione Condor, nome con cui è noto il piano di coordinamento delle operazioni repressive tra le cupole dei regimi repressivi del Cono Sud - Cile, Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Bolivia e sporadicamente, Perù, Colombia, Venezuela, Ecuador - con la CIA degli Stati Uniti, effettuate negli anni 1970 e 1980.

Fonti giudiziarie hanno detto a Telam che secondo "gli studi genetici realizzati i resti rinvenuti a San Fernando" risalgono al diplomatico cubano
Crecencio  Nicomedes Galañena Hernandez; a Maria Rosa Clementi de Cancere - dipendente dell'Ambasciata di Cuba in Argentina - e a Ricardo Manuel Gonzalez, tutti rapiti durante l'agosto 1976".

In quel luogo la Polizia Scientifica della Gendarmeria Nazionale e la Squadra Argentina di Antropologia Forense, avevano individuato una serie di punti critici nel corso di precedenti sondaggi.

"La scoperta dei resti del diplomatico cubano, che fu tenuto prigioniero e torturato nel centro clandestino di detenzione  'Automotori Orletti' e il fatto che l'introduzione dei cadaveri in fusti cementati era una pratica sistematica dei repressori di questo centro clandestino per occultarli, porta alla conclusione che anche le altre due vittime furono rapite lì", ha spiegato il portavoce.

Le fonti hanno detto che "questo tipo di attività volte a determinare il destino finale delle vittime di Orletti si sta realizzando dal 2003" e tra esse ha citato "la realizzazioni di scavi in ​​Florencio Varela e la conduzione di un ampio dragamento del letto del canale San Fernando realizzato da sub tattici della Guardia Costiera".

Le misure sono state ordinate nel quadro della "mega causa" che Rafecas conduce per crimini contro l'umanità commessi nella zona del Primo Corpo dell'Esercito durante l'ultima dittatura militare e che é stata riaperta dopo l'abrogazione e la dichiarazione di "nullità assoluta" delle cosiddette leggi di Obbedienza Dovuta e Punto Finale.

 

Encuentran cuerpo de empleada de la Embajada de Cuba desaparecida durante dictadura Argentina

 

Los restos de María Rosa Clementi de Cancere, empleada de la Embajada de Cuba en Argentina y secuestrada en tiempos de la dictadura militar, fueron identificados por el Equipo de Antropología Forense del país sudamericano.

En excavaciones realizadas en la municipalidad de San Fernando, por instrucción del juez federal Daniel Rafecas, apareció el cuerpo de María Rosa, nacida en Capital Federal el 19 de abril de 1945 y quien fuera secuestrada el 3 de agosto de 1976 a la salida de la Escuela anexa a la Embajada de Cuba en la capital argentina, donde ella ayudaba en el cuidado de los niños de los diplomáticos.

María Rosa estaba casada y tenía una hija de seis años cuando fue secuestrada por sicarios que operaban bajo el mando de la Operación Cóndor, nombre con el que es conocido el plan de coordinación de operaciones represivas entre las cúpulas de los regímenes dictatoriales del Cono Sur -Chile, Argentina, Brasil, Paraguay, Uruguay, Bolivia y esporádicamente, Perú, Colombia, Venezuela, Ecuador-, con la CIA de los EEUU, llevada a cabo en las décadas de 1970 y 1980.

Fuentes judiciales señalaron a Télam que según “los estudios genéticos realizados los restos encontrados en San Fernando “correspondían al diplomático cubano Crecencio Nicomedes Galañena Hernández; a María Rosa Clementi de Cancere -empleada de la Embajada de Cuba en nuestro país- y a Ricardo Manuel González, todos ellos secuestrados durante el mes de agosto de 1976″.

En ese lugar la Policía Científica de Gendarmería Nacional y el Equipo Argentino de Antropología Forense, ya identificaron una serie de puntos críticos durante los sondeos exploratorios previos.

“El descubrimiento de los restos del diplomático cubano, quien fue mantenido en cautiverio y torturado en el centro clandestino de detención ‘Automotores Orletti´ y la circunstancia de que la introducción de los cadáveres en tambores cementados fuera una práctica sistemática de los represores de ese centro clandestino para ocultarlos, lleva a concluir que las otras dos víctimas también habrían estado secuestradas allí”, explicaron los voceros.

Las fuentes indicaron que “esta clase de tareas tendientes a determinar el destino final de las víctimas de Orletti se vienen realizando desde 2003″, y entre ellas citaron “la realización de excavaciones en Florencio Varela y la realización de un barrido de rastrillaje del lecho del canal de San Fernando realizado por buzos tácticos de la Prefectura Naval”.

Las medidas se ordenaron en el marco de la “megacausa” que tramita Rafecas por los delitos de lesa humanidad cometidos en el ámbito del Primer Cuerpo de Ejército durante la última dictadura militar y que fue reabierta tras la derogación y declaración de “nulidad insalvable” de las denominadas leyes de Obediencia Debida y Punto Final.

 

 

 

Identificati i resti di un diplomatico

cubano ‘desaparecido’
I crimini della dittatura in Argentina

 

 

3 agosto 2012 - www.granma.cu

 

 

Esperti argentini del Gruppo d’Antropologia Forense hanno identificato i resti di Crescencio Galañena Hernandez, uno dei due diplomatici cubani rapiti e fatti sparire in Argentina nel 1976 dalla dittatura militare, ha informato il quotidiano Pagina/12.

 

La perizia realizzata da questo organismo, i cui membri non hanno rilasciato dichiarazioni, indica che i resti del corpo ritrovato nel giugno scorso in un contenitore di metallo pieno di cemento, hanno il 99,99%di probabilità di corrispondere a quelli del funzionario cubano.

 

Galañena Hernandez, nato nel 1949, fu sequestrato con Jesus Cejas Arias il 9 agosto del 1976, nel quartiere di Belgrano, a pochi isolati dall'Ambasciata di Cuba.

 

I due diplomatici furono portati nel centro clandestino di detenzione Automotrici Orletti, una delle sedi del Plan Condor, dove furono torturati e uccisi.

 

Il recipiente in cui sono stati scoperti i resti del diplomatico cubano lo scorso 11 giugno, è stato trovato casualmente da alcuni bambini che giocavano in un terreno di fronte all'aerodromo, nella località di San Fernando, a Buenos Aires.

 

Il quotidiano commenta che non è la prima volta che si trovano vittime della dittatura Giustiziate nel Centro Orsetti e poi messe nei contenitori.

 

Nel 1976 trovarono sette recipienti di questo tipo nel canale di San Fernando, con cadaveri e cemento. I corpi sono stati sepolti come sconosciuti - NN - nel cimitero di San Fernando e sono stati identificati più tardi; uno di loro era Marcelo Gelman, il figlio del poeta Juan Gelman.

 

Nel 2010 il Tribunale Orale Federale numero Uno di Buenos Aires ha condannato all’ ergastolo per delitti di lesa umanità l'ex generale Eduardo Cabanillas, che dirigeva il Centro Orletti; a 25 anni di prigione gli ex agenti della segreteria dell’intelligenza di Stato (SIDE) Eduardo Rufo e Honoris Martinez, e a 20 anni l'ex membro del Battaglione 601 d’Intelligenza dell'Esercito, Raul Gulielminetti.

 

Con una sentenza di colpevolezza la giustizia argentina ha finalmente saldato il suo debito con i due diplomatici cubani sequestrati ed uccisi durante l'ultima dittatura militare, ha dichiarato a Prensa Latina il procuratore Guglielmo Friele.

 

“Si è fatta giustizia e ne siamo contenti, perché per la prima volta sono stati riconosciuti e confermati il sequestro, le torture praticate nel centro clandestino di detenzione Automotrici Orletti, e l’assassinio di Crescencio Galañena Hernandez e Jesus Cejas Arias”, ha detto ancora il pubblico funzionario.