Questo lunedì, il portavoce del National Security Council degli Stati Uniti, Tommy Vietor ha espresso l'appoggio del governo degli Stati Uniti alle azioni provocatorie che, contro la visita di Papa Benedetto XVI, sono state eseguite a L'Avana in questo fine settimana dalle cosiddette Dame in bianco.

Richiama l'attenzione che da un ente che coordina le questioni strategiche in politica estera, difesa e intelligence si sostenga ciò che Vietor ha chiamato "tranquilla dignità" di queste signore.

Ma indagando sulle organizzazioni che appaiono sul retro delle maschere con la faccia della defunta appartenente alle "Dame in bianco",
Laura Pollan, che tanta sorpresa ed indignazione ha provocato tra i lettori del web a Cuba, dopo la sua apparizione in diversi blog e nel sito Cubadebate, abbiamo trovato alcuni interessanti fili che potrebbero spiegare ciò che è accaduto.

Sul retro delle maschere appare, accanto al logo della produttrice di questi gadget, Mask-Arade, l'identità dell' "organizzazione umanitaria" Christian Outreach for Relief & Development  (Cord) e il motto Facing up to peace (Di fronte alla pace).

Facing up to peace è una campagna congiunta che Mask-arade e Cord hanno lanciato, nel giugno 2011, per "finanziare il lavoro Cord con le persone colpite dalla guerra e conflitti violenti in Africa e in Asia, tra cui migliaia di bambini rifugiati che sono fuggiti dal genocidio in Darfur" con una percentuale sulle vendite di maschere di personaggi famosi come il comico televisivo britannico Chris Tarrant.

Sarebbe interessante sapere come reagirebbe Tarrant e le altre persone che hanno creduto di stare aiutando un così nobile fine se sapessero che parte del loro sforzo ha cambiato rotta ed é finito per dirigersi verso Cuba, dove l'unica guerra, finora, è l'aggressione psicologica effettuata dalle agenzie della sovversione degli Stati Uniti contro l'isola per giustificare il
blocco genocida, che, tra le altre cose, ostacola l'accesso ai farmaci e agli alimenti ai bambini cubani.

 

Il fatto che sia un comico il promotore di Facing up to peace è in linea anche con l'idea di associare questi tipi di prodotti a feste, scherzi e divertimenti e non a persone morte come si é grottescamente cercato di fare con il volto di Laura Pollan.

Forse un indizio per trovare la causa di questo scostamento risiede nel fatto che, come informa l'Agenzia degli Stati Uniti per l'Assistenza allo Sviluppo
(USAID), il governo degli Stati Uniti è tra i più importanti finanziatori di Cord, alla quale ha dato, solo nel 2009, 1228941 dollari.

Ancora una volta dietro la maschera esce l'orecchia pelosa della sporca indegnità del governo degli Stati Uniti e dei suoi tirapiedi dai modi turpi che, come Frankenstein, finiscono per danneggiare il loro creatore.

 

 

Damas de blanco: Detrás de la máscara está el majá
Iroel Sánchez


Este lunes, el portavoz del Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos, Tommy Vietor, expresó el respaldo del gobierno norteamericano a las acciones provocativas que contra la visita del Papa Benedicto XVI ejecutaron en La Habana este fin de semana las denominadas Damas de blanco.

Llama la atención que desde una entidad que coordina los asuntos estratégicos en política exterior, defensa e inteligencia se respalde lo que Vietor denominó “tranquila dignidad” de estas señoras.

Pero profundizando en las entidades que aparecen en el reverso de las máscaras con el rostro de la fallecida integrante de las “Damas de blanco“, Laura Pollán, que tanta sorpresa e indignación han provocado entre lectores de la web en Cuba, tras su aparición en varios blogs y el sitio Cubadebate, hemos encontrado algunos hilos interesantes que pudieran explicar lo sucedido.

En el reverso de las máscaras se muestra, junto al logo de la productora de esos artilugios, Mask-arade, la identidad de la”organización humanitaria” Christian Outreach for Relief & Development (Cord) y el lema Facing up to peace (de cara a la paz).

Facing up to peace es una campaña conjunta que Mask-arade y Cord lanzaron en junio de 2011 para “financiar la labor de Cord con las personas afectadas por la guerra y los conflictos violentos en África y Asia, incluyendo a miles de niños refugiados que huyeron del genocidio en Darfur” con un porcentaje de las ventas de máscaras de celebridades como el comediante de la televisión británica Chris Tarrant.

Sería interesante conocer cómo reaccionarían Tarrant y otras personas que han creído estar ayudando a un fin tan noble si supieran que parte de su esfuerzo cambió de rumbo y terminó viajando hacia Cuba, donde la única guerra hasta ahora es la agresión sicológica que realizan las agencias de subversión norteamericanas contra la Isla para justificar el bloqueo genocida que, entre otras cosas, obstaculiza el acceso a medicinas y alimentos a los niños cubanos. El hecho de que sea un comediante el promotor de Facing up to peace es coherente además con la idea de asociar este tipo de productos a fiestas, burlas y diversión y no a personas fallecidas como se ha pretendido hacer grotescamente con el rostro de Laura Pollán.

Quizás una pista para encontrar la causa de este desvío esté en el hecho de que, según informa la Agencia de los Estados Unidos para la Ayuda al Desarrollo (USAID), el gobierno norteamericano está entre los principales financistas de Cord, a la que aportó, sólo en el año 2009, 1 228 941 dólares.

Una vez más detrás de la máscara sale la oreja peluda de la sucia indignidad del gobierno norteamericano y sus adláteres de torpes maneras que, como Frankenstein, terminan dañando a su creador.