Nuestra America - CELAC

 

 

Punti importanti della Dichiarazione di

Santiago del Vertice della CELAC

 

 

  29.01.2013 - da www.cubadebate.cu

 

 

Il primo Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) che ha riunito 33 paesi dell’area, si è concluso lunedì 28 gennaio con la Dichiarazione di Santiago, un documento di accordi, i cui punti centrali sono i seguenti:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il presidente di Panama propone alla CELAC di adottare una bandiera

 

30.01 - Il presidente di Panama, Ricardo Martinelli, ha proposto alla Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) di creare una bandiera che rappresenti i 33 paesi che formano questa entità regionale.

Parlando nel primo Vertice della CELAC, appena terminato, ha detto che: “Questa bandiera sarebbe una mostra che siamo una regione unita e integrata che ha la sua propria agenda”.

Martinelli ha anche pianificato la possibilità di lavorare in campagne di promozione turistica congiunte tra i paesi dei Caraibi, perchè ognuno non litighi con il proprio vicino e perchè così i turisti potranno visitare vari paesi nello stesso viaggio, ne saranno avvantaggiati e potranno usufruire dei vantaggi competitivi di ognuno.

Inoltre Martinelli ha espresso il desiderio che il suo paese possa sommarsi presto alla Alleanza del Pacifico, un blocco nel quale ora Panama è osservatore, ed ha aggiunto che la ratificazione degli accordi di libero commercio che Panama sta negoziando con vari paesi, può essere un impulso definitivo per sommarsi all’Alleanza formata da Cile, Perù, Colombia e Messico, le cui economie sono molto vigorose, ha affermato.

- Sottolineiamo che l’inizio del funzionamento della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) costituisce una pietra miliare nella storia dell’America Latina e dei Caraibi, dal momento che riunisce in forma permanente i 33 paesi della regione, in un meccanismo di dialogo ed accordo che si va conformando come un forum ed un attore politico, per avanzare nel processo di integrazione politica, economica, sociale e culturale, per ottenere il necessario equilibrio tra l’unità e la diversità.

 

- Esprimiamo la nostra più profonda e fraterna solidarietà col popolo venezuelano ed il suo Presidente, Hugo Chavez Frias, a chi auguriamo il più rapido e completo recupero.

 

- Consideriamo che l’unità e l’integrazione della nostra regione deve essere costruita gradualmente, con rispetto al pluralismo ed al diritto sovrano di ognuno dei nostri popoli per scegliere la sua forma di organizzazione politica ed economica.

 

- Riaffermiamo che la democrazia, lo sviluppo sostenibile ed il rispetto di tutti i diritti umani civili e politici, economici, sociali e culturali, nel loro carattere universale, indivisibile ed interdipendenti, compreso il diritto allo sviluppo, sono intimamente relazionati e si rafforzano mutuamente.

 

- Reiteriamo l’appoggio al processo di dialogo che si porta a termine tra il Governo della Colombia e le FARC, destinato a mettere fine ad un conflitto interno che da più di 50 anni ha colpito lo sviluppo politico, sociale ed economico di questa nazione gemella ed auguriamo il successo all’iniziativa, affinché conduca ad un accordo per il bene del popolo colombiano.

 

- Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la situazione in Siria. Manteniamo la speranza che si giunga ad un accordo pacifico e duraturo, senza un’indebita interferenza estera, nella grave crisi che esiste in questo paese.

 

- Sottolineiamo il carattere latinoamericano e caraibico di Porto Rico (…)–Respingiamo fermamente le valutazioni, le liste e le certificazioni unilaterali ed illegittime che fanno alcuni paesi sviluppati e che colpiscono i paesi della regione, in questione, quelle che si riferiscono al terrorismo, al narcotraffico, alla tratta di persone ed altre di carattere simile.

 

- Speriamo di potere conformare, gradualmente, uno spazio regionale dell’energia.

 

- Rileviamo gli sforzi fatti dagli Stati membri, tanto a livello nazionale come regionale, per avanzare nel confronto del problema mondiale delle droghe.

 

- Sottolineiamo la vitale importanza che hanno gli studi e la riflessione sui risultati e sulle limitazioni delle politiche attuali per affrontare detti problemi (la lotta contro il narcotraffico) e l’identificazione di strategie più efficaci per affrontare le sfide che rappresenta detto fenomeno per i nostri paesi.

 

- Riaffermiamo l’importanza di avere una voce regionale forte ed influente che permetta di riflettere il crescente peso delle economie emergenti nello sviluppo e nell’economia mondiale, assicurando una rappresentazione equa di tutti i paesi membri nelle istituzioni finanziarie internazionali. –Sebbene siano benvenute le misure che permettano di stimolare le economie sviluppate, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’espansione monetaria in questi paesi ed i suoi effetti sulla regione.

 

- Enfatizziamo la necessità di continuare col processo di riforma dell’agricoltura accordato nell’incontro in Uruguay e raccolto nel mandato agricolo di Doha.

 

- Ringraziamo la Repubblica dell’Ecuador per accogliere la Presidenza Pro Tempore della CELAC nell’anno 2015 e la celebrazione del IV Vertice della CELAC.

 

 

Si conclude il I Vertice

della CELAC
 

Comunicati Speciali sul blocco contro Cuba e le Malvine

 

 

  29.01.2013 - www.granma.cu

 

 

In una coincidenza storica di grande simbolismo politico, la fine del I Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) ed il passaggio della Presidenza Pro Tempore a Cuba, sono coincisi con la commemorazione del 160º anniversario del natalizio di José Martí, il cubano universale che ebbe la visione di un’America Latina unita dal Río Bravo alla Patagonia.

 

I presidenti ed i capi delle delegazioni hanno approvato la Dichiarazione di Santiago che stabilisce come priorità del lavoro la difesa di un approccio multilaterale, la pace e l’inclusione sociale, riferisce PL.

 

Alla chiusura del I Vertice è stato firmato suddetto documento costituito da 73 punti con l’obiettivo di consolidare l’integrazione politica, economica, sociale e culturale.

 

 

CELAC: una sola voce

 

 

L’ultima giornata del I Vertice della CELAC è stata segnata dagli interventi di vari presidenti e capi delle delegazioni presenti, durante i quali l’America Latina ed i Caraibi hanno alzato una sola voce per discutere temi essenziali e nei quali sono state esaltate le personalità di vari leader promotori dell’unità.

 

Durante l’assemblea, il vicepresidente Esecutivo del Venezuela, Nicolás Maduro, ha letto una lettera del presidente Hugo Chávez, nella quale il leader bolivariano ha elogiato il processo d’integrazione regionale. PL precisa che nella lettera Chávez ha sottolineato che la politica ostile degli Stati Uniti contro Cuba è fallita dopo oltre mezzo secolo. Ha inoltre ricordato il periodo di fondazione della CELAC. “Da quel dicembre del 2011, quando fondammo a Caracas la CELAC, gli avvenimenti mondiali non hanno fatto altro che confermare la straordinaria importanza del nostro passo”, afferma il testo.

 

Il presidente boliviano, Evo Morales, ha chiesto ai paesi membri della CELAC di appoggiare Cuba nella sua lotta contro il blocco economico imposto da Washington. Questa misura costituisce una violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del Diritto Internazionale, ha avvertito. Allo stesso modo ha ringraziato il leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ed il presidente venezuelano, Hugo Chávez, per la solidarietà mostrata alla Bolivia.

 

Il capo di Stato uruguaiano, José Mujica, ha sottolineato che Chávez “ha offerto solidarietà come non si era mai visto prima nella storia dell’America Latina, con l’unica grande eccezione di Cuba”. Mujica ha ricordato che ci sono stati molti combattenti che per anni hanno cercato l’unità tra i popoli della regione tra i quali ha citato Chávez, Fidel e l’ex presidente brasiliano Luis Inácio Lula da Silva.

 

Anche il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, si è pronunciato contro il blocco economico degli Stati Uniti contro Cuba, e nello stesso tempo ha chiesto la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani condannati ingiustamente nel paese nordamericano.

 

Ha inoltre espresso il suo appoggio alla Rivoluzione Bolivariana ed al suo leader, il presidente Hugo Chávez, ed al giusto reclamo dell’Argentina per recuperare la sovranità sulle Isole Malvine ed al popolo di Puerto Rico.

 

Ollanta Humala, governante del Perù, ha cominciato il suo discorso salutando il popolo cubano per il 160º anniversario della nascita dell’Eroe Nazionale José Martí, ed ha affermato che il suo paese si schiera con le cause latinoamericane, tra le quali la fine del blocco contro Cuba e la sovranità argentina delle Malvine.

 

A nome del suo governo, il cancelliere ecuadoriano, Ricardo Patiño, ha dato la sua fiducia al Governo cubano per il rafforzamento del lavoro della CELAC durante la Presidenza Pro Tempore, un avvenimento che ha definito come “un atto di riparazione storica con l’Isola”.

 

Ha ringraziato la CELAC per aver offerto all’Ecuador la presidenza Pro Tempore del gruppo nel 2015 ed ha ribadito l’impegno di lavorare in funzione del processo d’integrazione.

 

Il cancelliere brasiliano, Antonio Patriota, ha sottolineato il valore della Comunità come meccanismo per la coesione regionale, per l’inserimento nel contesto internazionale ed i progressi verso lo sviluppo sostenibile.

 

La presidentessa del Costarica, Laura Chinchilla, ha dichiarato che la CELAC costituisce una piattaforma per potenziare le opportunità comuni, nonostante le differenze esistenti tra i paesi membri.

 

Il presidente haitiano, Michel Martelly, si è espresso a favore di un meccanismo di integrazione capace di garantire sostengo ai più vulnerabili.

 

La Dichiarazione di Santiago stimola lo sviluppo della regione e dimostra che la CELAC è in condizione di assumere grandi sfide, ha assicurato il cancelliere della Giamaica, Arnold Nicholson, a nome di Portia Simpson Miller, premier della nazione caraibica, e degli stati membri del CARICOM.

 

Nicholson considera che attraverso la CELAC i popoli dei piccoli stati caraibici si beneficeranno delle cooperazione e potranno migliorare la loro partecipazione nello scenario internazionale.

 

Il vice cancelliere argentino, Eduardo Zuaín, ha chiesto un’America Latina “libera dal colonialismo”.

 

Il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, ha augurato molti successi al suo omologo cubano aggiungendo che dal Messico “saremo vincolati, con la nostra solidarietà ed il nostro sostegno, alla Presidenza che occupa il capo di Stato cubano, per ottenere una maggiore integrazione e sviluppo, con il lavoro di tutti, con grande unità”.

 

 

Cuba alla presidenza della CELAC per fomentare

l’integrazione di Nuestra America

 

 

  29.01.2013 - www.granma.cu

 

 

Chávez nella CELAC

 

Il vicepresidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha letto ieri, lunedì 28, ai presidenti latinoamericani riunito nel Vertice della CELAC, una lettera del presidente Hugo Chávez, nella quale ha elogiato il processo d’integrazione regionale.

“Lamento di non poter partecipare a questo incontro, perchè dal dicembre scorso sto combattendo per la mia salute nella Cuba rivoluzionaria”, sono state le prime parole della lettera inviata da Chávez ai suoi colleghi latinoamericani e caraibici riuniti in Cile nel I Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici(CELAC).

Il presidente Raúl Castro ha affermato a Santiago del Cile, che Cuba assume la presidenza pro tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) con l’impegno di consolidare l’integrazione e la concertazione regionali.

 

Raúl Castro ha definito un grande onore la consegna, effettuata dal presidente del Cile, Sebastián Piñera, della responsabilità di tenere le redini del blocco fondato nel dicembre del 2011 ed ha espresso il proposito dell’Isola di far divenire una realtà gli ideali degli Eroi indipendentisti.

 

“Facciamo nostro l’impegno di lavorare per la pace, la giustizia, lo sviluppo, la cooperazione, l’intesa e la solidarietà tra i latino americani e i caraibici” ha affermato nel centro degli eventi Espacio Riesco, della capitale cilena, dove si è concluso il 1º Vertice della CELAC.

 

Il Capo di Stato ha assicurato che Cuba, durante la sua gestione, agirà con totale rispetto del Diritto Internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali che sono fondamenta delle relazioni tra i paesi.

 

Respingeremo l’ingerenza, la minaccia e l’uso della forza e potenzieremo il dialogo e la solidarietà, ha sottolineato.

 

Raúl Castro ha anche segnalato che l’Isola partirà dalla comprensione della diversità esistente nella regione, per fomentare l’unità e la lotta per l’obiettivo comune di apportare il benessere e la dignità dei popoli latinoamericani e caraibici.

 

“La CELAC è il primo meccanismo che raggruppa le 33 nazioni indipendenti dell’area, e Cuba considera la presidenza pro tempore della Comunità un riconoscimento per le sue lotte indipendentiste.

 

Pochi minuti prima di consegnare la presidenza, Piñera ha segnalato l’importanza dell’unità e della promozione dell’intesa e la democrazia.

 

“Benvenuto Raúl Castro, la felicito e le consegno il comando, che faccia un buon lavoro”, ha detto.

 

Alla conclusione del I Vertice della CELAC, la Troika (ora quartetto) è formata da Cuba, Cile, Costarica - prossimo presidente del blocco- e Haiti.

 

L’Assemblea generale ha accordato d’incorporare alla Troika il presidente pro tempore della Comunità dei Caraibi, in questo caso Haiti.

 

Nel I Vertice sono stati approvati la Dichiarazione di Santiago e vari comunicati speciali con temi d’interesse per i membri della CELAC.

 

 

Cristina Fernández: la presidenza cubana della

CELAC segnerà una nuova epoca in America Latina

 

 

  28.01.2013 - www.granma.cu

 

 

La presidentessa Argentina, Cristina Fernández, ha indicato al suo arrivo a Santiago de Cile, che l’assunzione da parte di Cuba della presidenza pro tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), lunedì 28 gennaio, segnerà una “nuova epoca” nella regione.

 

“Due fatti importanti avverranno in questa occasione qui in Cile, il vertice europeo e nello stesso tempo l’assunzione della presidenza della CELAC da parte della Repubblica di Cuba”, ha affermato la presidentessa argentina dinnanzi ai giornalisti riuniti al suo arrivo all’aeroporto, che ha ringraziato per la loro attesa sotto il sole splendente.

 

Sulla presidenza di Cuba nella CELAC, Kirchner ha chiarito che “questo avvenimento segna una nuova epoca, con America Latina e Caraibi molto uniti, con delle differenze, però con una sola concezione di unità, progresso ed inclusione sociale”.

 

Cuba riceverà la presidenza pro tempore dalle mani del Cile a poco più di un anno dalla fondazione della CELAC, organismo creato nel dicembre del 2011 a Caracas.

 

Il primo Vertice CELAC-UE si è svolto sabato, mentre il giorno seguente hanno partecipato esclusivamente i membri della CELAC, ed infine lunedì 28 gennaio ci sarà il passaggio di consegne della presidenza tra Cile e Cuba.

 

 

Vertice CELAC-UE ha avuto delle

virtù, ma ha anche deluso

 

 

  28.01.2013 - www.prensa-latina.it

 

 

Il cancelliere cubano, Bruno Rodriguez, ha affermato oggi che il Vertice CELAC - Unione Europea realizzato in Cile questo fine settimana ha avuto da un lato alcune virtù, ma ha anche deluso.

 

In dichiarazioni a mezzi informativi di Cuba, Rodriguez ha precisato che il I Vertice dei paesi della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) e l'UE ha abbordato seriamente due aspetti essenziali.

Il primo di questi, ha precisato, è stato il tema del cambiamento climatico, nel quale le nazioni dell'Europa hanno accettato il compromesso di trasferire risorse finanziarie e materiali per assistere i paesi latinoamericani, e specialmente i caraibici, in materia di adattamento e di mitigazione.

Ed il secondo, la condanna della Legge Helms-Burton, al bloqueo economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba, ed alla sua applicazione extraterritoriale.

“Hanno messo un paragrafo che menziona e condanna la Legge Helms-Burton con il suo nome”, ha segnalato il titolare.

Tuttavia, il cancelliere cubano ha assicurato che il Vertice è stato deludente.

“Il governo cileno ha parlato per esempio di un'alleanza strategica”. “Vi ricordate che io ho commentato che nel 99 parlavano di associazione strategica, moderatamente, alcuni governi, quelli più ottimisti, avevano parlato di un'alleanza strategica per lo sviluppo”, ha sottolineato.

D’accordo col capo della diplomazia cubana, questa alleanza della quale si è parlato nei discorsi, e che appare nei documenti, solamente è un sogno, non è realtà.

Non siamo tutti la stessa cosa, siamo di natura differente, abbiamo grandi differenze, abbiamo interessi opposti in molti terreni, come per esempio nel terreno degli immigranti, ha affermato.

Rodriguez ha detto di sentirsi pessimista sulla possibilità o sul miracolo che possa esistere un'associazione strategica, se non si eliminano le barriere allo sviluppo in America Latina che significano le politiche economiche dell'UE.

“Lascio all'Unione Europea il beneficio del dubbio, che dimostri in questo Vertice l'impressione che se incomincia a guardare verso America Latina ed i Caraibi lo fa per la crisi dell'euro e la crisi della zona economica europea, con un sguardo rispettoso, tra uguali, e non come se fossimo vecchie colonie, ci sarà un'opportunità”, ha commentato il cancelliere.

In risposta alle domande dei giornalisti, si è riferito alla mancanza di accesso dei mezzi di comunicazione a quello che succedeva nelle sessioni del Vertice, poiché sono stati trasmessi solo tre interventi.

Si conosce solo quello che hanno detto il presidente del Consiglio Europeo, il presidente della Commissione Europea, ed il presidente della Repubblica del Cile, nell'apertura e nella chiusura. Tutto il resto che si sa sono solo versioni che hanno dato i diplomatici, perché è stato un vertice realizzata quasi in gran segreto.

Inoltre, il ministro cubano ha parlato del I Vertice della CELAC, le cui sessioni sono incominciate questo pomeriggio, e che concluderà domani, giornata nella quale l'isola riceverà dalle mani del Cile la presidenza pro tempore del meccanismo integratore.

Questo sì è un vertice unitario, questo sì è un Vertice che riflette delle volontà comuni, uno spazio comune, diverso ma unitario, tratta temi molto importanti, ha manifestato.

Rodriguez ha detto di sentirsi soddisfatto con le proposte dei documenti che dovranno approvare i presidenti, ed ha assicurato che si sta avanzando ed entrando in una tappa promettente di consolidamento dell'organizzazione.

Questo è un vertice democratico, le telecamere potranno entrare nel dibattito dei presidenti, ha concluso.

 

 

 

Unire gli sforzi per

 

consolidare l’unità
 

Raúl ha incontrato i presidenti del Messico, Repubblica Dominicana e Costarica, così come il Direttore Generale della FAO

 

 

  28.01.2013 - Yaima Puig Meneses /Leticia Martínez Hernández. Foto: Estudios Revolución www.granma.cu

 

 

Con il proposito di continuare a riunire gli sforzi per consolidare l’unità dell’America Latina e dei Carabi, è cominciato a Santiago del Cile, domenica 27, il 1º Vertice della CELAC, appuntamento che ha suscitato molte aspettative tra i paesi della regione, per la possibilità reale di realizzare i sogni d’integrazione che anelavano i loro Eroi della Patria.

 

Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, guida la delegazione cubana che partecipa ala riunione ed oggi riceverà dalle mani del presidente cileno Sebastián Piñera la Presidenza Pro Tempore della Comunità.

 

Inaugurando il Vertice, Piñera ha inviato le sue condoglianze al popolo del Brasile per il fatidico incendio che ha ucciso più di 230 persone all’alba di domenica 27.

 

Poi ha riconosciuto “la visione, la tenacia, la forza e il profondo impatto del presidente del Venezuela, Hugo Rafael Chávez Frías nella creazione della CELAC”, ed ha augurato che possa vincere questa nuova battaglia con la sua forza e il coraggio di sempre.

 

Inoltre il presidente cileno ha commentato che il 1º Vertice della CELAC è un’opportunità unica per conversare, condividere esperienze ed unire forze che permettano di avanzare più rapidamente per il cammino dell’integrazione.

 

 

I dialoghi bilaterali

 

 

Durante la giornata di ieri, domenica, il Presidente cubano ha inoltrato il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, in un ambiente caldo e cordiale.

 

Durante l’incontro, il Presidente messicano ha espresso il suo desiderio di mantenere le relazioni con Cuba al più alto livello, come ha sostenuto anche Raúl.

 

Più tardi il Generale d’Esercito ha ricevuto José Graziano da Silva, direttore generale della FAO, con il quale ha parlato delle sfide per l’organizzazione nella lotta contro la fame e l’ insicurezza alimentare.

 

Raúl, nel moment propizio, ha conosciuto i nuovi studi realizzati e le statistiche vincolate a questo importante tema.

 

Poi il Presidente cubano ha conversato con il presidente della Repubblica Dominicana Danilo Medina, che si è interessato alla convalescenza di Hugo Chávez. Durante l’incontro hanno anche parlato di vari temi dell’attualità internazionale e dei loro rispettivi paesi

 

Al termine del pomeriggio di ieri, domenica 27 tarde, Raúl ha parlato con la Presidentessa della Costarica, Laura Chinchilla, e nell’opportunità sono stati analizzati diversi aspetti bilaterali e dell’ambito internazionale, con enfasi sull’importanza di questo 1º Vertice per la regione.

 

In tutti gli incontri Raúl è stato accompagnato da Miguel Díaz-Canel Bermúdez, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e dal ministro degli Esteri, Bruno Rodríguez Parrilla.

 

Inoltre il compagno Raúl ha sostenuto scambi informali praticamente con tutti i Capi di Stato e di Governo dell’America Latina e dei Caraibi, e con alcuni europei.

 

 

CELAC-UE o il Vertice del silenzio

 

 

Al termine del Vertice CELAC–UE, il Presidente boliviano Evo Morales ha detto, in una conferenza stampa, di sentirsi preoccupato per i metodi di lavoro usati in questo incontro, e che è stato scelto di mantenere nel silenzio i dibattiti generati. “Il ritiro dei presidenti sembra un riflesso del silenzio, una riunione di sordi, quando dovrebbe essere davanti ai popoli”.

 

Morales ha commentato che è necessario creare un ambiente di fiducia tra i due continenti e terminare con un colonialismo interno e uno esterno. “Anche oggi ci sono paesi dell’ Europa che sono padroni dei nostri territori come nel caso dell’occupazione da parte del Regno Unito delle Isole Malvine”, ha ricordato.

 

“È necessario che il Cile restituisca alla Bolivia un’uscita sul mare, ha aggiunto, ed una volta risolto il colonialismo, potremo avere una vera integrazione”.

 

Il presidente boliviano ha fatto riferimento all’urgenza di far prevalere una complementarità nelle relazioni tra l’America a l’Europa, perchè altrimenti vincerà sempre il più forte.

 

Tra le sfide per stimolare una relazione tra uguali, ha citato la lotta contro il narcotraffico, che dev’essere una responsabilità degli Stati, senza interventi di potenze straniere. Inoltre ha parlato del ricerca di soluzioni alla crisi finanziaria, che non implichino più le privatizzazioni nè i tagli dei bilanci per i servizi sociali.

 

Evo Morales ha incitato al rispetto per la Madre Terra, a ridurre le spese militari, per ottenere un’integrazione che ponderi gli investimenti con trasferimenti di tecnologie e conoscenze, e a non penalizzare l’emigrazione. Poi ha anche considerato che il 1º Vertice della CELAC è il risultato di un’integrazione senza gli Stati Uniti, e questo è un processo di liberazione e questa integrazione dovrà continuare per il bene dei nostri popoli.

 

 

Vertice CELAC-UE, verso uno sguardo differente
Durante la giornata di sabato, Raúl ha incontrato i presidenti della Serbia e del Cile

 

 

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri Raúl Castro Ruz è giunto nel pomeriggio di sabato 26 a Espacio Riesco, per partecipare alla cerimonia inaugurale del Vertice CELAC-Unione Europea.

 

L’appuntamento, che ha preceduto il 1º Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, ha riunito i rappresentanti di 32 paesi di Nuestra América e 27 provenienti dalla Unione Europea.

 

A dare il benvenuto ai partecipanti, il Presidente cileno Sebastián Piñera ha augurato successo all’incontro: “Il cui tema fondamentale è l’impegno congiunto di promuovere investimenti che garantiscano uno Sviluppo Sostenibile con inclusione sociale”.

 

La delegazione cubana sostiene in questo Vertice la convinzione che sarà possibile una relazione favorevole tra le nostre regioni, solo se esisterà un vero cambio nella visione politica dell’Europa nei confronti dei nostri popoli, considerandoli soci uguali e sovrani.

 

Dopo la fotografia ufficiale dell’evento, i presidenti e i capi delegazione hanno approvato la Dichiarazione di Santiago e il Paino d’azione corrispondenti all’appuntamento; poi hanno realizzato il primo ritiro, momento destinato a trattare in spazi privati determinati temi.

 

La domenica si è svolta la cerimonia di chiusura e quindi l’inaugurazione del 1º Vertice della CELAC, con cui si è chiuso il primo anno d’istituzionalizzazione di questo meccanismo integrazionista. Il momento è stato opportuno inoltre, per realizzare un bilancio di ciò che è stato fatto nel periodo e per discutere altri temi d’attualità nella regione.

 

 

Dialoghi bilaterali

 

 

A mezzogiorno di sabato 26 e prima dell’inaugurazione del Vertice CELAC-UE, il Presidente Raúl Castro Ruz ha ricevuto nella residenza dell’ambasciata cubana in Cile il Presidente della Repubblica della Serbia, Tomislav Nikolic che ha espresso la sua contentezza d’incontrare il leader cubano in occasione di questo vertice.

 

Durante l’incontro, i presidenti hanno parlato, tra i vari temi, della trascendenza dei tempi nuovi che vive la regione dell’America Latina e dei Carabi.

 

“Il fatto che Cuba assuma la presidenza Pro Tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, è una mostra dei cambi che si stanno producendo”, ha detto Raúl.

 

Il Presidente della Serbia era accompagnato da Ivan Mrkic, ministro degli esteri e da Marko Duric, assessore del presidente per la politica estera. Con Raúl, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, e il ministro degli esteri Bruno Rodríguez Parrilla.

 

Nella cornice del Vertice, il Presidente cubano ha incontrato anche il presidente cileno Sebastián Piñera, con il quale ha trattato diversi temi d’interesse per i due paesi. Erano presenti anche Alfredo Moreno e Bruno Rodríguez Parrilla, cancellieri di Cile e Cuba, rispettivamente.

 

 

L’America è cambiata

 

 

Pochi momento prima dell’inaugurazione del Vertice, Rodolfo Sanz, segretario esecutivo dell’ALBA, ha conversato nella Sala Stampa con i giornalisti accreditati all’evento sulla nuova epoca che vivono l’America Latina e i Carabi.

 

“Quando si osservano presidenti di distinte tendenze conversando e discutendo, come hanno fatto nel Vertice di Caracas nel 2011, allora possiamo giungere alla conclusione che l’America Latina è cambiata. Quando tutti scommettiamo sulla possibilità che in Colombia si risolva un conflitto durato 50 anni, quando vogliamo che Cuba stia tra noi, quando fissiamo come posizione comune nell’ALBA, di non partecipare mai più ad un Vertice emisferico se non è presente anche Cuba, diciamo che l’America è cambiata”.

 

“Negli ultimi dieci anni, il fatto più importante che si è prodotto in America Latina e nei Carabi, è il giro di vite in correlazione alle forze politiche, nella visione che si è creata dell’impatto, l’integrazione e lo sviluppo, ossia stiamo vivendo epoche totalmente e realmente distanti. Il XXI secolo sarà definitivamente il secolo dell’America Latina e i Carabi”.

 

Riferendosi al fatto che Cuba assume la Presidenza Pro Tempore al termine del 1º Vertice della CELAC, ha commentato che questo costituisce una rivendicazione storica.

 

“Adesso i meccanismi d’integrazione rispettano la diversità e la pluralità, perchè è fondamentale un’integrazione che sostenga lo sviluppo con giustizia e con equità”.

 

Inoltre ha ricordato che Cuba assume la presidenza Pro Tempore: “Giustamente quando si compiono160 anni dalla nascita di José Martí, e che questo è un fatto storico e per me è il fatto politico più significativo di questo Vertice”, ha terminato.

 

 

Raúl ha visitato il vecchio ufficio del Presidente Allende

 

 

Quasi al termine della giornata di ieri, domenica 27, il Presidente cubano ha realizzato una toccante visita all’ufficio che fu del Presidente Salvador Allende, accompagnato dal Vicepresidente Esecutivo del Venezuela Nicolás Maduro.

 

Giungendo al luogo in cui Allende fu trovato morto, Raúl ha commentato che ricordava nitidamente i fatti dell’11 settembre del 1973.

 

Con alcuni secondi è stato reso omaggio al leader cileno davanti alla poltrona in cui fu trovato senza vita quel giorno.

 

Hanno partecipato alla visita anche il cancelliere venezuelano Elías Jaua, il ministro di Comunicazione e Informazione Ernesto Villegas,la Procuratrice Generale Cilia Flores, l’Almirantessa Carmen Teresa Meléndez, con il vicepresidente del Consiglio dei Ministri di Cuba Miguel Díaz-Canel Bermúdez e il ministro degli esteri Bruno Rodríguez Parrilla.

 

 

 

Presidenza di Cuba nella CELAC è un

riconoscimento, affermano in Cile

 

 

  27.01.2013 - http://www.prensa-latina.it

 

 

La presidenza pro tempore che assumerà Cuba nella Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) è un riconoscimento all'isola per la sua traiettoria, ha affermato oggi qui il segretario esecutivo dell'ALBA, Rodolfo Sanz.


In un'intervista concessa a Prensa Latina, il dirigente dell'Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America ha ricordato che per decadi Cuba è stato il bersaglio dell'ostilità di quelli che non hanno mai accettato il suo modello politico.

“Voglio pertanto sottolineare questo fatto come qualcosa molto conosciuto del I Vertice della CELAC, ha affermato nel centro di eventi Espacio Riesco, sede del forum previsto da domani.

L'incontro della Comunità fondata a Caracas, nel dicembre del 2011, dai 33 paesi indipendenti dell'America latina e dei Caraibi concluderà lunedì, quando gli anfitrioni cileni consegneranno all'isola la presidenza per il 2013.

Per Sanz, il fatto che Cuba sarà la responsabile delle redini di un'organizzazione che difende l'integrazione regionale e materializza le aspirazioni di eminenti indipendentisti, è una prova dei nuovi tempi del continente.

Cuba conta sul riconoscimento dei latinoamericani e dei caraibici e questo dice molto, nei momenti in cui è finita la guerra fredda, ma alcuni della destra sembrano dimenticarlo, ed oggi sembrano scandalizzati, ha sottolineato.

Precisamente la CELAC è un'altra dimostrazione del nuovo scenario regionale in cui ci siamo compromessi con l'unità, a dispetto delle differenze politiche, ha concluso.

 

 

Il Cile patrocina per nuova alleanza di

cooperazione nel Vertice CELAC-UE

 

 

Il presidente del Cile, Sebastian Piñera, ha fatto un appello oggi a creare una nuova alleanza strategica tra l'Unione Europea ed America Latina ed i Caraibi, basata sulla cooperazione e lo stimolo bilaterale degli investimenti.


Durante l'inaugurazione del I Vertice di capi di Stato e di Governo della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC) e l'Unione Europea (UE), Piñera ha patrocinato per fortificare i vincoli regionali in forma più orizzontale e meno verticale, per evolvere così da un modello basato sull’assistenzialismo verso la vera cooperazione.

Il mandatario chiese superare le differenze e promuovere gli investimenti con maggiore qualità sociale ed ambientale.

Ha sottolineato inoltre l'importanza del Vertice in momenti in cui l'Europa attraversa una crisi economica e l'America latina ha guadagnato protagonismo nell'esportazione di prodotti verso questo continente, con una crescita del 13% all'anno.

Ha considerato che i paesi dell'area sperimentano un rinascimento della loro economia e democrazia, apprendono dai loro errori del passato e fortificano i valori condivisi con l'UE.

“In America Latina e nei Caraibi abbiamo tutto per sconfiggere la povertà e raggiungere lo sviluppo, abbiamo le risorse, non ci sono guerre ed esiste la capacità per affrontare le sfide”, ha affermato.

“Durante i prossimi due giorni avremo opportunità di unire le nostre forze per costruire un migliore futuro per i nostri paesi”, ha detto.

Dopo l'inaugurazione i capi di Stato e di Governo hanno posato per la foto ufficiale e si sono ritirati nei saloni dove continueranno le discussioni a porte chiuse.

 

 

UE considera l’America latina ed i

Caraibi come soci strategici

 

 

Il presidente della Commissione Europea (UE), Josè Manuel Barroso, ha considerato oggi che l’America latina ed i Caraibi costituiscono i soci strategici per affrontare le sfide dello sviluppo e della crescita economica sostenuti.


Nell'inaugurazione nel centro di eventi Espacio Riesco, di questa capitale, del I Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) e l'UE, l'alto funzionario si è dimostrato contento che questo blocco integrazionista creato nel dicembre del 2011 sia il nuovo interlocutore per l'avvicinamento bi-regionale.

“La CELAC è un passo molto importante per l'integrazione regionale, noi che appoggiamo il suo impatto per un governo globale più effettivo e nel multilateralismo, nella costruzione di un mondo con maggiore giustizia, democrazia e prosperità, obiettivi che condividiamo”, ha osservato.

Barroso ha segnalato che Europa ed America latina ed i Caraibi vivono momenti differenti del ciclo economico, in un contesto di crisi che ha colpito soprattutto il vecchio continente.

Nell'UE cerchiamo rilanciare la competitività e la difesa della nostra moneta comune (l'Euro), dove ci sono sviluppi interessanti, però manca ancora molto da fare; mentre i paesi della CELAC continuano con una crescita robusta, benché con problemi come le disuguaglianze sociali, ha detto.

Circa 60 delegazioni di alto livello partecipano al nuovo incontro bi-regionale, il primo dalla creazione della CELAC, riunione che si svolgerà domani col tema degli investimenti al centro dell'agenda.

L'anfitrione del forum, il presidente cileno Sebastian Piñera, ha dato il benvenuto ai convocati.

Si tenta di condividere le nostre esperienze e dibattere, ma soprattutto di unire le forze ed accordare corsi di azione per un migliore futuro nei nostri paesi, ha osservato.

Piñera ha segnalato che a dispetto della crisi che colpisce l'Europa, l'UE continua come la prima economia mondiale ed è la culla di un'ampia cultura.

Rispetto ad America Latina e ai Caraibi, ha ricordato che presenta un'alta disuguaglianza, ma vive i tempi di un vero rinascimento.

Abbiamo ottenuto tutto per ottenere lo sviluppo e sconfiggere la povertà, molte risorse naturali, assenza di guerre e popoli lavoratori, ha sottolineato Piñera, che ha ricordato che il I Vertice CELAC-UE ha contato sul complemento di incontri imprenditoriali, parlamentari e giudiziali.

Domani, poche ore dopo la chiusura della riunione, sarà inaugurato il I Vertice della CELAC, che finirà il prossimo lunedì con la consegna del Cile a Cuba della presidenza pro tempore del blocco integrazionista.

 

 

CELAC, uno spazio per la sovranità regionale
 

Da ieri pomeriggio si trova in Cile il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla, che parteciperà oggi alla riunione a livello ministeriale che precede il Vertice dei Capi di Stato e di Governo

 

 

  25.01.2013 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu

 

 

 

La CELAC omaggerà Chávez,

Calderón e Lula

 

25.01 - I partecipanti al I Vertice della CELAC, che si svolgerà il prossimo fine settimana in Cile, omaggeranno il presidente venezuelano, Hugo Chávez, l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, e Felipe Calderón, del Messico, riferisce EFE.

Il ministro delle Relazioni Estere del Cile, Alfredo Moreno, ha spiegato, in una conferenza stampa svoltasi nel Palazzo della Moneda, che si tratta di un riconoscimento ai loro sforzi per incentivare la creazione dell’entità, nata a Caracas nel dicembre del 2011.

Il segretario generale dell’Associazione Latinoamericana di Integrazione (ALADI), Carlos Álvarez, ha affermato, in un’intervista a PL, che la presenza dell’America Latina e dei Caraibi “è fondamentale per dare maggiore protagonismo al Sud e costituisce un cambiamento nelle mappe del potere a livello mondiale”.

La CELAC raggruppa i 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi.

A porte chiuse sono state svolte, nella giornata di ieri, le riunioni di ieri, dei Coordinamenti Nazionali e degli Alti Funzionari, incaricati di mettere a punto i documenti finali per i due Vertici che si svolgeranno in questo fine settimana nella capitale cilena, si sono svolte a porte chiuse.

 

Come è già noto, il primo Vertice è quello della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) e l’Unione Europea, e il secondo, il primo della CELAC dopo la sua creazione nel dicembre del 2011.

 

Nelle riunioni corrispondenti alle delegazioni della CELAC, sono stati analizzati, tra gli altri temi, la Dichiarazione Finale, che sarà sottoposta oggi alla considerazione dei cancellieri della regione e successivamente, prima del Vertice, dovrà essere approvata dai capi di Stato e di Governo, il prosimo28 gennaio ’13.

 

Sono stati valuti aspetti che riguardano il piano d’azione che si presenterà ai presidenti latinoamericani e dei Caraibi, con le linee di lavoro che si eseguiranno nel prossimo periodo, in cui corrisponde a Cuba l’onore d’esercitare la presidenza Pro Tempore di questa organizzazione regionale. In questo documento si segnalano gli obiettivi e i dettagli relazionati alle future azioni di questa struttura intergovernativa, che ha stabilito importanti meccanismi di dialogo interno e con altre regioni del mondo, per consolidarsi poco a poco come una voce solida e integrata.

 

Il 1º Vertice della CELAC sarà uno scenario, inoltre, per valutare il compimento della Dichiarazione di Caracas 2011, che stabilisce, tra le sue priorità, il concetto comunitario di misure di protezione di fronte alla crisi globale, il complementare dei meccanismi regionali e sub regionali d’integrazione, l’elaborazione di programmi concreti per combattere la fame, la povertà e l’analfabetismo e per la protezione dell’ambiente.

 

 

Iniziate attività preparatorie

del I vertice della CELAC

 

 

  24.01.2013 - Yaima Puig Meneses www.granma.cubaweb.cu

 

 

Con l’inizio della IV Riunione dei Coordinatori Nazionali della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), lo Spazio Riesco, Centro delle Convenzioni della capitale cilena che accoglierà durante i giorni 26, 27 e 28 gennaio i Vertici CELAC-Unione Europea e il primo dei Capi di Stato e di Governo della CELAC dalla sua fondazione nel dicembre 2011, ha aperto le porte.


Nelle sessioni di mercoledì, sviluppate nella sala Gonzalo Rojas, Cuba è stato rappresentata da una delegazione guidata da Abelardo Moreno, viceministro degli Esteri. Tra altri temi si sono valutati aspetti riguardanti il ​​lavoro svolto durante l'anno passato dalla troika - composta in questo periodo dal Venezuela, Cile e Cuba - così come l'impatto delle sue azioni nella consolidazioni delle basi di questo giovane meccanismo di integrazione.


Si è anche messa in evidenza la forza e il prestigio guadagnato dalla CELAC a livello internazionale, che è sostenuto dalla serietà e professionalità con cui ha sviluppato le sue attività nei più diversi scenari.


Come approvato a Caracas, nel dicembre 2011, corrisponde a Cuba assumere la Presidenza Pro Tempore della CELAC durante il prossimo anno. Da qui il vice ministro degli esteri cubano ha fatto riferimento in uno dei suoi interventi ad alcune delle attività che si svolgeranno in questo periodo.


Moreno ha detto che il prossimo
7 febbraio l'Avana ospiterà la prima riunione dei Ministri dell'Istruzione della CELAC, al fine di analizzare i principali problemi che affliggono il settore nella nostra regione. Durante il mese di marzo si terrà, in Suriname, il vertice dei Ministri della Cultura. Ha anche spiegato che Cuba condividerà la sede delle riunioni previste nel ricco ordine del giorno con gli altri paesi  membri che sono interessati a servire come tali.

 

Corrisponderà a Cuba la responsabilità di continuare il lavoro iniziato per consolidare le strutture e affinare i compiti che deve assumere questo meccanismo latinoamericano e caraibico nelle attuali condizioni regionali e internazionali.

 

Si preparano così le basi per celebrare il I Vertice della CELAC, proprio quando Nuestra America ricorda la nascita, 160 anni fa, di uno dei suoi figli migliori: José Martí.
 

Duecento anni dopo l'inizio dei primi processi indipendentisti della regione, la creazione della CELAC ha rappresentato una pietra miliare. "Strategicamente, ci fornirà lo strumento politico necessario per unire volontà, rispettare la diversità, risolvere le divergenze, cooperare per il bene dei nostri popoli e la solidarizzarci gli uni con gli altri" valutava, un anno fa, il Generale dell'Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nel suo discorso alla  Summit di Fondazione.


Spetta ora ai nostri popoli e governi continuare a lavorare insieme e rafforzare le basi di questo autoctono corpo regionale perché si consolidi come uno spazio comune che ci permette affrontare, con successo, le sfide più diverse continentali e globali della regione.

 

 

Iniciaron actividades previas a la I Cumbre de la CELAC


YAIMA PUIG MENESES

Con el inicio de la IV Reunión de Coordinadores Nacionales de la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (CELAC), abrió sus puertas ayer Espacio Riesco, Centro de Convenciones de la capital chilena que acogerá durante los días 26, 27 y 28 de enero las cumbres CELAC-Unión Europea y la primera de Jefes de Estado y de Gobierno de la CELAC desde su fundación en diciembre del 2011.
En las sesiones de este miércoles, desarrolladas en el salón Gonzalo Rojas, nuestro país estuvo representado por una delegación que encabeza Abelardo Moreno, viceministro de Relaciones Exteriores. Entre otros temas, se evaluaron aspectos concernientes a la labor desarrollada durante el pasado año por la troika —integrada en este periodo por Venezuela, Chile y Cuba—, así como al impacto de sus acciones en la consolidación de las bases de este joven mecanismo integracionista.

Igualmente, se destacó el prestigio y fortaleza ganados por la CELAC en el ámbito internacional, lo cual está respaldado por la seriedad y profesionalidad con que ha desarrollado sus actividades en los más diversos escenarios.

Tal y como fue aprobado en Caracas en diciembre del 2011, corresponde a Cuba asumir la Presidencia Pro Témpore de la CELAC durante el próximo año. De ahí que el vicecanciller cubano hiciera referencia en una de sus intervenciones a algunas de las actividades que se desarrollarán en este periodo.

Dijo Moreno que el venidero 7 de febrero La Habana acogerá la primera reunión de Ministros de Educación de la CELAC, con el objetivo de analizar los principales problemas que en ese sector afectan a nuestra región. Durante el mes de marzo se desarrollará en Suriname la cita de Ministros de Cultura. Explicó también que Cuba compartirá la sede de las reuniones previstas en la abultada agenda con otros países miembros que estén interesados en fungir como tal.

Corresponderá a nuestro país la responsabilidad de continuar el trabajo iniciado para consolidar las estructuras y perfilar mejor las tareas que debe asumir este mecanismo latinoamericano y caribeño de integración en las actuales condiciones regionales e internacionales. Se preparan así las bases para celebrar la I Cumbre de la CELAC, justo cuando Nuestra América recordará el natalicio, hace 160 años, de uno de sus mejores hijos: José Martí.

Doscientos años después del inicio de los primeros procesos independentistas en la región, la constitución de la CELAC representó un hito histórico. "En términos estratégicos, nos brindará el instrumento político requerido para aunar voluntades, respetar la diversidad, resolver diferencias, cooperar por el bien de nuestros pueblos y solidarizarnos los unos con los otros", valoraba hace un año el General de Ejército Raúl Castro Ruz, Presidente de los Consejos de Estado y de Ministros, en su discurso de la Cumbre Fundacional.
Toca ahora a nuestros pueblos y gobiernos continuar trabajando de conjunto y fortalecer las bases de este autóctono organismo regional para que finalmente se consolide como un espacio común que nos permita enfrentar, con éxito, los más diversos desafíos continentales y globales de la región.