Nuestra America

 

 

L’Ecuador ignorerà le misure

cautelari imposte dalla CIDH

 

 

  27.03.2013 -  www.cubadebate.cu

 

 

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa ha annunciato che questa nazione non riconoscerà le misure cautelari imposte dalla Commissione Interamericana dei diritti umani (CIDH), per considerarla senza autorità per farlo.

 

“Ignoreremo queste misure imposte dalla CIDH, perché sono illegali”, ha condannato il mandatario.

 

Ha osservato che la Corte Interamericana dei diritti umani che è l’organo giudiziale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) che sì ha il diritto di farlo, secondo quanto stabilito dalla lettera di questa entità regionale.

 

La CIDH ed i suoi differenti relatori dovrebbero promuovere i diritti umani in America Latina, ha commentato.

 

In un incontro con i mezzi di stampa nella città di Guayaquil, Correa ha messo in chiaro che l’Ecuador non è contro le misure cautelari, ma sì esige che si facciano in forma legale e non per attribuzioni della CIDH che non ha questa facoltà. È un abuso ed un’illegalità, ha affermato.

 

Sull’ultima riunione straordinaria dell’OSA, celebrata a Washington, negli Stati Uniti, Correa ha sottolineato che è il punto di partenza, perché è già storico che si discutano le proposte fatte dall’Ecuador.

 

“Perché dobbiamo mantenere la sede della CIDH a Washington se questa nazione non è parte di questa commissione, né ha firmato nessun strumento sui diritti umani?”, si è interrogato.

 

Ha insistito sul fatto che non può essere che la sede sia in un paese che non ha firmato la Convenzione o tutti gli strumenti; inoltre, ha reclamato che “o cambino la sede ad uno Stato parte o firmino tutti i trattati di protezione dei diritti umani negli USA”.

 

Ha qualificato come “neocolonialismo il fatto che gli Stati Uniti che non riconoscano la CIDH, siano i suoi finanziatori e paghino per controllare il resto dei paesi”, ha esclamato.

 

“È insostenibile che il giudizio di un giornalista vada alla Commissione”, ha affermato, “mentre dove sta il bloqueo contro Cuba, che è il maggiore attentato ai diritti umani del continente?”.

 

E poi si è interrogato “dove sta il pronunciamento della CIDH per il colonialismo contro le Isole Malvine, che sono argentine?”.

 

“Queste organizzazioni sono quelle che devono fare rispettare sempre i diritti umani e non farlo solo selettivamente”, ha concluso Correa.

 

 

Correa critica la CIDH che

tollera il blocco contro Cuba

 

 

  12.03.2013 -  www.granma.cu

 

 

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha criticato molto duramente la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) perchè tollera che la sua sede siano gli Stati Uniti, il paese che impone il blocco che dura da più di mezzo secolo contro Cuba.

“Non è possibile nel XXI secolo in Nuestra America, tollerare che la sede della CIDH sia il paese del blocco criminale contro Cuba, che attenta totalmente e apertamente contro il diritto internazionale”, ha sottolineato Correa inaugurando a Guayaquil la Conferenza degli Stati Parte.

“Questo
blocco criminale contro Cuba è il più grave attacco ai diritti umani nel nostro continente, e non appare nemmeno nelle relazioni della CIDH per la quale questo è già parte del paesaggio “ ha affermato.

“Basta già!”, ha insistito. “L’Ecuador non accetterà mai più il neocolonialismo”.

Correa ha detto che l’Ecuador è uno dei sette Paesi tra i 34 membri del Sistema Interamericano che ha firmato tutti gli strumenti, i patti e le convenzioni sui diritti umani, mentre gli Stati Uniti non ne hanno firmato nemmeno uno.

“Solo 23 di queste 34 nazioni hanno ratificato la Convenzione dei Diritti Umani alla quale appartengono la CIDH e la Corte Interamericana, ed è la prima volta che si realizza una Conferenza degli Stati Parte di questa convenzione”, ha aggiunto.

L’America Latina si sta stancando dell’abitudine dei paesi che più parlano di diritti umani e meno li rispettano.

“Non permetteremo più alcun neocolonialismo, come non permetteremo che la CIDH si finanzi con il denaro dei paesi che non hanno ratificato la Convenzione e di presunti organismi osservatori che pagano per imporre le loro condizioni”, ha dichiarato.

“Il paese sede è unicamente vincolato alla Convenzione”, ha sottolineato Correa “e non si tratta di un’ingenuità, ma del fatto che risponde ad una visione politica di doppia morale che è stata applicata nella nostra regione per decenni, quando ci si considerava il cortile posteriore di un impero”.

È stato pubblicato che le critiche dell’Ecuador alle mancanze della CIDH sono attentati alla democrazia, quando qui non c’è tortura, non esiste la pena di morte. Questo è un vero Stato di diritto, dove si perseguono i delitti e non le persone.

 

 

Correa ha denunciato la a la CIDH

come strumento degli Stati Uniti

 

 

  11.03.2013 - Pedro Rioseco www.granma.cu

 

 

“La Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) è oggi uno strumento della politica estera degli Stati Uniti contro i governi progressisti dell’America Latina” ha denunciato il presidente ecuadoriano, Rafael Correa.

 

“La CIDH in questi momenti è in preda della visione anglosassone della libertà di stampa come libertà per gli affari dei padroni dei loro mezzi di comunicazione”, ha precisato il presidente nella sua relazione settimanale ai cittadini, dalla provincia di frontiera di Carchi.

 

“Questo potere mediatico vuole essere più forte del potere degli Stati e non permetteremo che calpestino i trattati internazionali per il capriccio di un pugno di burocrati”.

 

Queste denunce sono state pronunciate da Correa nell’inaugurazione della riunione degli Stati Parte che hanno firmato la Convenzione Interamericana dei Diritti Umani (il Patto di San José) che da oggi, lunedì 11, si svolge nella città de Guayaquil.

 

L’Ecuador è uno dei sette paesi, dei 34 del Sistema Interamericano che ha firmato tutti gli strumenti dei diritti umani.

 

Tra questi ha citato quello di prevenire e punire le torture ed ha ricordato che Cuba è parte del continente e che li c’è la Base Navale degli Stati Uniti, a Guantánamo, luogo trasformato in prigione, dove la stessa stampa degli USA ha denunciato l’uso della tortura.

 

“Con assoluta leggerezza, ha denunciato Correa, e dimenticando i principi giuridici più elementari, la CIDH si vuole arrogare facoltà che non ha, e vuole dettare misure cautelari, quando è alla Corte Interamericana che corrispondono. Diremo le cose come sono, ha sottolineato, la CIDH non ha la potestà de dettare misure cautelari, non è un organismo giurisdizionale e tanto meno ha autonomia, perchè dipende dagli Stati Parte”.

 

L’Ecuador non permetterà la distorsione dei trattati internazionali come il Patto di San José, in discrepanza con la Carta Costitutiva dell’Organizzazione degli Stati Uniti Americani (OEA), per una burocrazia che si crede al disopra dei diritti degli Stati.

 

La sede del CIDH è a Washington, un governo che non ha firmato nessuna Convenzione e che è quello che finanzia l’utilizzo della liberta d’espressione come parte del neocolonialismo, per far sì che si perseguitino i governi progressisti. Basta con tanta ipocrisia!”, ha esclamato ancora.

 

Il ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patiño, ha informato su questo tema che l’Argentina ha valutato la possibilità d’essere la sede di questa entità, invece di Washington.