Trafficanti

 

I Mercanti dello sport approfittano

dell’assedio imposto a Cuba


A proposito di un operativo in Repubblica Dominicana, che ha smantellato un’organizzazione che realizzava traffici di persone con giocatori di baseball cubani e i loro familiari

 

 

4 giugno 2012  - Oscar Sánchez Serra www.granma.cu

 

 

Arrestate sette persone per tratta di giocatori di baseball. Detenuti per facilitare l’uscita di giocatori di baseball cubani. Le autorità smantellano un’organizzazione criminale che si dedicava alla tratta di persone. Cercavano giocatori di baseball cubani e loro familiari in Cuba.

 

Questi titoli chiamavano l’attenzione su un operativo dello scorso fine settimana, in Repubblica Dominicana, della Direzione Centrale d’Intelligenza per il Delitto (DINTEL), che in coordinamento con la Procura generale di questo paese ha smantellato un gruppo di sette persone che si dedicavano a stabilire contatti con i giocatori di baseball di Cuba, per farli uscire dal paese, negoziare contratti nelle dette Grandi Leghe del baseball statunitense e ottenere per questo forti somme di denaro.

 

Nonostante i titoli e la libertà provvisoria del gruppo, il fatto non è nuovo e rimane sempre l’idea di colpire e di attaccare il baseball cubano.

 

Quello che è avvenuto conferma solamente che si mantengono la persecuzione. il furto dei talenti e l’attacco al baseball di Cuba.

 

Le ragioni sono molto semplici: è lo sport nazionale, riunisce il popolo attorno al suo campionato, suscita emozioni come quelle che abbiamo appena vissuto nei play off, fa nascere l’allegria e l’orgoglio di cubane e cubani e questo provoca molestia.

 

Cosa ci dicono i nomi di Manuel Antonio Azcona, Edgar Mercedes, Héctor Ferreira, Pedro Delgado, Ernesto Guidi, Roberto Rodríguez o Yuniel Rodríguez, i sette arrestati dalla DINTEL e dalla Procura Generale della Repubblica Dominicana?

 

Niente. Loro sono mercanti che approfittano di una licenza che stimola, tollerata e promossa dagli Stati Uniti, favorisce questi fatti criminali di traffico di persone, con la copertura delle legislazioni imperiali come la “Legge di Ajuste cubano”.

 

Nel maggio del 1999 ricordo che nella conferenza stampa che precedette la partita di Cuba contro gli Orioles di Baltimora, in quella città nordamericana, Luis Ulacia, “torpedero” di quella selezione nazionale rispose alla domanda: “Ai giocatori cubani non piacerebbe giocare nelle Grandi Leghe? Perchè glielo impediscono?”

 

Il camagüeyano rispose: "A noi sì piacerebbe, ma sono gli Stati Uniti che lo impediscono! Perchè per venire a giocare qui negli USA io dovrei lanciarmi in mare con un’ imbarcazione, lasciare la mia famiglia e cercare qualcuno che poi metta in mare i miei figli, negoziare con qualcuno, dargli denaro... perchè dovrei denigrare il mio paese e abbandonarlo?”

 

I giocatori, gli allenatori, le autorità sportive cubane devono - e lo sanno - perfezionare il nostro baseball per quello che rappresenta per il paese e che è nell’identità nazionale di questo popolo.

 

Senza dubbio per questa stessa cubanità non accetterebbero mai di rinunciare ai propri principi.

 

E in questo paese, bloccato e assediato dalla potenza più poderosa del pianeta, come disse il Comandante in Capo, il 4 maggio 1999 : “Non abbiamo mai preso un solo atleta a un solo paese del mondo e i nostro professori e istruttori hanno lavorato con migliaia di loro, in molti paesi...”.

 

 

Trafficanti

Processano  i trafficanti

di giocatori cubani

 

 

2 giugno 2012 - http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

 

Settimane fa abbiamo pubblicato un'analisi di Edmundo Garcia che denunciava la tratta di giocatori di baseball cubani attraverso la Repubblica Dominicana verso  gli Stati Uniti. Ora, questa notizia che arriva da Santo Domingo lo conferma.

 

Il procuratore del Distretto Nazionale ha richiesto misure coercitive per diverse persone accusate di far parte di una rete di traffico e tratta di giocatori di baseball cubani nel paese. Secondo il verbale, i membri dell' "organizzazione criminale" sono gli allenatore di baseball indipendenti, Edgar Mercedes, Pedro Delgado S., Manuel Antonio Azcona (il capo), Nilvio Antonio Cruz, Hector Enrique Evangelista Ferreira ed Ernesto Guidi Vega. Per i primi due è stata richiesta una garanzia finanziaria (un milione e 500mila pesos) e presentazione periodica, la detenzione preventiva per gli altri.

 

Secondo la richiesta di misure coercitive, gli imputati fungevano da finanziatori dei viaggi e utilizzavano terzi per realizzare le operazioni e guidare le lance, che arrivano a Cuba in forma clandestina per portare via gli atleti cubani, a cui poi venivano estorte ingenti somme di denaro, in base ai contratti che ottenevano con le squadre della Major League negli Stati Uniti.

 

 

Pianificazione dei viaggi

 

 

I procedimenti iniziano quando Raime Sharon Martinez (Coqui), cubano, recluta i giocatori della sua stessa nazionalità e li pone in contatto con Azcona, per la gestione del traffico, che anche sono coordinati da Delgado Sanchez e Juan Felipe (Picota), quest'ultimo arrestato a Cuba. Partecipa a tale attività anche Infante Ferreira, nella cui casa sono state trovate prove che lo compromettono col crimine. Il documento afferma che "è stato possibile stabilire che le attività criminali dell'imputato (Azcona) grazie all'intervento di un agente sotto copertura che diede denaro, per ottenere l'uscita d'imbarcazioni sia da che per Cuba". Si è registrato che ha offerto una tangente a un ufficiale in Montecristi, perché lasciasse passare un'imbarcazione.

 

Per le operazioni, Antonio Cruz é servito come capitano delle barche ed è stato responsabile della gestione operativa, nonché per reclutare gli altri capitani di altre navi.

 

Tra i giocatori che Azcona "ha tentato di trafficare" ci sono Raul Valdes (Filis de Filadelfia), Yerar Yoennis Sanchez e Yoennis Céspedes (Atléticos de Oakland), con cui Mercedes ha un contenzioso legale per un debito pari a 7 milioni di dollari.

 

Gli imputati sono stati arrestati in diverse parti del paese. La rete operava in tutto il territorio nazionale, in particolare nel Distretto. E'stata scoperta da un'indagine iniziata nel luglio 2011, dalla Divisione d'Intelligence Navale M-2, della Marina da Guerra Domenicana e del Centro d'Intelligence Contro il Crimine Organizzato (Cicco).

 

 

Cespedes ha negoziato il suo

contratto con Mercedes

 

 

Due dei leader finanziari delle operazioni sono Ernesto Enrique Guidi Vega "e un certo Luisito", che a loro volta sono finanziati da Edgar Mercedes, la cui partecipazione può essere determinata con un'intervista realizzata col giocatore Cespedes, che ha spiegato che Mercedes guadagnava il 22% del contratto stipulato con la Grande Lega.

 

Il dossier di 75 pagine esemplifica che la rete ha portato nel paese altri giocatori cubani. (Tratto da El tapón de las cinco)

 

Edmundo affermava il 10 marzo: "Secondo le fonti, in questo momento, c'é nella Repubblica Dominicana tra i 120 e 150 giocatori o prospecto cubane che non trovano la strada promessa verso le grandi leghe USA. Uno degli intervistati ha iniziato col fare una domanda: "Alle Grandi leghe degli Stati Uniti arriva solo 1 ogni 14 giocatori che giocano nel cosiddetto baseball organizzato o leghe professionistiche. Degli altri 13 ... Chi parla? Chi racconta il loro destino? ".

 

"Molti dei prospecto e giocatori e cubani (alcuni con una storia, come Kendry Morales) che sono giunti a Miami e ottenuto un permesso ("parole") delle autorità di immigrazione per rimanere negli Stati Uniti, devono poi andare nella Repubblica Dominicana con visti turistici violando una condizione del loro soggiorno. Una trasgressione in cambio di un presunto ritorno già contrattato per grandi  leghe; ritorno che probabilmente non accade o accadrà nella maggior parte dei casi. Risultato, che molti cubani sono stati bloccati nella Repubblica Dominicana, senza documenti per tornare negli Stati Uniti, senza contratto per lo sport professionistico e senza Cuba. In altre parole, senza i vecchi sogni e senza il loro paese, che cambiarono per la dura realtà di dover giungere, dopo gli allenamenti, a lavare le auto e altri mestieri di questo profilo per sbarcare un lunario di mera sopravvivenza. Di questo tema é difficile parlare; anche se non si vede ma così stanno le cose".

 

Procesan a traficantes de peloteros cubanos

Semanas atrás publicamos un análisis de Edmundo García que denunciaba la trata de peloteros cubanos a través de República Dominicana hacia Estados Unidos. Ahora esta noticia procedente de Santo Domingo viene a confirmarlo.

La fiscalía del Distrito Nacional pidió medidas de coerción a varias personas acusadas de formar parte de una red de tráfico y trata de peloteros cubanos hacia el país. De acuerdo con el expediente, los miembros de la “organización criminal” son el entrenador independiente de béisbol, Edgar Mercedes, Pedro Delgado S., Manuel Antonio Azcona (cabecilla), Nilvio Antonio Cruz, Héctor Evangelista Ferreira y Ernesto Enrique Guidi Vega. Para los dos primeros fue solicitada una garantía económica (un millón y 500 mil pesos) y presentación periódica; prisión preventiva para los demás.

Según la solicitud de medida de coerción, los imputados fungen como financiadores de los viajes y utilizan terceros para realizar las operaciones y capitanear las lanchas, que llegan al país de forma clandestina a traer a los deportistas cubanos, a quienes luego les cobran grandes sumas de dinero, atendiendo a los contratos que obtengan con los equipos de Grandes Ligas, en los Estados Unidos.

Planificación de viajes

Los trámites comienzan cuando Raime Martínez Sharon (Coqui), cubano, recluta los peloteros de su misma nacionalidad y los pone en contacto con Azcona, para los trámites de tráfico, que también son coordinados por Delgado Sánchez y Juan Felipe (Picota), este ultimo arrestado en Cuba. Asimismo participa en las actividades Ferreira Infante, en cuya casa se encontraron evidencias que le comprometen con el delito. El documento indica que “se pudo determinar las actividades criminales de dicho imputado (Azcona), debido a la intervención de un agente encubierto al cual hizo entrega de dinero, para conseguir la salida de embarcaciones tanto desde como hacia Cuba”. Se registra que ofreció soborno a un oficial en Montecristi, para que dejara pasar una embarcación.

Para las operaciones, Antonio Cruz sirvió como capitán de las embarcaciones y se encargó de la parte operativa, así como de contratar a los demás capitanes de otras naves.

Dentro de los peloteros que Azcona “ha tratado de traficar” se encuentran Raúl Valdés (Filis de Filadelfia), Yerar Sánchez y Yoennis Céspedes (Atléticos de Oakland), con quien Mercedes tiene un conflicto legal por una deuda ascendente a US$7 millones.

Los acusados fueron detenidos en distintos puntos del país. La red operaba en todo el territorio nacional, especialmente el Distrito. Fue descubierta por una investigación que inició en julio de 2011, por la División de Inteligencia Naval M-2, de la Marina de Guerra Dominicana y el Centro de Inteligencia Contra el Crimen Organizado (Cicco).

Céspedes negoció su contrato con Mercedes

Dos de los cabecillas financieros de las operaciones son Ernesto Enrique Guidi Vega “y un tal Luisito”, los que a su vez son financiados por Edgar Mercedes, cuya participación se pudo determinar con una entrevista realizada al pelotero Céspedes, quien explicó que Mercedes cobraría el 22% del contrato que consiguiera en Grandes Ligas. El expediente de 75 páginas tipifica que la red trajo al país otros jugadores cubanos. (Tomado de El tapón de las cinco)

Decía Edmundo el pasado 10 de marzo:

“Según las fuentes en este momento hay en República Dominicana entre 120 y 150 peloteros o prospectos cubanos que no encuentran el prometido camino hacia las grandes ligas de los Estados Unidos. Una de las personas consultadas empezó por hacer una interrogante: “A las Grandes Ligas de los EE.UU. llega solamente 1 de cada 14 peloteros que juegan en el llamado beisbol organizado o ligas profesionales. De los otros 13… ¿Quién habla? ¿Quién cuenta sus destinos?”.

“Muchos de los prospectos y peloteros cubanos (algunos con un historial, como Kendry Morales) que han llegado a Miami y obtenido un permiso (“parole”) de las autoridades migratorias para permanecer en los Estados Unidos, tienen que marcharse seguidamente a República Dominicana con visas de turistas violando una de las condiciones de su estadía. Una transgresión a cambio de un supuesto regreso ya contratados para las ligas mayores; regreso que por supuesto no ha sucedido ni sucederá en la mayoría de los casos. Resultado, que numerosos cubanos se han quedado trabados en República Dominicana, sin papeles para volver a los Estados Unidos, sin boleto para el deporte profesional y sin Cuba. O sea, sin los viejos sueños y sin su país, que cambiaron por la dura realidad de tener que llegar a trabajar después de los entrenamientos en la limpieza de autos y otros menesteres de este perfil para completar el dinero de su sobrevivencia allí. De este tema les cuesta hablar, pero la procesión va por dentro.”