Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha respinto oggi le dichiarazioni del capo della diplomazia statunitense, John Kerry, nelle quali ha qualificato l’America Latina come “patio posteriore” del suo paese.
In un atto prima di partire per Perù per il Vertice dell’Unione delle Nazioni Sud-Americane per analizzare la situazione in Venezuela, il mandatario ha assicurato che chiederà al plenum dei capi di Stato una dichiarazione di ripudio a questo pronunciamento.
“Condanniamo e ripudiamo e non permetteremo mai più che Bolivia ed America Latina siano il patio posteriore degli Stati Uniti”, ha detto Morales nell’omaggio per i 122 anni di creazione della Scuola Militare dell’Esercito.
Morales ha considerato che la qualifica di patio posteriore data da Kerry alle nazioni dell’area presso il Congresso del suo paese è umiliante ed offensiva, ma, contemporaneamente, fortifica la dignità, l’unità e l’uguaglianza delle nazioni latinoamericane.
“Ci dicano paesi piccoli, sottosviluppati, in via di sviluppo, non importa quale sia la nostra situazione economica sociale; ma al di sopra di questa situazione c’è la dignità e l’orgoglio della nostra patria, che stiamo cambiando in poco tempo”, ha affermato.
Il governante ha ricordato che il suo paese ha smesso di essere patio posteriore degli Stati Uniti, grazie alla liberazione economica, alla nazionalizzazione degli idrocarburi ed alla lotta dei movimenti sociali.
“Prima, l’ambasciata statunitense in Bolivia decideva chi era il comandante delle forze armate, della Polizia, del ministero di Governo. Gli ex comandanti di quei tempi dovevano avere un avallo dell’ambasciata. Tutto ciò è terminato e pensano ancora che siamo il patio posteriore”, ha concluso.