Lincoln Diaz-Balart va vendendo Cuba

 

per conto di un futuro governo

 

 

 

9 febbraio 2012 - da Edmundo García http://cambiosencuba.blogspot.com/

 

 

Lincoln Diaz-Balart rinunciò al Congresso degli Stati Uniti quando gli mancava poco per arrivare ai 20 anni rieleggendosi a mansalva nel Distretto 21.

 

Anche se ha detto che era per meglio lottare per la libertà a Cuba nessuno, qui a Miami, se l'é bevuta e la gente dice che ci crederà quando Alex Rodriguez rinuncerà agli Yankees di New York perché preferisce giocare nel campionato di Hialeah. In Portorico c'é qualcosa di più che commenti: la stampa di là ha collegato Lincoln con fatti di corruzione.
 

Di tanto in tanto Lincoln Diaz-Balart appare dalla caverna mambisa di Perez Roura sostenendo un candidato alla politica locale, statale o nazionale, come ha fatto recentemente con Mitt Romney, con cui ha promesso di liquidare le rimesse e i viaggi a Cuba  dimostrando essere totalmente ignaro di ciò che vogliono i cubani del sud della Florida, della nuova Miami. Per non parlare dei nord americani che non permettono a nessuno di dirgli dove possono o non possono viaggiare.
 

Ma oltre a una riunioncella dell'organizzazione anticubana La Rosa Bianca qui, o un discorsetto bullo là, o una tirata su Radio mambí, ciò a cui realmente si dedica ora Lincol Diaz-Balart in Miami è difendere gli interessi dei conglomerati asiatici, a intorpidire l'opinione pubblica perché accetti i grandi casinò nella città e a dare vaselina perché passino le leggi in Tallahassee che beneficiano gli investimenti di capitalisti di Singapore, Taiwan, Malaysia e persino Hong Kong. L'ex congressista Lincoln Diaz-Balart è ora il fiammante consigliere, avvocato e lobbista del Gruppo Genting per gli investimenti a Miami. Il Gruppo Genting è un emporio del gioco, di origine malese, con interessi miliardari nel mondo intero e ha poco a che fare con i lavori, gli studi né con le assicurazioni dei cubani di Miami.
 

Se non fosse così imbarazzante, falso e servile, sarebbe molto simpatico sapere che Lincoln Diaz-Balart vende Cuba all'élite corporativa di tali società per conto di un futuro governo a L'Avana. Lincoln raccomanda ai capitalisti asiatici che, per ora, non mettano neppure un centesimo in Cuba, che aspettino che l'opposizione prenda il potere e instauri un governo che li benefici. Con il Coco Fariñas come Presidente, Yoani al Ministero degli Esteri e Elizardo Sánchez  elaborando una nuova costituzione, Lincoln vaticina che allora sì i capitali asiatici saranno al sicuro. Senza dimenticare, naturalmente, un progetto di legge di Antunez, Senatore da Placet, per rompere le relazioni con la Cina, o la promessa dell'Emendamento Macho Rico per vietare i viaggi in Russia e Venezuela.


Una delle due cose: o Lincoln Diaz-Balart ritiene che questi investitori sono stupidi, o sta facendo un'altra delle sue piroette da vecchio camaleonte batistiano. In qualunque modo, l'ex congressista neppure qui é stato originale, perché alcuni dicono che il defunto Jorge Mas Canosa, primo presidente della ugualmente camaleontica
Fondazione Nazionale Cubano Americana, prometteva costeggiare l'isola in una nave da crociera piena di negozianti, dalla quale lui andava mostrando punti della costa cubana dove avrebbero potuto costruire i loro grattacieli.

 

Una storia il cui esito solo qualcuno sta ancora aspettando.