HOME AMERICA LATINA
 

 

 

 

Il popolo boliviano è unito ad Evo

 

24.5.2013  - Laura Bécquer Paseiro www.granma.cu

 

Se alcuni settori del potere vincolati alla Centrale Operaia Boliviana (COB) volevano debilitare il governo di Evo Morales, hanno commesso un grave errore.

 

Le misure di pressione disposte dopo 15 giorni di sciopero hanno avuto l’effetto contrario: lontane dal debilitare il Presidente e la Rivoluzione Democratica e Culturale guidata dal 2005, li hanno rinforzati ulteriormente ed hanno messo in evidenza il crescente appoggio popolare su cui conta questo governo.

 

In un “Cabildo Patriottico” in appoggio al Governo, effettuato ieri, giovedì 23 a La Paz, il presidente ha reiterato il suo impegno con i più sfortunati.

 

Alle migliaia di rappresentanti delle organizzazioni sociali di tutto il paese, riuniti in suo appoggio, Morales ha detto: “Questa è la vera COB che lotta per il suo popolo e contro l’imperialismo nordamericano”.

 

A proposito delle domande sindacali di aumentare le pensioni ad alcuni settori già privilegiati, includendo una modifica della legge sulle pensioni, il capo dello Stato ha commentato che: “Questo non è possibile, perchè le nostre riserve si ridurrebbero considerevolmente. Per noi sarebbe stato facile accettare le domande, soprattutto adesso che comincia la campagna elettorale, ma non pensiamo nelle elezioni, pensiamo alle nuove generazioni di boliviani”, ha sottolineato.

 

Morales ha accusato alcuni dirigenti sindacali d’essere al servizio dell’impero a detrimento delle masse lavoratrici e alla ricerca di benefici personali.

 

Quello che è avvenuto nelle ultime settimane in Bolivia mette in evidenza che alcuni gruppi sindacali pongono i loro interessi al disopra della classe operaia, alla quale si devono.

 

Il loro fallimento è dovuto principalmente a quei settori che sono stati umiliati per anni e che hanno ripreso il ruolo d’avanguardia che gli corrisponde nel processo di cambio e che serrano le fila contro l’ingiustizia e attorno ad Evo Morales.