Obama sperpera milioni in

trasmissioni illegali contro Cuba

 

 

 

13 novembre 2012 - Omar Perez Solomon http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

 

Da quando è arrivato alla Casa Bianca, nel gennaio 2008, Barack Obama ha continuato le politiche aggressive sviluppate dalle precedenti amministrazioni USA contro Cuba, con l'uso di una via che cerca di distruggere la rivoluzione cubana mediante un blocco economico ancora più ferreo, se fosse possibile, le pressioni e minacce provenienti dall'estero, tra cui l'aggressione militare e di una seconda via, che oggi ha una forza maggiore, con l'obiettivo, nelle parole di Fidel Castro del 26 luglio 1995, "di penetrarci, ammorbidirci, creare tutti i tipi di organizzazioni controrivoluzionarie e destabilizzare il paese, quali che siano le conseguenze."

Le Tecnologie dell'Informazione e le Comunicazioni sono il mezzo principale utilizzato dall'imperialismo per promuovere la sovversione, rivolta soprattutto ai giovani, religiosi, comunità scientifica ed accademica, università, lavoratori autonomi e altri settori della società.

Il 13 aprile 2009, l'amministrazione yankee ha emesso un memorandum che tra altre misure, autorizza le imprese USA di servizio TV e radio via satellite, ad avviare le operazioni necessarie per offrire il servizio ai clienti a Cuba, senza il consenso delle autorità cubane. Usano anche materiali audiovisivi prodotti dalla TV governativa appositamente progettata contro Cuba (Radio e TV Marti) mediante supporti digitali.

Aggiunto a questo, nei primi quattro anni di amministrazione Obama si é prodotta un'escalation nelle trasmissioni radiofoniche e televisive illegali contro Cuba, raggiungendo una cifra di 2127 ore settimanali in media su 30 diverse frequenze, causando interferenze alle stazioni cubane. In totale, il denaro pubblicamente richiesto dalla Casa Bianca al Campidoglio per finanziare Radio/TV Martí supera i 30 milioni di dollari l'anno, senza contare altri bilanci che forse portano l'etichetta di segreto.

Nel dibattito della Prima Commissione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite su "I progressi nel campo dell'informazione e delle telecomunicazioni nel contesto della sicurezza internazionale", realizzato presso le Nazioni Unite, il 6 novembre scorso, la delegata cubana Yadira Ledesma ha detto che "le trasmissioni illegali di radio e televisione contro Cuba non emettono informazioni, ma falsificano e distorcono con fini destabilizzatori e di sovversione e colpiscono il normale funzionamento dei servizi di radiocomunicazioni", come ad esempio le frequenze per la radiodiffusione, radioamatori, compiti di protezione civile e comunicazioni tra navi e aerei.

L'amministrazione Obama ignora i ripetuti appelli all'attenzione al governo degli Stati Uniti da parte dell'
Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, organismo delle Nazioni Unite, che ha ribadito che gli Stati Uniti violano le norme a cui sono soggetti per invadere il territorio cubano con frequenze radioelettriche inviate da aerei, che cercano di interferire canali tv e frequenze radio in onde medie e FM che si trovano in servizio sull'isola.

Voglio attirare l'attenzione che l'uso di aerei per le trasmissioni illegali, costituisce una delle azioni più provocatorie e pericolose. Una misura come questa è stata presa, in precedenza, in situazioni di guerra, come Vietnam e Iraq, e significa una chiara violazione della sovranità cubana.

Diversi esperti USA ritengono che le trasmissioni radio e televisive contro Cuba sono un business che non solo opera contro Cuba, ma anche contro le leggi e l'economia degli Stati Uniti. E' costata più di 600 milioni di $ ai contribuenti USA ed in realtà beneficia elementi della mafia anti cubana, tra cui membri del Congresso di origine cubana.

Ricordo che l'anno scorso il sito
CubamoneyProject ha pubblicato in 813 pagine, l'elenco dei "giornalisti e collaboratori" contrattati, tra il 2003 e il 2010, dall'Ufficio delle Trasmissioni verso Cuba (OCB per il suo acronimo in inglese), per realizzare lavori di propaganda contro isola, dalle mal chiamate Radio e TV Martí, sfidando la legge federale che proibisce severamente influenzare, con la propaganda ufficiale, l'opinione pubblica degli Stati Uniti e in violazione di principi professionali come l'imparzialità e l'obiettività.

Il coro mediatico era ben variato in quanto a voci, anche se con la logora melodia della propaganda anticubana, perché ai giornalisti legati all'Herald come Pablo Alfonso, Wilfredo Cancio, Olga O'Connor e
Carlos Alberto Montaner, si aggiungevano altri di diversi media, tra cui Juan Manuel Cao e Miguel Cosio di Canale 41, Ninoska Perez, di Radio Mambi, e molti altri giornalisti che hanno lavorato nel Diario de Las Américas e nelle stazioni di Telemundo e Univision.

Numerosi sondaggi condotti dallo stesso governo yankee, hanno rivelato che la televisione anticubana è praticamente fuori dall'etere a causa della quasi nulla audience dentro Cuba, per l'efficace interferenza raggiunta dai tecnici cubani, mentre si mantiene un basso profilo nella recezione di Radio Martì.

Perché il presidente Obama non prende sul serio le raccomandazioni dei congressisti e specialisti del settore, e di Agenzie di stampa come AP e del New York Times - che in nulla simpatizza con la Rivoluzione cubana - che reclamano la disconnessione delle emittenti cubane?

Anche se il portavoce e addetto stampa dell'Ambasciata degli Stati Uniti in Spagna, Jeffrey Galvin,  ha segnalato l'8 novembre scorso nella Casa de America di Madrid, che per quanto riguarda le relazioni con Cuba vi è una politica di riavvicinamento, dubito molto che Obama cambi la sua politica nei confronti di Cuba nel suo secondo mandato, e continuerà a rendersi ridicolo al fallire delle trasmissioni radio-tv contro Cuba.

 

 

Obama despilfarra millones en transmisiones ilegales contra Cuba

Omar Pérez Salomón

Desde que llegó a la casa blanca, en enero de 2008, Barack Obama ha dado continuidad a la política agresiva desarrollada por los sucesivos gobiernos de Estados Unidos contra Cuba, con el empleo de un carril que pretende destruir a la Revolución Cubana mediante un bloqueo económico todavía más férreo si fuera posible, las presiones y amenazas desde el exterior, incluyendo la agresión militar y un carril dos que hoy toma una mayor fuerza con el objetivo, como dijera Fidel Castro el 26 de julio de 1995, “de penetrarnos, reblandecernos, crear todo tipo de organizaciones contrarrevolucionarias y desestabilizar el país cualesquiera que sean las consecuencias”.
Las Tecnologías de la Información y las Comunicaciones constituyen el medio fundamental utilizado por el imperialismo para fomentar la subversión, dirigida en especial a la juventud, religiosos, comunidad científica y académica, universidades, cuentapropistas y otros sectores de la sociedad.
El 13 de abril de 2009, la administración yanqui emite un memorando que entre otras medidas, autoriza a las empresas estadounidenses de servicio de televisión y radio por satélite, a comenzar las transacciones necesarias para ofrecer el servicio a los clientes en Cuba, sin el consentimiento de las autoridades cubanas. También emplean materiales audiovisuales generados por la TV gubernamental especialmente concebida contra Cuba (Radio y Tv Martí) mediante soportes digitales.
Sumado a ello, en los primeros cuatro años de gobierno de Obama se produjo una escalada en las transmisiones de radio y televisión ilegal contra Cuba, que alcanzó una cifra de 2127 horas semanales como promedio por 30 diferentes frecuencias, provocando interferencias a las estaciones cubanas. En total, el dinero públicamente solicitado por la Casa Blanca al Capitolio para financiar a Radio/TV Martí supera los 30 millones de dólares cada año, sin contar otros presupuestos que quizás lleven la etiqueta de secreto.
En el debate de la Primera Comisión de la Asamblea General de la ONU sobre “Los avances en la esfera de la información y las telecomunicaciones en el contexto de la seguridad internacional”, realizado en la Organización de Naciones Unidas, el pasado 6 de noviembre, la delegada cubana Yadira Ledesma aseguró que, “las transmisiones ilegales de radio y televisión contra Cuba no emiten información, sino que la falsifican y tergiversan con fines desestabilizadores y de subversión y afectan el normal funcionamiento de los servicios de radiocomunicaciones”, como es el caso de frecuencias destinadas al servicio de radiodifusión, radioaficionados, tareas de la defensa civil y comunicaciones entre naves y aeronaves.
La administración de Obama desconoce las reiteradas llamadas de atención realizadas al gobierno de Washington por la Unión Internacional de Telecomunicaciones, organismo de la ONU, que ha reafirmado que Estados Unidos viola las normas a las que está sujeta por invadir el territorio cubano con frecuencias radioeléctricas enviadas desde aeronaves, que pretenden interferir canales de televisión y frecuencias de radio en ondas medias y FM que se encuentran en servicio en la isla.
Llamo la atención que el despliegue de aviones para las trasmisiones ilegales, constituye una de las acciones más provocativas y peligrosas. Una medida como esta solo se ha tomado anteriormente durante situaciones de guerra, como Vietnam e Irak, y significa una clara violación de la soberanía cubana.
Varios especialistas estadounidenses consideran que las transmisiones de radio y televisión contra Cuba es un negocio que no sólo opera contra la isla sino contra la legislación y la economía de Estados Unidos. Ha costado más de 600 millones de dólares a los contribuyentes norteamericanos y en realidad beneficia a elementos de la mafia anticubana, incluidos congresistas de origen cubano.
Recuerdo que el año pasado el sitio CubamoneyProject publicó en 813 páginas, el listado de los “periodistas y colaboradores” contratados entre 2003 y 2010 por la Oficina de Transmisiones hacia Cuba (OCB por sus siglas en inglés), para realizar labores de propaganda contra la Isla, desde las mal llamadas Radio y TV Martí, desafiando la ley federal que prohíbe terminantemente influir con propaganda oficial en la opinión pública de los Estados Unidos y vulnerando principios de la profesión como la imparcialidad y la objetividad.
El coro mediático era bien variado en cuanto a voces, aunque con la misma gastada melodía de la propaganda anticubana, pues a los periodistas vinculados al Herald como Pablo Alfonso, Wilfredo Cancio, Olga O’Connor y Carlos Alberto Montaner, se añadían otros de diferentes medios, entre ellos, Juan Manuel Cao y Miguel Cosío del Canal 41, Ninoska Pérez, de Radio Mambí, así como otros muchos reporteros que laboraban en el Diario de Las Américas y las emisoras Telemundo y Univisión.
Varios sondeos realizados por el propio gobierno yanqui, revelaron que la televisión anticubana está prácticamente fuera del aire debido a la casi nula teleaudiencia dentro de Cuba, por la eficaz interferencia lograda por los técnicos cubanos, mientras se mantiene en un bajo perfil la recepción de la RM.
¿Por qué el presidente Obama no toma en serio las recomendaciones de congresistas y especialistas en la materia, y de Agencias de prensa como la AP y el periódico The New York Times – que en nada simpatizan con la Revolución Cubana - que reclaman la desconexión de las emisoras anticubanas?.
Aunque el portavoz y jefe de prensa de la embajada de Estados Unidos en España, Jeffrey Galvin, señaló el 8 de noviembre pasado en la Casa de América en Madrid, que respecto a las relaciones con Cuba existe una política de acercamiento, dudo mucho que Obama cambie su política hacia la mayor de las Antillas en su segundo mandato, y seguirá haciendo el ridículo al fracasar las transmisiones radiotelevisivas contra Cuba.

 

 

 

"Radio Martí": l'impotenza della potenza

 

 

 

7 febbraio 2012 - Omar Perez Solomon http://lapupilainsomne.jovenclub.cu/

 

 

Uno dei disegni di legge che più preparazione, analisi e discussione hanno avuto alla Camera e Senato degli Stati Uniti è senza dubbio quello presentato, nei primi anni '80 del secolo scorso, che prevedeva la creazione, finanziamento e gestione da parte del governo USA di una stazione radio destinata a trasmettere esclusivamente verso Cuba.

Lo stesso presidente Ronald Reagan firmò l'ordine esecutivo 12323, il 22 settembre 1981, con il quale creava la "Commissione Presidenziale per la Radiodiffusione verso Cuba" che aveva come scopo di analizzare la creazione di un nuovo "servizio radio" specificatamente diretto verso Cuba. Va notato che uno dei suoi membri era Jorge Mas Canosa, presidente dell'organizzazione controrivoluzionaria e terrorista
Fondazione Nazionale Cubano Americana.

I progetti di legge presentati furono trattati da diversi sottocomitati e comitati di entrambe le camere, durante l'anno 1982, che convocarono numerose audizioni pubbliche in cui relazionarono esperti di programmazione radio, politiche internazionali, ingegneria, membri di varie associazioni delle emittenti, insieme a funzionari del governo degli Stati Uniti.

Nel maggio 1985, dopo un tortuoso cammino  di controversie giuridiche formali, vi fu l'avvento della stazione radio anticubana con il nome dell'apostolo dell'indipendenza di Cuba, materializzando una nuova aggressione alla sovranità dello spazio radioelettrico cubano.

Hanno pensato che queste trasmissioni sarebbero state efficaci come quelle fatte da Radio Europa Libera e Radio Libertà ai paesi dell'Europa orientale, nel senso di promuovere la sovversione politico ideologica per distruggere la Rivoluzione cubana.

Dopo quasi 27 anni di fallimentari trasmissioni della mal denominata Radio Marti  verso Cuba da parte di cinque amministrazioni degli Stati Uniti, si mostra manifesta  l'impotenza della potenza più poderosa del mondo, a realizzare i suoi obiettivi imperiali in relazione a Cuba. Tale è l'arroganza che ignorano i ripetuti richiami al governo di Washington da parte dell'
Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, un'agenzia delle Nazioni Unite.

In questi giorni, la Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni, tenutasi a Ginevra, ha ribadito che gli Stati Uniti violano le norme, a cui sono soggetti, per invadere il territorio cubano con radiofrequenze inviate da un
aereo, che interferiscono con canali televisivi e frequenze radio a onde medie e FM che sono in servizio nell'isola.

L'impiego di aerei per le trasmissioni illegali è una delle azioni più provocatorie e pericolose. Una misura come questa è stata presa, in precedenza, in situazioni di guerra, come Vietnam e Iraq, e significa una chiara violazione della sovranità cubana.

Le trasmissioni di "Radio e TV Martí" da un aereo cominciarono nell'agosto 2004 sino ai nostri giorni, spendendo una notevole quantità di denaro dei contribuenti statunitensi. Ogni emissione contro Cuba costa più di 100000 $. Tali emissioni sono finanziate con un budget approvato dal Congresso, USA, che quest'anno fiscale prevede più di 30 milioni di $.

In oltre cinque decenni, le sanzioni e le restrizioni economiche contro Cuba sono state accompagnate da operazioni diversive e iniziative per creare, finanziare e gestire una quinta colonna contro l'ordine costituzionale cubano.

L'emissione di trasmissioni radio e televisive verso Cuba dal territorio degli Stati Uniti, che oggi raggiunge più di 2000 ore settimanali di programmazione  anticubana, compresi interventi che invocano atti terroristici, è stata una vera e propria guerra in ordine tecnico, diplomatico e di intelligence, in cui la potenza imperiale ne ha fatto le spese, dal momento che, ogni giorno, si neutralizza il segnale televisivo del nemico nelle sue diverse forme e si mantiene un basso profilo di ricezione della RM.

Forse è per questo che l'attuale amministrazione di Barack Obama insiste nell'incrementare queste trasmissioni, nonostante le accuse della Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni.