Religiosi esigono il ritorno

dei Cinque antiterroristi

 

 

16 settembre 2013 - Michel Varona www.granma.cu

 

 

Religiosi di differenti credo e la popolazione in generale de L’Avana hanno ratificato la loro volontà di  continuare la lotta per il ritorno immediato dei quattro antiterroristi cubani ancora ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti dal 1998.

 

Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Fernando González, Ramón Labañino e René González furono arrestati e condannati ad enormi reclusioni per aver  allertato il loro paese dei piani di azioni violente  organizzate dai gruppi d’estrema destra, nemici di Cuba, da Miami.

 

René González,  ha scontato 13 anni di prigione e uno e mezzo di libertà vigilata  e con la rinuncia alla cittadinanza statunitense ha ottenuto  il ritorno a Cuba.

 

Durante una manifestazione realizzata nell’area sociale  del progetto socio-culturale “Cabildo Quisicuaba”, nel quartiere Los Sitios,  lui e  i familiari dei suoi quattro  compagni  hanno ricevuto l’appoggio delle differenti denominazioni religiose.

 

L’incontro e stato organizzato dalla Soka Gakkai di Cuba, Società per la creazione dei valori, e la sua direttrice generale, Joannet Delgado,  ha dichiarato a Prensa Latina che “come buddista è un orgoglio avere l’opportunità d’esprimere in maniera assoluta   il nostro appoggio alla causa dei Cinque”. 

 

“Manifestiamo il nostro sincero umanesimo perchè capiamo  la sofferenza delle persone e dei loro familiari, soprattutto madri, mogli   figli degli antiterroristi reclusi. Siamo di fronte ad una situazione profondamente disumana e vogliamo alzare le nostre voci  in qualsiasi luogo per denunciare questi fatti e far sì che questi fratelli tornino al più presto a casa”, ha detto.

 

Oden Marichal, canonico reverendo ha sottolineato che tutto quello che l’impero costruisce per dominare è basato sulla menzogna, mentre  i Cinque hanno sempre lottato con la verità.

 

“I Cinque non sono un numero: è una causa che ha unito i cubani nella lotta contro il terrorismo, che è la battaglia contro la guerra e la ricerca della pace mondiale”, ha detto ancora.