Per fronteggiare la carenza di personale medico nelle zone più remote del Paese, 4000 medici cubani raggiungeranno il gigante sudamericano nei prossimi mesi.
 

Quattromila medici cubani arriveranno nei prossimi mesi in Brasile per far fronte alla cronica carenza di dottori nelle regioni più remote del gigante sudamericano. Lo ha annunciato oggi il ministero della Salute di Brasilia, precisando che i medici cubani opereranno in 701 città del Nord e del Nordest che non sono state scelte da medici brasiliani.

L'accordo, che nasce sotto gli auspici dell'Organizzazione panamericana della Salute, era stato siglato nel maggio scorso dai ministri degli Esteri brasiliano, Antonio Patriota, e da quello cubano, Bruno Eduardo Rodriguez.

«Si tratta di una cooperazione dal grande potenziale alla quale attribuiamo un valore strategico», ha detto in quella occasione Patriota. I negoziati per l'invio di medici cubani in Brasile erano cominciati nel gennaio 2012, in occasione della visita all'Avana della presidente brasiliana
Dilma Rousseff, che il mese scorso, dopo le violente proteste di piazza contro le carenze nei settori sanitario, scolastico e dei trasporti, ha lanciato il programma federale "Mais Medicos" (Più Medici).

 

Già dalla prossima settimana il Brasile disporrà della collaborazione di 400 professionisti cubani, altri 2mila medici arriveranno entro il 4 ottobre, seguito dal resto entro novembre.

 

Il governo brasiliano pagherà alla Ops l’equivalente dello stipendio offerto ai 1700 medici brasiliani e stranieri già operanti nel programma “Mais Medicos”, circa 4mila dollari al mese, che l’Organizzazione trasferirà al governo di Cuba. Non e’ stato reso noto quale percentuale dello stipendio verrà trasferita dal governo dell’Avana ai medici cubani, che riceveranno direttamente dalle amministrazioni delle città dove lavorano un sostegno finanziario per cibo e alloggio. L’accordo, valido fino al febbraio 2014, contempla un versamento alla OPS di 511 milioni di reais, circa 156 milioni di euro.

Il governo cubano è particolarmente fiero del proprio sistema sanitario ed esporta attualmente circa 40mila medici all'estero, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. L'accordo più importante è quello con il Venezuela, che ricambia con importanti forniture di petrolio all'isola.